“Prendi il modo d’intendere dell’oriente e la conoscenza dell’occidente, poi mettiti a cercare.”
Si aprono mondi infiniti, viaggi che non hanno confini dentro questa frase di Georges Ivanovi? Gurdjieff, l’armeno ricercatore itinerante tra mondi umanamente tangibili e non. Il viaggio è un viaggio. Ovunque, comunque. Ciò che conta è che non si torna mai nelle condizioni mentali, fisiche, emotive di quando si parte. C’è un prima e un dopo. E in mezzo, il viaggio. Si fanno esperienze, molto spesso. Si conosce e qualche volta si tenta un confronto, un’apertura alla comprensione. Ma le esperienze fanno parte della vita, del quotidiano. Le si colleziona anche restando fra le solite conosciute quattro mura, ce lo ha insegnato Salgari. Ciò che invece rende diverso un viaggio, che lo rende fonte di crescita, di conoscenza, di cambiamento profondo è la vera e propria sperimentazione, quella che si prova su di
sé, che parte dall’esterno ma colpisce dritto al nucleo di ciascuno di noi, scalfendo anche solo un microscopico frammento delle nostre certezze, del nostro sapere sulle cose della vita. Tutto dipende dallo stato d’animo di chi si cimenta in quel viaggio: approccio da turista o da esploratore, da indolente o da ricercatore, da ludico osservatore o da compunto osservatore. La differenza sta tutta lì. Niente è giusto né sbagliato. Non esiste il viaggio buono e quello cattivo. Esistono scelte, modi di intendere. Eccola, dunque, la via infinita dell’esplorazione, quella che, consapevoli o no, ci riporta a casa diversi. Di qualunque itinerario si tratti. Metti però il caso, di viaggiare in Occidente -all’occidentale- per andare a sperimentare un po’ di Oriente. Tentare di osservare l’Occidente che ci circonda,
facendo sì che l’occhio non si allarghi per la sorpresa ma si allunghi nella contemplazione, maturando un occhio orientale, in sostanza. Un metodo antico e immutato nel tempo, tradotto però per essere compreso anche dalla mente e dal cuore di chi l’Oriente non lo ha mai sperimentato davvero. Magari c’è stato, l’ha visto, annusato, assaggiato, ma mai verificato con lo “sguardo allungato” di un orientale. Abbandonare, per una volta, la normalità, l’abitudine. Cercare strade nuove da percorrere solo per vedere l’effetto che fa.
Un buon inizio potrebbe essere quello di partire per un viaggio-seminario che accomuni lo standard classico del benessere all’occidentale (montagna, mare, centri benessere e SPA) con la pratica delle più disparate e collaudate discipline orientali. Sperimentare in modo intenso è possibile anche dietro l’angolo di casa, tenendo da conto energie importanti per praticare e non per commettere strafalcioni e non comprendere risposte in una lingua che non è la nostra. Tanto vale restare in zona: spesso è così difficile comprendersi pur parlando lo stesso idioma! Ecco. A chi cerca di capire, di trovare, di “sentire”, di svegliarsi, di vivere… A chi cerca, insomma, sono dedicati questi “intensivi”. E hanno il senso del calore, dell’abbandono e della
conquista, della coralità e della solitudine, hanno il suono del conosciuto e della meraviglia, il profumo esotico e di umori assolutamente familiari, il suono di una melodia e di tante armonie.A volte raffinato e silenzioso, altre primitivo e assordante. Il viaggio che comincia da fuori ma che finisce sempre col toccare un punto geografico “dentro” che è ben localizzato tra il suo meridiano e il suo parallelo. Cosa accade in pratica? Tante cose e nulla che non siamo in grado di fare, ma non lo sappiamo. Levare l’àncora della “nave Morfeo”, per esempio, prima che a Est i colori di luce e tenebre si fondano in un unico immenso assoluto e il sole prenda il sopravvento sulla luna, sedersi su una distesa d’erba
