Fra i grandi vini d’Italia i friulani occupano un posto di primo piano. In un’epoca di scarse certezze, almeno questa ci rimane. Quelli del Collio Goriziano ne sono esempio d’eccellenza.
Il terreno che da scosceso, a ridosso delle Prealpi Giulie, si va man mano addolcendo verso la piana dell’Isonzo, possiede qualità ideali, alternando marne e strati di arenarie emersi dall’affioramento di fondali marini, e il clima beneficia della protezione dei monti così come della funzione di regolazione termica dell’Adriatico.
Il castello di Spessa, in Capriva del Friuli, può essere considerato il simbolo di una produzione vinicola antica e ricca di storia, che affonda le radici in epoca romana e si afferma in Europa già a partire dal Settecento. Il castello non è infatti soltanto una splendida vetrina per presentare ai visitatori la produzione Pali Wines, ma nelle sue auguste cantine pulsa costantemente nelle barriques il ciclo vitale dei grandi rossi da invecchiamento. E’ proprio qui infatti che si affina una rarità come il Pinot Nero Casanova, frutto di cura e dedizione per un uvaggio tanto ricco quanto delicato, affinché sviluppi al meglio tutto il suo potenziale seduttivo. Gli fanno degna compagnia il Merlot Torriani, nella sua versione più complessa e strutturata, un classico Rassauer Cabernet Sauvignon, e un sorprendente Conte di Spessa Collio Rosso, gentile e potente nei toni speziati, a completare la sfida contro lo stereotipo “Friuli terra di vini bianchi”.
Però la tradizione riemerge appena ci si accosta ad uno dei must del Collio, quella ribolla gialla che nella vicinissima Slovenia chiamano rébula, dalle fragranze fiorite e il tono leggero come una brezza di primavera. E si continua con un altro principe dell’enologia friulana, il pinot bianco, nella versione classica e nella variante Santarosa in Barrique, per esaltare la sua capacità di modificare nel tempo profumi ed aromi. Così come aprendo ogni stanza del castello appare un ambiente diverso e ricco di suggestioni storiche, in ogni vino prodotto si rinviene l’eco di tecniche, abilità, esperienze di generazioni. La migrazione in Francia del pinot nero ad opera dei romani ha restituito oltre al bianco, il pinot grigio, altra perla del Castello, affiancata dal Sauvignon, presente anche nella selezione Segrè Sauvignon, un grande stabilmente accreditato dei tre bicchieri di Slow Food e Gambero Rosso. Non poteva mancare a queste latitudini il bianco sultano d’oriente: il Friulano, tocai dalle note intense con sentori di mandorla e fiori.
Nel Wine Store ricavato dalle antiche scuderie, oltre ai DOC Collio del Castello di Spessa, sono presenti tutti i prodotti del gruppo Pali Wines, dal marchio Boatina, in particolare Isonzo DOC, a I Roncati, nuova linea giovane dedicata soprattutto al mercato internazionale, e gli spiriti delle Distillerie De Mezzo, una selezione di grappe frutto di esperienza ultracentenaria.
Informazioni: www.paliwines.com
di Gianfranco Podestà