GABRIELE BASILICO La danza immobile

Uno spazio metafisico nel quale lo sguardo si sposta lento. E indugia su particolari cristallizzati nell’immobilita’ assoluta di un non-luogo, dove neppure il colore distrae. Un tempo sospeso, catturato in riva al mare della Normandia, della Piccardia e del Nord-Pas de Calais e riportato nelle splendide foto del libro “Bord de mer”.

 

 

  

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Nel 1983, a Les Rencontres d’Arles, il festival annuale della fotografia che raduna fotografi da tutto il mondo, ho incontrato Bernard Latarjet, dirigente di quella agenzia statale francese che si chiama DATAR e che si occupa di pianificare, o meglio di progettare il futuro del paese sul piano dell?economia territoriale, urbana e agricola. Latarjet, interessato all’arte, alla foto e al cinema, stava progettando una grande missione fotografica da realizzarsi dal 1984 in poi, per fare una ricognizione del paesaggio francese in un momento di grandi cambiamenti come quello del Bord de mer 009 300x240 GABRIELE BASILICO La danza immobilepassaggio all’era post-industriale, una missione un pò come quella che si era fatta negli anni ?30 in America durante la grande crisi, e come si era fatta in Francia gli inizi della fotografia…Nei primi due anni di questa Mission Photographique de la DATAR, sono stato scelto come unico fotografo italiano per lavorare sul territorio francese. Il lavoro era interessante e di grande responsabilità, perché permetteva all’autore di fare un progetto e di svilupparlo in modo molto libero. Io ho proposto un viaggio che voleva raccontare tutto quello che stava sulla linea di confine tra terra e mare rispetto alla geografia del paese, quindi lungo tutta laBord de mer 054 300x238 GABRIELE BASILICO La danza immobile costa nord della Francia dal Belgio alla Spagna e lungo tutta la costa mediterranea, dal confine spagnolo a quello con l’Italia. All?inizio, durante i sopralluoghi, ho cominciato a fotografare partendo dalla zona di Dunkerque al confine tra Francia e Belgio, girando con una fotocamera di piccolo formato, e facendo per i primi due mesi operativi circa 4.000 fotografie, fino a che sono giunto stanco e con una testa satura di immagini a Le Mont Saint Michel, al confine tra Bretagna e Normandia, dopo aver percorso le tre regioni che si affacciano sul Mare del Nord per un perimetro costiero di Bord de mer 039 300x240 GABRIELE BASILICO La danza immobilecirca 500 Km. A questo punto ho capito che dovevo fermarmi lì, e ritornare sui miei passi per riconsiderare lentamente le cose più importanti che avevo visto in questo lungo percorso. Così ho passato gli altri quattro mesi operativi a fare questo, in tanti piccoli viaggi diversi. Ho abbandonato l’ambizioso e forse ingenuo progetto di compiere il perimetro della Francia per la scelta alternativa di un percorso più analitico. In questo modo ho scoperto il paesaggio. All’inizio il mio interesse era basato sul rapporto tra spazio industriale dei porti e mare sullo sfondo. Poi in uno degli incontri con un responsabile della Mission, mi vieneBord de mer 036 300x233 GABRIELE BASILICO La danza immobile detto che va benissimo questo reportage sui porti, però trovandomi difronte a uno dei più bei paesaggi francesi raccontato dai pittori di inizio dell’800 e in seguito non più descritto nemmeno dalla fotografia, era un po’ paradossale che ionon fossi interessato alla ricchezza e bellezza di quel paesaggio. Così mi sono sentito responsabile di dover cogliere anche il paesaggio, oltre alle vedute dei porti, e ho cominciato a muovermi lungo le colline, e a osservare il mare, a vedere nuove prospettive, e ho scoperto delle cose incredibili: non tanto il paesaggio naturale che alla fine non mi è mai interessato molto, Bord de mer 046 300x239 GABRIELE BASILICO La danza immobilebensì le grandi distese di spazi vicino a Dunkerque, tra zone industriali e superfici infinite con spiagge lunghissime dove i ragazzi correvano con la planche à voile e molta gente andava a cavallo per chilometri chilometri di superfici piane, fino alle zone rocciose delle Falaises, scogliere simili a quelle inglesi sulla Manica, luoghi dai pendii verticali da vertigine e fino ad arrivare alla foce del fiume La Somme…Sulla Somme, al confine tra Picardia e Normandia in questo posto meraviglioso che si chiama Le Treport, che in quel momento, in quelle condizioni di luce dai contrasti forti, con il cielo nuvolosoBord de mer 003 300x239 GABRIELE BASILICO La danza immobile che si spostava a una velocità incredibile e ogni tanto la massa delle nuvole squarciata da buchi da cui il sole illuminava come un proiettore parte del territorio, in quel cielo tempestoso come nella migliore tradizione della pittura olandese, ho visto questo paesaggio come qualcosa di magico…Il lavoro della fotografia che avevo costruito per questa missione era proprio di ritornare nei posti, ossia vederli e rivederli, non solo per vederli meglio e per fotografare con luci diverse, ma per prendere una sorta di confidenza, per sviluppare un rapporto affettivo con i luoghi, che è esattamente quello che fai con una persona che non vedi Bord de mer 050 300x238 GABRIELE BASILICO La danza immobileda tempo: nasce in te una motivazione sentimentale che ti porta ad elevare il tuo livello emozionale,perchè quando torni in un luogo, costruisci dentro di te la struttura di un racconto e della ripresa di contatto: questo è importante perché hai bisogno che la tua sensibilità sia molto disponibile a guardare e costruire immagini, quindi accogliere nella realtà quello che più ti può interessare…E? la dimensione emozionale che si inserisce e dialoga col tuo progetto, con la imensione razionale del viaggio, perchè ogni viaggio é anche un progetto. Quindi arrivare a Le Treport e rivedere in una condizione molto diversa questaBord de mer 047 300x243 GABRIELE BASILICO La danza immobile situazione fisica territoriale, per me è stata la scoperta dell’infinito e del lontano…Attraverso l’esperienza di Treport, mi é sembrato di dare un senso al mio lavoro nei confronti del paesaggio come piace a me, quindi un paesaggio molto urbanizzato, con le strade i pali della luce, il vicino e il lontano, che però é natura insieme alla cultura della vita e della costruzione. Poi tutto il lavoro della Francia in queste zone, compresi i porti, é stato marcato da questo rapporto, di visioni lontane, di vedute, se vogliamo usare la definizione pittorica corretta.

