Triennale Design Museum: quali cose siamo? – Milano

Nella “casa in movimento” del design italiano

Triennale Design Museum - Milano
Triennale Design Museum - Milano

Sulla parete vetrata che si apre silenziosa per far entrare il visitatore al nuovissimo allestimento del Triennale Design Museum, compare l’enigmatica scritta a lettere colorate : ‘Quali Cose Siamo’. L’enigma, domanda o affermazione, non è chiaro, è lanciato al pubblico da Alessandro Mendini, nuovo curatore scientifico della terza edizione di quell’esperimento rivoluzionario e sorprendente che è  il Triennale Design Museum, a tutti gli effetti un museo in movimento. Inaugurato nel 2007,

Triennale Design Museum - Milano
Triennale Design Museum - Milano

è già cambiato con la secondaedizione del 2009 e sta evolvendo splendidamente in quella attuale, la terza. Siamo davanti a nuovi scenari  che testimoniano l’enorme vitalità del design italiano. Già, ecco il grande protagonista, il design italico. E a ben vedere, questo è il solo filo conduttore di questa terza esposizione. Nessuna altra logica, non temporale, non di provenienza, non stilistica. Lo stesso curatore avverte di non cercare una logica perché non c’è. Ma si tratta, in fondo, di un vezzo. O di una necessità. Il settore è saturo, tutto è già stato visto, di tutti si è già parlato. E forse l’unica novità è questa allegra babele di cose accostate, (apparentemente) senza senso. Certo se l’intento era di creare un linguaggio nuovo e di spiazzare chi guarda, il risultato è stato eccellente. Appena entrati ci si trova nella sala principale, grande spazio circolare dove troneggiano pezzi enormi, fuori scala, un gigantesco David in gesso, la bottiglia del Campari disegnata da Depero, il sandalo creato da Ferragamo per Judy Garland,

Triennale Design Museum - Milano
Triennale Design Museum - Milano

ricreato  in dimensioni ciclopiche, e subito appare evidente che stavolta il design è esposto  in forma nuova, uno stimolo per il pensiero. E’ un ordinamento assolutamente lontano dall’idea classica delmuseo, una visione ‘antropologica’, avverte Mendini, dove le cose sono disposte secondo quello che ci dicono, quello che rappresentano per ognuno di noi. Un allargamento spropositato di orizzonti: oggetti colti, oggetti banali, oggetti provocatori o usuali. 811 pezzi, allineati con garbo, allegri e strambi: i pelati Cirio accostati ad una lattina completamente arrugginita ritrovata sul Carso, i modellini dei Gormiti, un olio delicato di Casorati, la leziosità struggente delle statuine Lenci. E poi, vecchi fotoromanzi, un abito di Caraceni confezionato per Totò, sedie anni ’30,  la  Lettera 22 appartenuta a Montanelli. Ci si diverte e ci si perde e ci si chiede, nonostante gli avvisi a non cercarne, dov’è la logica? Ma forse la domanda più giusta è ‘cos’è il design?’ La risposta che qui si guarda è quella che sta  dentro la testa di Mendini: un viaggio surreale nel mondo del design attraverso la chiave di lettura del  cervello di un maestro.

Triennale Design Museum
Da sabato 27 marzo 2010 al 28 febbraio 2011
In occasione del salone del Mobile, la Triennale resta aperta con un orario continuato dalle 10.30 alle 22, dal 14 al 19 aprile.
Info: tel. 02724341
www.triennaledesignmuseum.it

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