Spiagge e calette dalle acque cristalline, fondali ricchi di fauna, l’antica tonnara e le cave di tufo, sono gli ingredienti di una magica alchimia che rendono Favignana (TP) un’isola irresistibile.
Nel cuore del Mediterraneo questa terra, la cui forma ricorda una farfalla, è una vera perla. Appena arrivati sull’isola, notiamo che c’è un gigante che gira per il porto, occhi grossi e neri, una barba folta e brizzolata, le braccia esageratamente muscolose. Se incroci il suo sguardo rimani intimorito, ma nello stesso tempo intravedi saggezza e una “vena” di simpatia. Lo osservi, è veramente grosso. Lo segui con lo sguardo e ti accorgi che tutti lo conoscono, lo invitano a chiacchierare, lo stimano e gli vogliono bene. Lui ne è fiero, saluta tutti e si sofferma con turisti e amici, un vero show man. Questo gigante buono è Gioacchino Cataldo, il Rais, capo dei tonnaroti, l’uomo che comanda la mattanza, depositario di conoscenze dell’antica arte della tonnara. Se si cerca il suo nome su google, ci sono 34700 risultati e c’è pure una pagina su facebook dei suoi fans. Si dice che probabilmente sia l’uomo più fotografato al mondo… Insomma una vera e propria star, e sicuramente è l’uomo giusto per farsi raccontare Favignana, la sua storia e i suoi segreti. Lui è disponibile, ci invita a prendere un caffé e così seduti a un tavolino di un bar del porto lo conosciamo meglio e ci lasciamo trasportare dai suoi ricordi e racconti. Ci parla subito di Vincenzo Florio, il noto armatore palermitano appassionato di auto sportive. Fu lui nel 1878 a ristrutturare gli edifici della tonnara, dando inizio alla redditizia produzione di tonno sott’olio. Poi una serie di circostanze negative misero fine a quel periodo d’oro. Oggi la tonnara di 40 mila metri quadrati, ubicata proprio sulla baia del porto, che fu la più importante del Mediterraneo, è stata rinnovata. Dopo anni di lavori di restauro sono stati ricavati spazi museali, una foresteria e una sala conferenze, nonché uno spettacolare sito di archeologia industriale. Vogliamo sapere altre cose dal Rais: ci parla del tufo, in assoluto il più pregiato per colore e “consistenza” che, tagliato in grandi blocchi, veniva esportato in tutta Italia e nei paesi del Mediterraneo. Sull’isola si trovano numerosissime cave, gallerie e scali antichi. A ridosso del mare si possono osservare le numerose cave che hanno sagomato e modificato geometricamente la costa. Questi grandi blocchi scavati sul mare, oggi vengono usati come prendisole, comodi e facili da raggiungere a ridosso delle acque cristalline. Il vero spettacolo è però lontano dalla costa, all’interno dell’isola, dove numerose torri, colonne, pinnacoli e anfratti creano un mondo parallelo in profondità, sotto il livello del suolo. Se si percorrono le numerose stradine sterrate dell’isola difficilmente ci si accorge delle cave, bisogna fare molta attenzione e osservare oltre la
vegetazione e i muretti a secco che delimitano le varie proprietà. Oltre il nulla si apre un mondo nuovo, a 5-15 metri sotto il livello della strada le alte pareti diventano contenitori di giardini lussureggianti, frutteti, addirittura abitazioni scavate nella roccia, dove l’uomo trova riparo dal vento e dal caldo torrido. Qui si coltivano agrumi, capperi, vigneti. C’’è addirittura chi ha creato un giardino botanico con più di 200 specie di piante e fiori. Il Rais ci parla dei Fenici, della natura marina, della pesca, del Monte S.Caterina, da cui osservare dall’alto le isole Egadi. Avrà raccontato le stesse storie chissà quante volte ma non sembra stancarsi: è come il flusso di un torrente impetuoso e proseguirebbe per ore, se non lo interrompessimo. Purtroppo il tempo vola e noi a Favignana vogliamo fare vita di mare e trovare la spiaggia più bella, dove prendere il sole e immergerci nelle acque cristalline e limpidissime. Ci facciamo consigliare: le alternative che ci propone sono numerosissime. Secondo Gioacchino le più spettacolari e anche vicine al centro abitato sono: Cala Rossa, Cala Azzurra, e Cala Fumere. Ma se ci si sposta con la barca le più gettonate sono: Cala Rotonda, Cala Pireca e l’isolotto del Preveto.
Ci viene spiegato, che ogni cala ha una caratteristica diversa e unica. Se il vento arriva da sud, il mare sarà mosso e quindi è preferibile andare nelle Cale a nord dove si è riparati dal vento, se desideriamo spiagge con sabbia bianchissima e finissima allora è Cala Azzurra quella meglio rispondente ai requisiti. Cala Azzurra è apprezzata anche per la presenza di argilla e zolfo, che favorisce il peeling della pelle. Se invece si opta per acque cristalline dai fondali rocciosi ci si deve recare a Cala Rossa, famosa per la battaglia sostenuta dai Romani contro i Cartaginesi, e per l’impressionante anfiteatro roccioso, che digrada sino al mare. Non abbiamo dubbi, a questo punto è tale la la curiosità che… le scegliamo tutte, per giudicare con i nostri occhi.
Testo: Giovanni Tagini
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