In fuori strada e in gruppo per un viaggio -reportage da Marrakech a Marrakech, passando per Essaouira, la costa Atlantica e i monti dell’Anti-Atlante scavalcando il passo del Tizi n’Test.
14-21/03/2010 MAROCCO
domenica 14/03/10 h.22.30 Marrakech
Stamattina sveglia poco prima delle 7 e alle 8.30 eravamo già a Malpensa con i nostri compagni di viaggio: Roberta – la nostra amica dell’agenzia, Teresa – la giornalista ed Eugenio – il fotografo, noi – i turisti.
Facciamo uno scalo imprevisto a Barcellona che ci fa tardare di circa un’ora. A parte questo, volo tranquillo e abbastanza indolore per quanto mi riguarda. Appena arrivati ci incontriamo con Abdel, che sarà il nostro autista per tutta la settimana. Andiamo subito a pranzo, attraversando la parte nuova della città, dove sembra tutto ordinato, pulito e molto verde. Il ristorante consiste in una serie di tavoli sul marciapiede e si mangia tutti insieme. Si capisce subito che la pulizia non è la principale qualità del luogo…
Ci portano dei piattini con olive condite, un’insalatina di pomodori, peperoni e una montagna di cipolle, patatine fritte, un sughetto di pomodoro speziato, pane e un misto di carni alla griglia. Dopo pranzo andiamo al nostro riad, nel cuore della medina. Abdel ci lascia in una piazza, dove un anziano signore con un traballante carrellino carica tutti i nostri bagagli e li porta a destinazione, attraversando un labirinto di vie confusissime dove passano ciclisti spericolati, carretti coi cavalli, motorini…a turno rischiamo tutti la vita alcune volte! Molto pittoresco…
Il riad è un gioiellino, un paradiso di quiete nella baraonda della medina. E’ di proprietà di italiani, di Pinerolo, ma gestito da Alì. Ci accolgono con latte e datteri e ci servono il the alla menta nel cortiletto sul quale si affacciano le stanze. Dopo un breve tour nel riad ci sistemiamo ognuno nella propria stanza. Sono tutte diverse, tutte in stile e collegate dal tema delle conchiglie. Il terrazzo, dove faremo colazione, è meraviglioso, con una suggestiva tenda berbera, tanto verde e una bella vista sui tetti della città.
Dopo un breve riposo ha inizio la nostra passeggiata per il suk. E’ divertente..ma anche qui un po’ pericoloso! Io e Lorenzo rimaniamo quasi subito coinvolti in uno scontro tra una bici e un motorino…E’ un dedalo di vie incasinatissime, disordinate, apparentemente uguali una all’altra, coloratissime e stracolme di oggetti in ogni angolo: ci sono piramidi di spezie, borse, ciabattine coloratissime, sciarpe, lampade, collane, ceramiche…centinaia di oggetti stipati meticolosamente in micro negozi, accattivanti e divertenti. Facciamo un bel giro prima di raggiungere la piazza di Jama’a el-fnaa, il cuore della città. Prendiamo un aperitivo su una terrazza che si affaccia direttamente sulla piazza, con una splendida vista su tutti i banchetti, i venditori di qualunque cosa, le donne che fanno l’henne, gli incantatori di serpenti, le scimmie ammaestrate, i carretti che fanno le spremute…Trovare alcolici è molto difficile e quindi anche l’aperitivo è a base di the alla menta…è il primo giorno e siamo già al terzo, ho il sospetto che sarà la bevanda principale di questa vacanza!
Per cena si va al banchetto numero 22 del “ristorante più grande del mondo”. Verso sera infatti la piazza si trasforma in un immenso ristorante, un’infinità di chioschi con qualche posto a sedere dove si mangiano cous cous, tajine, pesce…Visto dall’alto questa specie di ristorante appare come un’enorme nuvola di fumo. Oltre a olive condite e insalatina prendiamo degli spiedini (brochettes) di pollo e assaggiamo i beignets, delle specie di polpette di patate succulente, compriamo da una ragazzina dei biscotti al cocco e beviamo…un bel the alla menta ovviamente!
Facendo un giro in piazza vediamo dei ragazzi che giocano alla “pesca miracolosa”, altri che suonano i bonghi, anziani coi falchi, coi serpenti…c’è un po’ di tutto e un gran frastuono.
