Capraia, natura selvaggia

La mulattiera s’inerpica decisa, inoltrandosi sempre più all’interno delle macchie di vegetazione mediterranea che sorgono ai lati, a volte talmente folte e alte da formare vere e proprie gallerie di vegetazione. Avanzo immerso in quest’angolo di natura allo stato puro, in cui il rumore dei miei passi piano piano entra in armonia con quello che mi circonda. Scopro l’essenza del camminare in luoghi in cui il ritmo del tempo è semplicemente cadenzato dal mio respiro,dai miei passi, dal fermarsi e osservare. Avanzo inspirando i profumi delle centinaia di fioriture, del terreno ancora umido, della macchia mediterranea che il vento diffonde come brezza. I sensi la percepiscono come parte del luogo, del paesaggio… la sento apparire e scomparire come i bei ricordi della vita. Un profumo a volte inebriante come gli scorci di paesaggio, sempre diversi, che si rivelano lungo il sentiero. 

 

La vegetazione si è letteralmente risvegliata in quest’ultimi giorni di maggio. Il sole ha finalmenente deciso di apparire dopo un lungo periodo di tempo molto variabile e l’isola di Capraia si svela in tutta la sua bellezza. In questo periodo la macchia meditarranea è un tripudio di colori e di odori. La mulattiera che sto percorrendo fa parte di un anello di sentieri che permette di visitare alcuni dei punti più caratteristici dell’isola. E’ ormai metà pomeriggio quando arrivo alla Sella dell’Acciattore. Il paesaggio si distacca dalla macchia vista finora, con un pianoro di erba bassa e rocce di origine lavica. Lo sciabordio del mare è ben udibile e, arrampicandomi per pochi metri su di uno spuntone, riesco a vedere le scogliere coperte di vegetazione tuffarsi nel mare. In volo i numerosi gabbiani reali sembrano giocare con il vento, il loro richiamo rieccheggia sulle rocce, incessante e ripetitivo. Capita però che questo incatesimo sia interrotto da una picchiata improvvisa di un falco pellegrino o dal passaggio di un corvo imperiale, entrambi alla ricerca di prede. Lascio a malincuore questa parte dell’Isola riprendendo il sentiero che mi dovrebbe condurre al porto. Lungo il cammino non posso non pensare alla varietà morfologica di queste coste. Proprio ieri ne parlavo in barca con Fabio che, da marzo a fine ottobre, organizza dei tour con la sua imbarcazione seguendo il perimetro dell’isola. Al pari dell’entroterra, la costa rivela piccoli gioielli che al viaggiatore vengono svelati poco a poco.Vi sono spiaggette, rocce a picco sul mare, rigagnoli d’acqua dolce che finiscono in piccole cascatelle direttamente nel mare, grotte (si dice che anni addietro vivesse in una di queste la foca monaca ) e rocce che assumono con la luce del sole tonalità di colore bellissime (la Cala Rossa). La luce del tardo pomeriggio illumina il sentiero che passa a fianco dell’unico specchio d’acqua dolce naturale dell’isola (e dell’arcipelago toscano) e prosegue con l’ennesima salita verso un altro interessante punto panoramico. Ora gli ultimi raggi illuminano vallate e scogliere e con il passar del tempo sembrano quasi un pennello di pittore, tanto è il loro contributo nel mutare le forme e i colori. Chiudo gli occhi e lascio andar via i pensieri e la stanchezza. Capraia può essere tutto questo e molto di più. Dipende solo da come si vuole viverla. L’isola si rivolge a un turismo nè invadente nè assordante. L’unica strada asfaltata è quella che dal porto conduce al paese di Capraia. Il resto delle strade sono sentieri e mulattiere (in parte costruiti dai detenuti della ex Colonia Penale chiusa nel 1986), che tramite vari percorsi permettono di esplorare i luoghi più interessanti di quest’isola. E’ interessante notare che non è necessario camminare molto per raggiungere luoghi veramente suggestivi. Punta Bellavista, per esempio, è uno di questi. Una stupenda terrazza naturale con un panorama mozzafiato a pochi minuti dal paese. L’isola ,di origine vulcanica, fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Le aree protette abbracciano sia l’isola che il suo mare. Pur essendo un’ isola non particolarmente estesa raccoglie notevoli ricchezze naturali sia vegetali che animali. Un piccolo paradiso ancora realmente selvaggio a pochi chilometri dalla costa. 

Testo e foto: Roberto Marcon  www.robertomarcon.com 

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