Appassimenti aperti

Nelle domeniche del 14 e del 21 novembre torna “Appassimenti aperti”, la manifestazione dedicata alla valorizzazione della Vernaccia di Serrapetrona docg e del Serrapetrona doc, giunta quest’anno alla quinta edizione.

Un evento nato per raccontare la storia affascinante di uno dei vini simbolo delle Marche e del suo profondo legame con il territorio.  Nei pomeriggi delle due giornate nella piazza della deliziosa cittadina nel cuore del Maceratese, sarà possibile degustare presso gli stand dei produttori le eccellenti qualità ottenute dal vitigno autoctono Vernaccia Nera. Da qui, grazie ad un servizio navetta gratuito, si potranno raggiungere le cantine e gli ‘appassimenti’, dove le uve vengono lasciate per mesi ad appassire. Un viaggio tra i segreti di uno dei vini più difficili da produrre, coltivato in zone impervie di montagna e attraverso complesse tecniche di lavorazione: basti pensare che la Vernaccia di Serrapetrona docg è l’unico spumante rosso che subisce tre fermentazioni, conquistando una complessità senza uguali e una sorprendente aromaticità; mentre si impiega molto tempo per portare a maturazione le uve e successivamente in affinamento il Serrapetrona doc, vino dai particolari sentori speziati e dalla spiccata mineralità. “Appassimenti aperti” rappresenta un’occasione unica per ammirare le bellissime ‘pareti di grappoli’ appesi ad appassire, ed ascoltare dai produttori stessi una storia antica: apparteneva infatti alla civiltà contadina l’usanza di mettere ad appassire l’uva per assicurarsi buon vino, superando le difficoltà che la natura opponeva; oggi quella necessità è diventata un’eccellenza, simbolo di un territorio che basa su enogastronomia, cultura e tradizioni il suo sviluppo. “Appassimenti aperti” promuove la conoscenza di vini inconfondibili ottenuti da vitigno autoctono, dunque inestricabilmente legati alla loro terra e non riproducibili altrove. Dopo il successo delle precedenti 4 edizioni, “Appassimenti aperti” promette di crescere ancora, per consolidarsi come uno degli appuntamenti di punta del settore enologico per il Centro Italia. Un evento imperdibile per appassionati, turisti e semplici curiosi, e per tutti quelli che vivono il mondo del vino come cultura del territorio. Il tutto inserito nella cornice particolarmente affascinante di Serrapetrona, paese-presepio incastonato all‘interno dei Monti Azzurri, in uno scenario di incomparabile bellezza. Questo borgo collocato sulla destra del torrente Cesolone, protetto e chiuso intorno alla Chiesa di San Clemente e al palazzo pubblico già sede del feudatario, così strategico in epoca medievale perché interessato alle lotte fra Guelfi e Ghibellini. Il Castello di Serrapetrona si erge come poderosa fortezza a guardia delle due valli che si incontrano, ovvero quella che scende tra i Prati e la Costa, solcata dal rio Caburro e l’altra, appunto, del Cesolone. Già Castello nell’XI secolo, nella prima metà del Duecento questa strepitosa struttura a guardia difensiva passò sotto la giurisdizione della Signoria di Camerino, seguendo la sorte di molti altri Castelli vicini. Ciò che caratterizza il maniero è di essere circondato da una doppia muraglia. La prima a cingerlo più da vicino – con una massiccia porta ad angolo – che anticamente sosteneva una poderosa torre merlata in funzione di avvistamento e di difesa. La seconda, a protezione del luogo intero. All’interno del tutto, quattro porte, ciascuna con un proprio nome: Castello, Farina, Calma, Morico, da cui le denominazioni delle rispettive quattro strade, i cui appellativi tra l’altro sono ancora in uso, ovvero “del castello”, “San Francesco”, “del Serrone”, “Capolarave”. Quattro erano anche le fontane di acqua sorgiva: “di S. Maria” – ancora in fondo alla piazza – “delle Conce”, “della Vena”, “di Saletta”, che prendevano il nome dalle quattro contrade in cui era suddiviso il paese, e che furono successivamente chiamate anche Pianello, Valle, Portale, Castello. Se ci si ferma a Serrapetrona merita una visita anche la Chiesa di San Francesco, in stile gotico francescano tipico dell’Italia centrale, risalente alla prima metà del Trecento. Qui si conservano una Crocifissione su tavola, di un anonimo marchigiano (secolo XIII) ed un pregevole polittico di Lorenzo d’Alessandro rappresentante la Madonna in trono con Bambino e Cristo deposto tra angeli e santi (secolo XV). Nella chiesa è conservata anche una croce processionale cesellata e smaltata (secolo XIV), attribuita al bolognese Gherardo di Jacopo Cavazza o a Cecco da Camerino. Interessante, tra gli affreschi, quello di scuola giottesco-riminese risalente alla metà del secolo XIV rappresentante Cristo risorto, la Madonna e S.Caterina d’Alessandria, venuto alla luce al momento della rimozione del polittico per il restauro. Di rilievo, nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie, anche l’affresco con la Madonna, il Bambino e i SS. Sebastiano e Giovanni Battista. Ai piedi del paese, alle porte del Parco Nazionale dei Sibillini, si apre il lago di Borgiano sul quale si affaccia il pittoresco paese di Pievefavera.

 

Quando: 14 e il 21 novembre

Dove: Serrapetrona (MC)

Come arrivare:  In auto: A 14 Bologna-Taranto uscita Macerata-Civitanova Marche. In treno: Stazione ferroviaria di Tolentino. In aereo: Aeroporto “R. Sanzio” di Ancona-Falconara.

Dove dormire: Albergo diffuso di Serrapetrona, V. Giacomo Leopardi.18, un’iniziativa sponsorizzata dal comune di Serrapetrona che prevede la sistemazione occasionale in locali di proprietà dell’amministrazione adibiti a case per ferie. Hotel Ristorante Ferranti, – v.Nazionale 60 Caccamo di Serrapetrona (MC). t.0733.905493. Situato in posizione tranquilla, vicino al Lago di Caccamo, a ridosso dei Monti Sibillini, a 20 minuti dal mare.

Dove mangiare: Hotel Risorante Ferranti (vedi sopra), Osteria sul lago, v. Borgiano 8, Caccamo Serrapetrona (MC). t. 0733 905750

Informazioni utili: Turismo a Serrapetrona.  Call center prenotazioni Serrapetrona t.345 9227345.

Testi a cura di Federico Klausner

Caro lettore,

Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.

Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.