Torniamo al riad fermandoci nel suk a prendere dei deliziosi dolcetti che gustiamo chiacchierando davanti al camino e organizzando la giornata di domani: sveglia alle 7,30, colazione 8,30, ritrovo con Abdel alle 9,30 e verso l’ora di pranzo partenza per Essaouira, dove arriveremo in circa 3 ore.
lunedì 15/03/10 h.22.30 Essaouira
Stamattina sveglia alle 7,30, colazione in terrazza e poi partenza. Mentre gli altri vanno “a caccia di riad”, noi partendo dal Palais de Bahia passeggiamo un po’ per la città. Visitiamo il Palais de Badì con i suoi aranceti e decine di cicogne, avvistiamo qualcosa di interessante da visitare sabato quando saremo soli, ripassiamo dal suk e beviamo un the alla menta sulla terrazza, godendo al sole caldo, tra un tripudio di colori, rumori e odori. All’una ci troviamo con il resto del gruppo al Club Med e ripartiamo alla volta di Essaouira: circa 185 km e 3 ore di viaggio. Facciamo sosta per il pranzo in una specie di autogrill con panini e frutta fresca, ci fermiamo ad ammirare le distese di alberi di argan con le caprette che brucano sulla chioma e andiamo a visitare una cooperativa di donne che produce l’olio di argan e tutti i prodotti ad esso correlati.
h. 20.00
Arrivati ad Essaouira si respira subito un’aria diversa, fresca e pulita, e la città è molto più ordinata e meno caotica rispetto a Marrakech, ma nelle strette vie i negozietti sono molto simili. Il riad è spettacolare, molto “marino”, e ricorda un po’ un faro, sviluppato in altezza, con poche stanze semplici ma curatissime nei dettagli e molto luminose e comode. La nostra è la stanza “dell’amore”, con il bagno doppio e la vasca matrimoniale. Anche questo riad è di proprietà di italiani, ma è gestito da una ragazza svizzera. Prima di una gustosa cena a base di pesce, passeggiamo in attesa del tramonto, che ci godiamo accovacciati sui bastioni, accarezzati da una fresca brezza marina. Una doccia, un breve riposo e siamo pronti per il pesce!
martedì 16/03/10 h.7.30 Essaouira
Ieri sera cena al porto, in uno dei chioschetti spartani che serve pesce freschissimo: il numero 5. hanno una specie di espositore con tutto il pesce del giorno e fanno scegliere ai clienti quello che preferiscono. Prendiamo gamberi, calamari, sogliole, sardine in quantità, un branzino e un’orata. Li cuociono alla griglia e li servono rapidamente senza alcun condimento. Sono squisiti!!! Mentre ceniamo, sotto il tavolo un milione bianco e rosso aspetta e divora con gusto le teste delle nostre sardine. E’ una cena leggera e saporita e la divoriamo alla velocità della luce! Dopo cena proviamo ad andare da Taros: al primo piano c’è il ristorante, molto carino e colorato, ci ricorda un po’ l’Africa Cafè di Cape Town; al piano superiore c’è il locale, che dovrebbe esser rinomato per gli aperitivi. La vista dalla terrazza che dà sul porto è bella, ma per il resto è un locale piuttosto freddo, turistico e fermo diciamo ai tardi anni ‘80/inizio ’90. Appena arrivati ci guardiamo in giro un po’ spaesati e mi sembra di essere tornata indietro di 15 anni e di essere in uno di quei locali dove si andava d’estate quando si era in vacanza con gli amici. In più la lista è finta, perché non c’è niente di quello che ordiniamo! Insomma, l’impressione che ci fa è tutt’altro che buona.
Ora una bella colazione in terrazza, un giretto al porto e in spiaggia e poi siamo pronti a ripartire.
h. 20.00 Mirleft
Giornata lunghina…
Stamattina dopo colazione abbiamo fatto un ultima passeggiata per la città. Prima un giro al porto, coi pescherecci, le reti, l’odore di pesce, decine di gatti in cerca di avanzi e un’infinità di candidi gabbiani. Poi la spiaggia, semi deserta, con cavalli e cammelli per fare le passeggiate sul lungo mare, i quad, i surf…
Lasciata Essaouira andiamo verso Agadir. Ci fermiamo a mangiare in un baretto e poi andiamo a vedere la kasbah, cioè tutto ciò che resta dopo che un terremoto, negli anni ’60, ha raso al suolo la città, rendendola ora piuttosto insignificante.
