
In collaborazione con il Leopold Museum di Vienna, il 24/2 si e’ aperta a Milano, presso Palazzo Reale, la mostra “Schiele e il suo tempo”, promossa dal Comune di Milano, Assessorato alla Cultura, e coprodotta e organizzata da Palazzo Reale e Skira Editore. Curata da Rudolf Leopold, direttore artistico del Leopold Museum e da Franz Simola, conservatore del museo austriaco, la mostra presenta una quarantina di dipinti e disegni su carta del grande pittore, accanto ad altrettante opere di altri esponenti dell’Espressionismo austriaco, protagonisti della scena

viennese dei primi anni del XX secolo. Diciamo subito che si tratta di una mostra di rara intensita’ e di un progetto ambizioso per la qualita’ delle opere esposte e per l’allestimento, che non si limita a mostrare i dipinti, ma vuole inscenare una vera e propria narrazione storico-artistica, articolando uno spazio fisico simile a un grande libro dispiegato. Particolare attenzione e’ stata posta all’illuminazione, sorgenti alogene a tono caldo protette contro gli UV, che da una parte rispondono ai criteri di conservazione delle delicate e preziosissime opere e dall’altra contribuiscono al clima di introspezione psicologica, tratto distintivo della pittura di Schiele. Musiche di Mahler, Johann Strauss II, Alban Berg e Schubert accompagnano durante la visita delle opere esposte tra cui le celeberrime Donna inginocchiata con abito rosso-arancione (1910), La danzatrice Moa (1911), Autoritratto con alchechengi (1912), Case con biancheria colorata (periferia) (1914), Donna accovacciata con folulard verde (1914), Donna distesa ( 1917), oltre ai capolavori di Klimt, Kokoschka,Gersti, Moser. Nato nel 1890 a Tulln, nei pressi di Vienna, Schiele respira l’aria della capitale asburgica, centro commerciale fiorente e palestra di vivaci dibattiti culturali tra correnti pittoriche contrapposte, prima tra tutte la Secessione fondata da Gustav Klimt nel 1897, a cui aderisce per breve tempo, prima di avvicinarsi all’Espressionismo insieme a Kokoschka e Gersti. In un clima creativo magmatico, alimentato dagli studi di Sigmund Freud, che pubblica L’interpretazione dei sogni e dalle sperimentazioni musicali di Schönberg, Alban Berg e Webern nel campo della dodecafonia, Egon Schiele concentra la sua ricerca sull’auto-rappresentazione, sui soggetti tratti dalla vita privata e sulle vicende autobiografiche, sintomo di un forte individualismo che sconfina nella perdita del senso di appartenenza a una collettivita’ e persino a un movimento artistico. Schiele spettacolarizza la fisicita’ dei corpi quale veicolo verso l’interiorita’ dei personaggi rappresentati , percio’ anche verso

l’introspezione dell’Io, come si legge nelle espressione e nei gesti dei soggetti rappresentati. Come Freud anche Schiele si addentra nell’animo umano. Prima di lui nessun artista era stato cosi’ spregiudicato e crudo nel ritrarre le pulsioni piu’ intime dei propri soggetti. Questo, unito ad alcuni suoi comportamenti borderline, gli regalo’ la fama di artista “maledetto” e gli fece conoscere il carcere con l’accusa (mai provata) di abuso su minore. La sua vita brucia in fretta: mentre non conosce ostacoli la sua affermazione nel panorama artistico internazionale, muore dopo aver contratto la spagnola, durante un’epidemia del dopoguerra, a solo 28 anni di eta’.
Dove: Milano, Palazzo Reale.
Quando: 24/2 – 6/6/2010
Orari: Lun. 14.30-19.30
Mar, Mer, Ven, Dom 9.30-19.30
Gio, Sab 9.30-22.30
La biglietteria chiude un’ora prima
Prezzo: Intero € 9, ridotto € 7.50, ridotto scuole € 4,50
Catalogo: Skira, € 49
Infoline e prevendita: tel.02800375
www.mostraschiele.it
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