L’Arca delle avanguardie

 Arte: Peggy e Solomon R. Guggheinem nell’arca delle avanguardie

Piet Mondrian "Estate, Duna in Zelanda"
Piet Mondrian "Estate, Duna in Zelanda"

 

Vercelli dal 20 febbraio al 30 maggio 2010 ospita il terzo atto del un grande progetto espositivo partito nel 2007 attingendo in buona parte dalla prestigiosa collezione Guggheneim. Questa nuova mostra si rivela un’occasione unica per gustare 50 capolavori assoluti  delle avanguardie dell’astrazione, i più  in arrivo dalle collezioni di Bilbao e New York di Peggy Guggheneim e dello zio, Solomon.  Quasi un confronto fra le inclinazioni e i gusti di due eccezionali intenditori e mecenati d’arte, cui si devono la scoperta e la valorizzazione di molti fra i migliori astrattisti del Novecento.

Alexander Calder "Mobile"
Alexander Calder "Mobile"

L’esposizione procede dai precursori,  Cézanne e Seurat, ai cubisti come Braque, alle evoluzioni di Matisse e Delanuy, per poi entrare nel vivo dell’epopea astrattista con  Kandinsky, Mondrian, Kupka, Arp, Dubuffet, Soulages, Reinhard, Francio, Riopelle e gli italiani Bacci, Tancredi, Vedova. Il valore di un evento di questa portata, come dei due che l’hanno preceduto, è legato intimamente anche ad una sede espositiva davvero originale, l’Arca, una struttura modernissima in vetro e metallo a forma di parallelepipedo che occupa la navata centrale dell’ex chiesa di  San Marco.

La travagliata storia dell’abbazia del Duecento modificata nel Quattrocento, passata in mano ai privati e divenuta nei secoli deposito di legnami, scuderia, stalla, mercato comunale coperto del vino e poi della carne e del formaggio, si conclude infatti  nel 2007 con il più incredibile degli epiloghi: uno spazio di grande pregio per le arti visive. Intanto i restauri proseguono portando alla luce magnifici affreschi dedicati alla Madonna, rimasti celati sotto uno spesso strato di stucco per oltre quattro secoli e probabile opera di una scuola rinascimentale piemontese.

Con l’arrivo della primavera l’esposizione all’Arca di San Marco diviene un motivo in più per scoprire Vercelli, città rimasta “in sonno” per molto tempo, ma ora riportata a nuova vita, come gli affreschi dell’ex chiesa.  E’ bastato un deciso processo di recupero e valorizzazione e la città si è destata così bella e accogliente da stupire gli stessi vercellesi.  Il centro ospita tre musei: il Borgogna, seconda pinacoteca del Piemonte, il Leone, con i suoi importanti reperti storici e archeologici e il Museo del Tesoro del Duomo, che conserva ricchissimi reliquiari e oggetti sacri.

Paul Cézanne "Strada in curva fra alberi "
Paul Cézanne "Strada in curva fra alberi"

Magnifiche e antiche le chiese, in particolare la basilica di Sant’Andrea, raro esempio di fusione tra romanico lombardo-emiliano e gotico e il Duomo di Sant’Eusebio, di origine antichissime, se si pensa che i sarcofagi pagani e le sepolture cristiane ritrovate risalgono ad un periodo che va dal II secolo d.C. alla prima metà del VII secolo. 

 

E poi è un piacere girare per le strade del centro storico, fra portici, palazzi ristrutturati, zone tracciate omogeneamente dal razionalismo italiano, come il quartiere Furia. Entrare in qualche vecchio caffè dove ancora echeggia l’epopea della grande Pro Vercelli, sette scudetti tra il 1908 e il 1922 e campioni assoluti come Piola, Rosetta, Ara. Se nella cucina domina ovviamente il riso, con la panissa e il brudà, non manca una delizia di fine pasto, i golosi bicciolani, fragilissimi biscotti a base di cannella e spezie profumate datati 1803.

 

 

Potendo scegliere il periodo per una visita a Vercelli e nella terra degli aironi, la grande piana irrigua del Piemonte Orientale, forse il momento più suggestivo è proprio quello dell’allagamento,  tra fine  marzo e aprile, quando gli appezzamenti squadrati e perfettamente delimitati dagli argini formano una tavola azzurra scintillante al sole di primavera; cascinali e piccoli borghi, filari di pioppi, rive di acacia  e sambuchi dalle tenere foglie si specchiano sotto lo sguardo paterno del Monte Rosa, apparentemente così vicino da poterlo toccare. Un mare a quadretti dai toni cangianti, come filigrana di un sogno di Mondrian.

 

“Peggy e Salomon R. Guggheneim le avanguardie dell’astrazione” – Arca – chiesa San Marco, Piazzetta San Marco, 1 – Vercelli. Dal 20 febbraio al 30 maggio 2010

 

Info: Comune di Vercelli – ufficio URP

Tel. +39 0161 59596333 – Fax +39 061 596335

www.comune.vercelli.itarcamostre@comune.vercelli.it

Gianfranco Podestà

 

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