Ripartiamo verso Tiznit, che dovrebbe essere una piccola cittadina poco turistica. In effetti di turisti ce ne sono veramente pochi, ma la città non è un granché e si capisce quindi perché non richiami molta gente…
Possiamo proseguire verso la meta finale: Mirleft. Il paesaggio lungo la costa è abbastanza suggestivo, ci sono molte colline e una bella vegetazione. Ogni tanto qua è là spicca qualche nuova costruzione, spesso incompleta, che ha ben poco di caratteristico e rovina un po’ il bel paesaggio. Il riad è sperduto, praticamente in spiaggia, tra gli scogli. Come gli altri, sembra un gioiellino, più grande, meno raccolto, ma non meno affascinante. La nostra stanza affaccia direttamente sulla piscina e, alle sue spalle, sul mare.
mercoledì 17/03/10 h.8.00 Mirleft
Meraviglioso risveglio sul mare…C’è abbastanza vento ma è un’aria calda e riposante. La vista con la finestra aperta è uno spettacolo, la piscina, la chioma delle palme spostate dal vento, gli scogli, il mare…peccato solo per il cielo coperto.
Lasciato l’albergo ci dirigiamo alla spiaggia di Legzira dove, su questa magnifica spiaggia caratterizzata da un’imponente arco naturale, facciamo il servizio fotografico sulla macchina, rincorsi dai cani randagi del luogo e sotto gli sguardi incuriositi dei turisti. Fossimo stati noi i turisti a piedi probabilmente avremmo riempito di insulti quei cretini che rovinavano il paesaggio e l’atmosfera scorrazzando sulla spiaggia con un jeeppone…in realtà però è stato molto divertente…eh eh!
Lasciata la spiaggia, andiamo verso Sidi Ifni, altra cittadina poco turistica. Non c’è molto da vedere, ma la città è tranquilla e la passeggiata gradevole. Pranzo a Tiznit, in un posto come al solito molto spartano dove però gustiamo una bella tajine di manzo “alla berbera”, cioè con le mani.
Dopo pranzo possiamo continuare verso Tafraoute, con qualche sosta-foto. Il paesaggio roccioso è bellissimo, intervallato da distese di palme e colline ricoperte da una fitta vegetazione. Prima di arrivare in paese ci fermiamo ad ammirare uno scorcio meraviglioso e a distribuire caramelle ai bambini che, improvvisamente, sbucano da tutte le parti!
Quando arriviamo troviamo un paesino tranquillo e quasi completamente privo di turisti. Visitiamo una specie di bazar che vende qualsiasi cosa e il cui proprietario è particolarmente propenso all’intrattenimento…Mentre Abdel riposa un po’ noi facciamo due passi, visitiamo una cooperativa di donne che producono le tipiche babbucce della città e poi a un’altra dove vendono l’olio di argan. L’albergo non è all’altezza dei precedenti, ma il cortile interno con la piscina e circondato dalle montagne è piuttosto suggestivo. La piscina poi è talmente allettante che io, Eugenio e Lorenzo non resistiamo al suo richiamo e ci convinciamo a fare un breve, ma soddisfacente, bagnetto. Doccia, cena e a letto presto: domani sveglia alle 6!
giovedì 18/03/10 h.10.20
Sveglia presto per avventurarci con le luci dell’alba in una valle meravigliosa, circondata da imponenti rocce granitiche simili a sculture…alcune color blu-puffo, perché negli anni ’80 un artista belga ne ha voluto fare un’opera d’arte…A parte questo discutibile dettaglio, scalare queste rocce e guardarsi attorno lascia senza fiato, la distesa di verde e rocce che sembra infinita.
