Tutti pensano alla Giordania come un paese desertico e arido. Al contrario, l’ampia fascia collinare e montana dell’oltre Giordano è verde, così come ci sono zone umide lungo i wadj e aree forestali persino tra gli imponenti rilievi rocciosi del sud.

Il Regno di Giordania non è molto esteso. Le zone più densamente popolate si trovano soprattutto nella fascia collinare montana che dal confine siriano si sviluppa lungo la sponda sinistra del Giordano a raggiungere il Mar Morto. Procedendo verso sud, i rilievi si fanno più accentuati e raggiungono Aqaba, sul Mar Rosso. Certo, la parte sud di questi rilievi è geologicamente e storicamente importante. Come non pensare alle vette selvagge che si ergono lungo il Mar Morto, a quelle di poco più interne che racchiudono le meraviglie di Petra, uno dei luoghi più celebri della terra. Poi, ancora più a sud, ecco l’area del Wadi Rum: un “parco” naturale formato da rocce e dune dagli incredibili colori che cambiano tonalità con lo scorrere delle ore; una meraviglia che richiama il mistero della creazione e che ha pochi riscontri nel mondo.
Riserve e Parchi Naturali
Va da sé che il “verde”, inteso come vegetazione, è più diffuso nelle aree naturali protette curate e sviluppate del nord del paese, grazie agli sforzi congiunti delle associazioni locali – grande importanza viene data al coinvolgimento attivo dei residenti – e di quel grande organismo nazionale che risponde al nome di Società Reale per la Conservazione della Natura (Royal Society for the Conservation of Nature, RSCN). Organismo presente ovunque, che si occupa ovviamente anche del mantenimento e dello sviluppo eco-compatibile dei preziosi paesaggi montani del sud del paese. Partendo da nord, ecco quali sono le più importanti zone protette della Giordania.
Ajlun Nature Reserve (Riserva Naturale di Ajlun)
Le colline dell’area di Ajlun sono dominate dalla mole del Castello che sovrasta da tempo immemorabile le vie d’accesso ai centri abitati e quelle dei traffici e commerci che conducono alla

vicina Siria. Secoli addietro, questa zona costituiva il baluardo difensivo contro le incursioni dei Crociati. L’area è ricca di rovine archeologiche poiché gli insediamenti umani sono antichissimi, da sempre favoriti dall’influenza di un clima prevalentemente mediterraneo. La riserva risale al 1988 ed è prossima al villaggio di Umm al-Yanabee’. I saliscendi delle colline sono ricoperti da una fitta vegetazione costituita da querce sempreverdi, carrubi, pistacchi e cespugli di fragole. Un tempo, la foresta originale copriva ogni spazio, forniva di che vivere alle popolazioni locali ed era densamente abitata da varie specie di animali; fra i mammiferi oggi presenti, troviamo gruppi di cinghiali, volpi e, occasionalmente, lupi e iene. Notevole è poi la presenza di uccelli, fra i quali spiccano le rumorosissime ghiandaie. Nella parte alta di Ajlun, a Zubya, la riserva ospita infine un buon numero di cervi e caprioli che si spera possano in futuro rimpiazzare quelli estinti per la caccia eccessiva cui sono stati sottoposti in passato.
Attività e Ospitalità – Ajlun è dotata di un accampamento “stile africano” composto da una quindicina di costruzioni in legno su palafitte, immerse nel verde e complete di adeguati servizi. La vista è magnifica: spazia sulla valle del Giordano e sulla montagna siriana di Jabal Sheikh. L’accampamento e l’intera zona distano da Amman circa un’ora e mezzo d’auto. Gli ospiti apprezzano molto le lunghe camminate lungo i diversi sentieri della riserva. E’ allo studio un itinerario che unisca l’area protetta al Castello di Ajlun.
Dibeen Forest (Foresta di Dibeen)
Misura circa 8 chilometri quadrati l’area forestale di Dibeen, situata in prossimità dell’antica città romana di Jerash. La vegetazione è varia e rigogliosa: i pini d’Aleppo si mescolano alle querce

