La terra della lavanda

 Uno degli elementi che cerco durante i miei viaggi è l’acqua; può trattarsi del mare ma anche di fiumi, specialmente se navigabili. L’acqua mi affascina per la sua trasparenza, la forza, l’adattabilità e il potere rilassante che ha su di me. I fiumi da sempre sono portatori di benessere per le popolazioni che vivono attorno: danno nutrimento alla terra ed alle coltivazioni e sono l’altro importante veicolo, oltre alla rete stradale romana, che permette ancora oggi il trasporto delle merci da una parte all’altra d’Europa. Se poi un importante fiume come il Rodano scorre lungo distese immense di vigneti, è il posto per me. Da Gap parte una stretta serpentina d’asfalto che costeggia vigne a tratti alternate ad alti ulivi; una bella strada che conduce ad Orange, villaggio provenzale sorprendentemente interessante. E’ famoso per possedere uno dei tre anfiteatri al mondo meglio conservati ed ancora utilizzati per rappresentazioni teatrali*. Avendolo visitato il giorno di Pasqua siamo stati coinvolti in una caccia all’uovo: piccole uova di cioccolata erano state nascoste in questa meraviglia dell’antichità e il visitatore era invitato a scovarle. La Provenza è una zona vitale sempre ricca di manifestazioni e mercatini, anche nei giorni di festa. Ovunque piccole botteghe dalle imposte di legno dipinte color lavanda, oggetti artigianali in ferro battuto decapè, vivaci fiori nelle aiuole e sui tavoli dei Bistrot, sacchetti di cotone colmi di fiori di lavanda essiccati, ceramiche dipinte, essenze profumate ed erbe aromatiche. I chilometri da percorrere non sono molti ma i paesaggi sono ovunque piacevoli e le cittadine accoglienti: Avignon, la Città dei Papi, Arles, famosa per la ricchezza del suo patrimonio antico e romanico, Aix en Provance, elegante Città universitaria ed antica Capitale della Provenza. Sempre alla ricerca di specialità gastronomiche, una sera ci siamo imbattuti nel “Restaurant la Roselier” ad Orange: un piccolo locale addobbato con ogni genere di oggetto (stivali , biancheria intima, manichini, targhe metalliche) capitanato da una bizzarra e frizzante signora. Ci mettiamo nelle sue mani per provare qualcosa di speciale e, accompagnato da una bottiglia di ottimo e forte Côte du Rhône rosso, assaggiamo la “Cassole d’Ambert”. Un delizioso piatto che consumerò nuovamente quando tornerò nella terra dei fiori di Lavanda.
* gli altri due anfiteatri sono quello di Aspendos in Turchia e di Bosra in Siria.

 

Cassole d’Ambert (terrina di formaggio Ambert)

 ingredienti per 1 persona: 1 uovo di gallina allevata a terra, formaggio Ambert (formaggio di latte vaccino a pasta erborinata tipico della Città di Ambert), noce moscata.

Preriscaldare il forno a 180 gradi; rompere l’uovo in una terrina di coccio, ricoprire con il formaggio e grattugiare sopra noce moscata a piacere. Infornare per 15 minuti. Si mangia accompagnando con pane di segale tostato ed utilizzando un cucchiaio. Ricetta semplice ma molto saporita e adatta anche ai vegetariani. Domani vi svelerò l’altra golosità che ho molto apprezzato….

 

Testo e foto: Federica Giuliani 

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