Lasciate le rocce blu, proseguiamo alla ricerca della “gazzella”, che dovrebbe essere un’incisione rupestre che si trova in un luogo imprecisato…Ci aggiriamo per i vicoli di un affascinante villaggio berbero che sembra deserto, ad eccezione di una cagna coi suoi tre buffi cuccioli che ci guardano con curiosità ma sospettosi. Quando finalmente arriviamo alla famosa gazzella, che poi non si è capito se sia effettivamente originale o se l’abbiano fatta l’altro ieri, scopriamo che ci si poteva arrivare con un comodo sentiero! Facendo il sentiero però ci saremmo persi questo grazioso villaggio…
Dopo un bel giro di tre ore, torniamo in albergo per fare colazione e rilassarci un po’ prima di ripartire. La prossima tappa dista circa 4 ore.
h. 20.00 Taroudant
Partenza verso le 12, dopo un paio d’ore passate a leggere sul bordo della piscina sotto il sole caldo. Il viaggio procede bene, con simpatica sosta pranzo in una località non ben identificata. Oggi proviamo la frittata berbera, cotta nella tajine e condita con cipolle, olive, pomodori e abbondante cumino. Lorenzo-Moustafà prosegue le sue lezioni di berbero e mangia di gusto con le mani la sua tajine di carne e legumi, sotto gli occhi divertiti di Abdel.
Dopo questa bella sosta rilassante procediamo dritti verso la meta. Arriviamo alle 17.30 circa e ci troviamo in una deliziosa cittadina, circondata da mura berbere del VI secolo e lunghe 7 km.
Il riad si trova dentro le mura ed è spettacolare. Si può soggiornare nelle tende berbere, spartanissime ma molto suggestive, o in grosse e confortevoli camere, arredate con cura e accoglienti. La nostra è al piano terra e si affaccia su giardino e piscina. L’istinto è di chiudersi qua, fare un bel bagno, prendere il sole e rilassarsi…ma siamo qui per visitare il Marocco quindi…solo il tempo di sistemare i bagagli e si va e per stavolta prendiamo il calesse e ci facciamo scorrazzare per la città! La guida Rachid è simpatica, ci dice quando fare le foto, ci porta nel suk, si ferma a prenderci dei fiori, e intanto rimbambisce Roberta che occupa il posto d’onore accanto a lui. Giretto molto divertente e piacevole. La città è piuttosto vivace e si respira un clima disteso e accogliente.
Rientrati in albergo purtroppo non facciamo in tempo a fare il bagno, solo una bella doccia e poi siamo di nuovo pronti…per mangiare ovviamente! Stasera è la volta del cous cous, con carne e verdure. Immancabile l’antipastino a base di pomodori e cipolle. Dopo due chiacchiere in allegria tentiamo di vedere un film nella sala cinema, tuttavia complici la stanchezza e il francese che per noi è quasi completamente incomprensibile, cediamo presto e andiamo a nanna.
Domani ci aspettano il lungo e tortuoso Tizi’n test e, ahimè, il ritorno a Marrakech.
venerdì 19/03/10 Marrakech
Stamattina colazione all’aperto e un po’ più leggera del solito, in previsione del lungo viaggio. Mentre Teresa ed Eugenio vanno a fare un ultimo giro della città, noi ci rilassiamo leggendo sulla sdraio matrimoniale e dividendoci l’i-pod in perfetto stile “piccioncens”. Il sole è caldo è l’atmosfera distesa. Abdel come al solito fa come fosse a casa sua: è ammirevole come sembri a suo agio ovunque, come socializzi con facilità con tutti. Non so se sia lui ad essere così o se questa sia una caratteristica marocchina, comunque è veramente di buon carattere. Ci chiede se vogliamo bere e va direttamente in cucina a prenderci una Coca Cola, un po’ come ieri al ristorante quando è andato lui a cucinare!
Riusciamo a partire verso le 11.30. Il viaggio è veramente lungo e arriviamo a Marrakech alle 17.30, ma è comunque piacevole e le curve non sono poi così terribili. Il panorama in certi punti è davvero bello, con ampie vallate o profonde gole attraversate dal fiume. Alcune manovre sono un po’ spericolate e ci fanno sgranare gli occhi, ma in realtà Abdel sembra sempre a suo agio e padrone della situazione. Ci fermiamo in un baretto sperduto, con l’idea di prendere solo un po’ di pane ma finiamo col mangiare pane a formaggino, sotto lo sguardo diffidente di Abdel, che si rifiuta di mangiare e preferisce aspettare e godersi una succulenta tajine. Lungo la strada ci fermiamo a visitare una moschea del 1156 nel villaggio di Tim Mal. E’ imponente, a cielo aperto e con tutto un intrico di archi. Accantonate in un angolo ci sono le porte antiche, pronte per andare al museo e ora sostituite da altre nuove.