Testo: Intervista di Gionata Coacci a Gabriele Basilico

Foto di Gabriele Basilico da Bord de mer

 

1286803182 29544 1 233x300 GABRIELE BASILICO La danza immobileGabriele Basilico nasce nel 1944 a Milano dove si laurea in architettura nel 1973 e ancora vive e lavora. Negli stessi anni comincia a fotografare concentrando il suo interesse sul paesaggio urbano. E’ considerato uno dei maestri della fotografia contemporanea. La sua prima mostra importante: “Milano, ritratti di fabbriche” al PAC di Milano risale al 1983. Ad essa seguono diversi incarichi internazionali, come la Mission Photographique de la DATAR 1984-85,  per documentare la trasformazione del paesaggio francese, da cui il libro Bord de mer (2003-2004) presentato in questo articolo. E’ invitato poi a realizzare lavori di ricerca fotografica in vari paesiCopertina 300x233 GABRIELE BASILICO La danza immobile

d’Europa tra cui Italia, Francia, Olanda, Germania, Svizzera, Austria, Spagna,Portogallo, Monaco oltre a Russia e USA. Moltissimi i volumi realizzati, raccolti nella pubblicazione del 2006 Photo Books 1978-2005, un catalogo di tutti i suoi libri fotografici.  Innumerevoli le mostre personali e collettive esposte in alcuni tra i piu’ prestigiosi musei del mondo, come pure i premi ricevuti, tra cui il premio Osella d’oro per la fotografia alla VI mostra di Architettura della Biennale di Venezia (1996). Le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private italiane e internazionali.

 

Dal 2/12 /10 al 12/2/11 presso lo Studio Guenzani via Eustachi 10 Milano si terra’ una mostra personale di Gabriele Basilico che, attraverso la selezione di 26 vintage prints, formato 30