sempreverdi (quercus calliprinos) e agli arbusti dalla corteccia rossa. Non mancano alcuni ulivi selvaggi, alberi di pistacchi e di pere. I pini d’Aleppo sono tra i più antichi e diffusi di Giordania e solo in questa zona, una delle più secche del medio oriente, crescono in maniera spontanea. Altro rilievo di notevole interesse riguarda le querce: se ne contano circa 17 diverse specie. Anche in quest’area sono presenti i lupi grigi e le iene maculate.
Attività e Ospitalità – La zona è aperta al pubblico da molti anni ed è dotata di un grande fabbricato presso il quale è possibile soggiornare e mangiare. Uno degli aspetti “collaterali” che i responsabili della riserva debbono affrontare, riguarda la gran mole di turisti locali che ogni venerdì affollano la riserva; producono una gran quantità di rifiuti e questo è un problema non secondario; sotto questo aspetto si stanno comunque ottenendo buoni successi, cercando di sensibilizzare sia chi viene in visita sia le popolazioni locali perché collaborino per ridurre gli impatti negativi sull’ambiente. Il periodo migliore per visitare Dibeen è senza dubbio quello primaverile (marzo e aprile) quando la fioritura raggiunge il massimo splendore.
Azraq Wetland Reserve (Riserva Umida di Azraq)
Lungo la strada che conduce al confine iracheno, a circa un’ora d’auto da Amman, si incontra questa riserva che un tempo era un’oasi piuttosto vasta, ritiratasi nel corso degli anni e mantenuta oggi

umida grazie ad un complesso sistema di irrigazione le cui acque provengono in gran parte dal rilievo del Jebel Druze, poco distante dal confine siriano. Azraq (che in arabo significa “blu”) sorge in terreno semiarido, quasi desertico. E’ il paradiso per gli amanti del bird-watching, dato che un gran numero di uccelli scelgono la zona per sostare e nidificare sulla rotta che dall’Europa li conduce in Africa. Sono presenti in grandi quantità e varietà, non escluse le gru e le aquile imperiali, che arrivano nella stagione invernale. L’attrazione principale è data dai diversi stagni, alcuni dei quali artificiali e dall’area piatta e fangosa del Qa’ al-Azraq, nella quale sono presenti i bufali.
Attività e Ospitalità – Il centro d’accoglienza di Azraq dispone di un piccolo ma interessante museo che ospita un acquario e racconta la “storia” dell’antica oasi e della vita naturale un tempo e oggigiorno presente. Vi sono guide qualificate che accompagnano i visitatori nelle diverse aree del parco naturale, ivi compresa la stazione d’osservazione degli uccelli. Un negozietto offre poi prodotti locali (pietre lavorate, erbe ecc.) e oggetti fatti a mano dagli abitanti del luogo. Molto bello è il complesso creato dalla RSCN per accogliere i visitatori. Oltre al locale mensa, spazioso e arieggiato, vi sono palazzine (un vecchio insediamento militare) completamente rinnovate e rese abitabili; sono sedici stanze dotate di servizi e aria condizionata. Il piccolo hotel è situato in prossimità del villaggio di Azraq.
Shawmari Wildlife Reserve (Riserva Naturale di Shawmari)
Creata nell’anno 1975, su una superficie di 22 chilometri quadrati, la riserva Shawmari è destinata essenzialmente alla cura e alla riproduzione di specie animali locali a rischio di estinzione. Il luogo,