Quando arriviamo a Marrakech lasciamo solo i bagagli in albergo e poi ci dirigiamo subito alla piazza: un po’ di foto per Eugenio e un po’ di suk per le donne, Lorenzo invece resta in albergo a riposare. La camera è praticamente un appartamento, con tanto di salotto e angolo cottura. Al ritorno dalla passeggiata, mi godo una bella doccia calda e poi siamo di nuovo pronti per uscire. Ceniamo in un locale fuori dalla medina, in una zona un po’ più tranquilla e forse meno turistica. La mia tajine kofta mi sembra squisita!
Ora un po’ di riposo, domani sveglia alle 8 per salutare i nostri amici che partono e poi ultimo giro per la città.
sabato 20/03/10 h. 15.00
Stamattina colazione alle 8.30 e poi aspettiamo che i nostri compagni d’avventura partano, per salutarli. E’ strano, dopo questi giorni passati sempre insieme, trovarsi ora da soli…che magone!!! 🙁
Prepariamo il programma del giorno e verso le 10 usciamo. Iniziamo ad andare verso Jama’a el-fnaa, con l’idea di proseguire da lì al palazzo Dar Si Said. Attraversiamo i giardini della Koutoubia, molto rilassanti e freschi, occupati da una mostra fotografica sul tema dell’ecologia. Dalla piazza continuiamo con passo sicuro verso la nostra meta, dispensando anche consigli a degli sventurati spagnoli (che continueremo ad incontrare per tutto il giorno!), ma evidentemente sbagliamo qualcosa e non riusciamo ad arrivare al palazzo. Torniamo sui nostri passi, ma ormai è troppo tardi per riprovare dato che alle 12 chiude, quindi decidiamo di attraversare il suk e puntare al museo marocchino. Il museo di per sè non ha grandi tesori, ma il palazzo che lo ospita è magnifico e sontuoso, dominato da un’atmosfera rilassante, forse per la luce, i colori. Proseguiamo verso la Qoubba Almoravides e poi la Medersa Ben Youssef, dove ci sono circa 132 celle che ospitavano centinaia di studenti. Sono celle minuscole e sembra incredibile ci potessero stare tante persone! Anche questo palazzo è stupendo e le foto si sprecano! Torniamo al suk per gli acquisti: l’olio di algar, i dolcetti, le collanine, le sciarpine…Ormai siamo padroni della situazione, peccato che ormai sia ora di tornare…
Siamo stanchi, sono quattro ore che camminiamo, quindi decidiamo di tornare in albergo, rilassarci e poi, magari, andare all’hammam. Tornando ripassiamo dai giardini, alla ricerca di un po’ di fresco. Quando ci sediamo su un muretto all’ombra, veniamo avvicinati da un ragazzo che vuole fare due chiacchiere. E’ incredibile la gente qui, tanti chiedono soldi per niente, ma altri sono solo particolarmente socievoli e si avvicinano per offrire un aiuto o per scambiare due parole, senza voler nulla in cambio.
domenica 20/03/10 h. 9.15
Quasi pronti per partire…
Ieri alla fine eravamo così cotti che non abbiamo neanche avuto la forza di andare all’hammam, abbiamo dormito un po’ e poi siamo andati a cena in piazza al numero 22 come la prima sera. Avendo fatto un’abbondante colazione avevamo saltato il pranzo e quindi avevamo un certo appetito, che abbiamo soddisfatto con: tre brochettes di pollo, un cous cous alle verdure, due beignets. Due sciurette che mangiavano accanto a noi ci guardavano sconvolte e se la ridevano. Ancora due passi nel suk, ultimi acquisti e poi in albergo. Ma quanto abbiamo camminato oggi??? Alle 23, dopo un tentativo fallito quasi immediatamente di vedere un film, siamo a letto.
Sveglia alle 8, colazione abbondantissima (anche oggi niente pranzo!), ultimi preparativi e ora siamo pronti per lasciare l’albergo.
E’ stato strano stare soli dopo qualche giorno sempre in compagnia, è strano (come sempre dopo ogni viaggio) dover tornare dopo essersi ambientati e immaginarsi domani a quest’ora in ufficio…ma non ci scoraggiamo e siamo già pronti per la prossima Africa!
di Valentina Protti
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