ancora umida e profumata di frescura notturna, respirare in modo consapevole, chiudendo gli occhi e aspettando che il primo raggio illumini e scaldi il viso, aspettando il respiro dell’aurora, per poi sollevarsi e muoversi lenti e sicuri nello spazio silenzioso che si è generato dentro, per sentire i suoni della Terra che si risvegliano, uno alla volta. E poi tutti insieme. E sapere proprio in quell’istante lì che anche tu sei parte di quel Tutto. D’accordo, detta così, ha il gusto vintagista da era acquariana, da new-ager post-moderni. In questi casi, invece, sperimentare non è sinonimo di contemplazione passiva, di beata ingenuità da nipoti dei figli dei fiori, al contrario. La fatica, il dubbio, il dolore in tutte le sue forme, il rifiuto, la paura, l’ansia, la
rabbia e tutta la lista della spesa delle cose di cui faremmo anche volentieri a meno se regalate, figurarsi a comprarle! Perché dopo la contemplazione, il silenzio, il movimento lento e consapevole (tai chi, per esempio), ci sono altre pratiche a cui sottoporre il nostro essere in tutto il suo splendore un po’ ingrigito dalla routine in cui avevamo sistemato alla bell’e meglio il nostro morbido deretano. E in quei momenti si intuisce che il viaggio, questo genere di viaggio, è appena cominciato e che la mèta è ben lungi dall’essere raggiunta. Ma i veri viaggiatori lo sanno che il bello del viaggio non è la fine, né il ritorno. Il bello sta proprio nel “durante”. All inclusive. Ed è proprio questo uno degli scopi di questi intensivi dentro l’universo umano: imparare a essere presenti qui. Ora.
Info:
Qualche… possibilità di Viaggio nelle Umane Latitudini
Sesshin di Primavera: Intensivo di Pratica e Rigenerazione Interiore. Dal 19 al 23 maggio (o dal 21 al 23) – Falkensteiner Hotel Carinzia, Hermagor, Nassfel (Austria). Organizzato da: Istituto per l’Evoluzione Armonica dell’Uomo IEAU. t.0372 433239. Le discipline olistiche di Yoga, Tecniche di Arti Marziali, Tecniche Meditative si alternano all’immersione nell’oasi del Wellness Acquapura SPA, un’area immensa in cui è possibile godere di sauna, bagno turco, spazio relax e quant’altro può offrire un Hotel con Centro Benessere, circondato dal panorama senza eguali delle Alpi di Carinzia. Un approccio decisamente “esclusivo” per rigenerare corpo e mente. Una pausa energizzante e ritemprante, tra i vividi colori primaverili dell’Austria alpina. Istruttori, Master e Coach di IEAU sono a disposizione anche durante le ore libere, per approfondire gli argomenti e le pratiche trattate durante il seminario.
LuceMare, Workshop:Il Workshop Parsifal System è basato sulla pratica sinergica di Yoga Integrale, Meditazione, Pranayama, Tai Chi Chuan, Chi Kung e Arti Marziali. Dall’1 al 5 luglio 2010 – Hotel Luna Lughente, Olbia, Golfo Aranci. Organizzato da: Associazione Parsifal. t.02 89423673 , 045 8008375 . Lo studio delle pratiche olistiche sarà effettuato nei momenti più freschi della giornata: l’alba, il tramonto e la notte, per avere la possibilità (durante il giorno) di godere anche della natura, del mare e dell’entroterra sardo durante il giorno. A guidare le pratiche troverete lo staff di Parsifal. La Sardegna offre l’ambiente ideale per ospitare questo tipo di workshop: l’energia della terra, il sole estivo, l’elemento acqua, il silenzio. La possibilità di praticare all’aria aperta davanti ad un panorama mozzafiato. Spazio e libertà da assaporare.
Testo e foto: Lucia Morello
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