non lontano da Azraq, è divenuto il centro di raccolta, riproduzione e studio per alcune fra le specie animali più rare del medio oriente. Oggi sono animali protetti – sia per mezzo della conservazione dell’habitat, sia dal rischio di una caccia indiscriminata – animali quali l’orice (arabian oryx) e l’onagro (onager, asino asiatico selvaggio) che unitamente agli struzzi e alle gazzelle possono così vivere in assoluta libertà e sicurezza. Gli animali nati in questa zona vengono in alcuni casi destinati a riserve e parchi di altri paesi.
Attività e Ospitalità – I visitatori – molti sono quelli che ritornano nel parco ad intervalli di tempo regolari per meglio seguire la crescita e l’ambientamento degli animali – sono in gran parte bambini e ragazzi, ovviamente accompagnati da adulti ed educatori. Una scuola di vita naturale molto apprezzata e ben organizzata. La riserva Shawmari dispone di un semplice accampamento situato vicino all’ingresso. Offre pernottamenti e pasti per chi desideri fermarsi più di un giorno nella zona.
The Dead Sea (Mar Morto)
Ogni giordano sarà felice di informare il visitatore sulle caratteristiche climatiche della zona del Mar Morto: mediterranea quella montana; irano-turaniana quella delle valli, dei pendii scoscesi e delle scogliere; desertica a livello terreno. Ed è a livello più che “terreno” che un’altra meraviglia naturale della zona si trova. Il Mar Morto è situato infatti ad oltre 400 metri sotto il livello del mare; il punto più profondo della terra. Il clima è caldo e avvolgente, le sponde di questo mare-lago sono incrostate di depositi salini che abbondano per l’evaporazione costante delle acque. Problema questo che si sta tentando di risolvere, creando un collegamento con il Mar Rosso, per far si che

nell’arco di qualche decennio la superficie del bacino non si riduca ulteriormente, come già è avvenuto nella parte terminale a sud. Innumerevoli i minerali disciolti nelle acque densamente saline del Dead Sea, i cui “numeri” rivestono un particolare interesse: lungo 80 chilometri e largo 14, ha due profondità ben distinte; raggiunge i 430 metri nel bacino nord e appena 4 metri in quello sud. Un “parco” diverso da tutti gli altri, dunque; ma molto frequentato per chi desideri abbinare le cure e i fanghi al piacere di spettacoli naturali molto particolari.
Attività e Ospitalità – Vi sono numerosi hotel a quattro e cinque stelle; notevole il Möwenpick Resort & Spa, immerso in un grande parco ricco di piante e fiori. Quasi tutti gli hotel dispongono di attrezzature adeguate alla cura del corpo e del benessere in generale (fanghi, massaggi, aromaterapia ecc.). E’ anche possibile, naturalmente, bagnarsi nelle acque del Mar Morto. Ciò non toglie che le piscine – grandi e piccole – siano presenti in quasi tutti i complessi turistici e termali della zona.
Mujib Nature Reserve (Riserva Naturale di Mujib)
Nel corso dei secoli il fiume Mujib, nel suo scorrere impetuoso dalle montagne del Karak e del Mandaba – in alcuni punti a 900 metri d’altezza – ha scavato, levigato, tornito la gola profonda che

sfocia, attraverso un percorso lungo e accidentato per 1300 metri in discesa, nei 400 metri sotto il livello del mare del Mar Morto, proprio nel punto dove il bacino si restringe notevolmente e nel quale l’evaporazione ne riduce ogni anno che passa l’estensione. Gli scienziati ritengono che nel 2050 il mare interno sarà del tutto prosciugato; ogni anno il livello si abbassa di circa 30 centimetri. La gola del Mujib ospita oltre 400 specie di piante, più di cento varietà di uccelli migratori e una decina di specie di animali carnivori quali volpi, iene, sciacalli, gatti selvatici, caracal, tassi, manguste, lupi e leopardi arabici. Gli animali distintivi della riserva sono comunque gli stambecchi e il Caracal, una sorta di gatto di grosse dimensioni, agilissimo tra le rocce e abile nella cattura di grossi insetti volanti e piccoli uccelli. Entrambi questi animali godono di grande protezione; gli stambecchi in passato sono stati oggetto di una caccia indiscriminata.
Attività e Ospitalità –La riserva è dotata di itinerari specifici: cinque sono quelli che percorrono sentieri rocciosi; tre prevedono tragitti lungo il corso del fiume e due si sviluppano lungo piste prevalentemente aride. Fra i tragitti più impegnativi e quindi “pericolosi”, tragitti che prevedono l’accompagnamento di guide specializzate, vi sono quelli fatti lungo la gola del fiume; ai partecipanti è richiesto di saper nuotare, perché non di rado alcuni passaggi risultano completamente invasi dalle acque. L’ingresso alla Riserva è a livello del mare ed è abbastanza curioso; è stato infatti necessario costruire lungo le pareti rocciose un camminamento in metallo per superare un passaggio altrimenti impraticabile. Il centro d’accoglienza dispone di documentazione per i tragitti da seguire, per eventuali pernottamenti ecc.; vi è anche un negozietto che vende manufatti locali.
Dana Nature Reserve (Riserva Naturale di Dana)
“Going back to nature” (ritorno alla natura). Qui si può meditare nella quiete dei monti, dormire sotto le stelle, godere dell’aria fresca e delle brezze montane, o percorrere i sentieri a contatto con un territorio ricco di specie endemiche. Oltre alla diversità dei paesaggi – boschi delle terre alte, varietà di flora e fauna, si viene a contatto con la popolazione locale, quella della tribù Ata’ta, nativi della zona di Dana, qui residenti da oltre 400 anni, a perpetuare le tradizioni di vita stanziale che

nell’area risale ad oltre 6000 anni fa. La riserva naturale, che copre un’area di 308 chilometri quadrati, si estende dalla cima della Rift Valley giordana nel nord (1200 metri il punto più alto) giù, fino al deserto delle terre basse del Wadi Araba (fiume Giordano, Mar Morto) situato a 200 metri sotto il livello del mare. Comprende i bellissimi panorami della montagna Rummana, le antiche rovine archeologiche di Feynan, il villaggio di Dana e i dirupi argillosi del Wadi Dana. Ospita circa 703 specie di piante, 215 specie di uccelli e 38 specie di mammiferi. Le scoperte archeologiche mostrano tracce del Paleolitico e dei periodi Egiziani Nabateiano e Romano, tutte presenti in zona. Rangers (guide) altamente qualificate sono disponibili per accompagnare i visitatori in un gran numero di luoghi interessanti. Queste visite consentono di entrare in contatto non solo con la popolazione residente di Dana ma anche di scoprire un gran numero di siti ecologici e geologici.
Attività e Ospitalità – I visitatori possono effettuare escursioni individuali impiegando una mappa fornita all’ingresso dell’entrata della Torre alla Riserva. Altre opportunità sono offerte dal negozio della Natura che ha in vendita oggetti prodotti naturali locali: fiori e piante dal villaggio del verde di Dana, ceramiche e oggetti di gioielleria creati dalle donne del posto. Non va poi dimenticato di prender contatto con il Centro Visitatori per avere tutte le informazioni utili relative a Dana e alla Società Reale per la Conservazione della Natura. La Dana Guest House offre una vista stupenda sulla riserva, essendo situata sulla cresta prospiciente il Wadi Dana. Nove stanze con terrazze sulla valle, ben ammobiliate e di più che confortevole aspetto. La Dana House ha anche locali per meeting e conferenze. E’ richiesta la prenotazione preventiva. Del tutto diverso e particolare è al contrario il Feynan Wilderness Lodge, situato nella parte bassa della Riserva. Una specie di castelletto situato dove le rocce sovrastanti si congiungono, ricco di spazi ombrosi, di verde, di pace assoluta. Il complesso non ha luce elettrica (ma dispone di un generatore per le necessità vitali); ha numerose stanze arredate con estrema, elegante sobrietà. Di solito i pasti vengono consumati all’aperto e non di rado, mentre si mangia, si assiste al passaggio di mandrie di pecore e montoni. Più in là, cammelli e beduini che vivono in non lontane tende poste sui costoni della montagna. Altro luogo d’accoglienza è il Rummana Campsite, aperto da marzo ad ottobre, che può ospitare una sessantina di persone in venti grandi tende da campeggio. L’organizzazione locale offre ai visitatori ogni conforto per una gradevole permanenza (coperte, materassi, cuscini, barbecue, acqua potabile, servizi igienici e docce).
Wadi Rum Protected Area (Area Protetta del Wadi Rum)
Di giorno, i colori dominanti delle rocce virano dal rosso, al giallo, all’arancio. Di notte, sotto la luna, lo spettacolo è unico, assicurano i beduini del luogo; non è difficile dar loro torto. In effetti l’area del Wadi Rum (o Ramm) è di una bellezza coinvolgente. Le dune infinite si stemperano in ampie distese

di sabbia che all’orizzonte si innalzano in imponenti rilievi rocciosi. Un deserto, certo, ma vivo come tutti i deserti della terra, qui forse più che altrove. Lo spettacolo incredibile è quello primaverile, quando centinaia di specie di fiori selvatici colorano le superfici del Wadi Rum; su tutti, l’Iris Nero, che è il fiore nazionale di Giordania. Numerosi anche gli animali presenti: grifoni, cornacchie, aquile, allocchi e, tra i mammiferi, il lupo grigio, la volpe dei guadi, il gatto delle sabbie, lo stambecco.
Attività e Ospitalità – Dalla Rest House principale partono i diversi tipi di escursione: in 4×4, organizzate anche singolarmente. I luoghi visitati sono le sorgenti di Lawrence (d’Arabia) i Sette Pilastri della Saggezza, luogo questo di graffiti preistorici. Non è poi esclusa la possibilità di effettuare escursioni in groppa al cammello, di poche ore o di lungo tragitto, sino ad Aqaba o a Petra. In tal caso le carovane di cammelli vengono affidate a guide espertissime. Altra attività praticata, la scalata delle diverse montagne del Parco oppure le escursioni in mongolfiera, ad ammirare la vastità e la varietà paesaggistica del Wadi Rum. Per quanto riguarda l’accoglienza, la zona dispone di diversi accampamenti, tutti ben organizzati e a conduzione privata, dato il gran numero di turisti che affollano in continuazione il Wadi Rum. Fa eccezione la Rest House principale, luogo di raccolta e ingresso all’area per le varie comitive. Gli accampamenti sono dotati di servizi igienici, ristoranti, tende di riposo ecc.; in pieno deserto, s’intende. Ciò che aggiunge curiosità e interesse ad un luogo che di per sé e semplicemente fantastico.
Aqaba Protected Area (Area Protetta di Aqaba)
L’interesse e la bellezza del Golfo di Aqaba è riassumibile in poche cifre: 180 chilometri di “golfo” per 25 chilometri di ampiezza, le cui coste appartengono a quattro stati: Egitto, Israele, Giordania e Arabia Saudita. La temperatura delle acque, mediamente sui 23° Celsius, favorisce la formazione di una barriera corallina che è la più settentrionale del mondo. Coralli presenti in diversissime specie:
- La spiaggia di Aqaba
110 di corallo tenero e 120 di corallo duro. Numerosissime, oltre un migliaio, le specie ittiche presenti nelle acque di questa porzione di Mar Rosso. Stagionalmente, nelle acque del golfo sono presenti anche tartarughe marine, delfini, piccoli cetacei ecc.
Attività e Ospitalità – Aqaba, dotata di una notevole ricettività alberghiera, è luogo di vacanze marine ma anche importante polo industriale. Le attività possibili prevedono gli sport acquatici, le immersioni, lo sci d’acqua e tutto ciò che è connesso al mare. Grande successo presso i visitatori hanno le escursioni nel golfo con barche dotate di fondale trasparente per osservare la vita marina sottostante; poi c’è la possibilità di escursioni con piccoli aerei, in pallone aerostatico, barche, motoscafi ecc.; in pratica, ogni turista ha a disposizione una buona scelta per i propri svaghi e divertimenti. Le autorità locali non mancano di avvertire i visitatori circa la necessità di non danneggiare i beni comuni e soprattutto di non raccogliere o spezzare i coralli dei fondali. Organismi viventi, i coralli crescono per un solo centimetro all’anno. Quelli del golfo di Aqaba hanno centinaia di anni di vita.
Indirizzi utili: Jordan Tourism Board, Amman – email: info@visitjordan.com. sito web: www.visitjordan.com. RSCN, Royal Society for the Conservation of Nature, www.rscn.org.jo, telefono 962 6 4616523 – fax 962 6 4633657/4616523. Per informazioni e prenotazioni: tourism@rscn.org.jo. Per informazioni sulle riserve: wildjordan.center@rscn.org.jo. Numeri telefonici delle varie Riserve: Ajlun: 962 2 64755673. Azraq e Shawmari: 962 5 3835225. Mujib: 962 777 422125. Dana: 962 3 2270497. Wadi Rum: telefono 962 3 2090600 – fax 962 3 2032586. sito web: www.wadirum.jo
Testo di Federico Formignani Foto di Lucio Rossi
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