India: i templi stellari del Karnataka e del Maharastra

India1 India: i templi stellari del Karnataka e del Maharastra

Esistono luoghi sulla terra che sembrano collegati con il cielo, e dove il confine tra un mondo e l’altro sembra si possa facilmente superare: una sensazione che si percepisce nelle terre indiane da visitare con TOAssociati. Il tour operator ci porta India21 300x212 India: i templi stellari del Karnataka e del Maharastranell’altopiano di Deccan, attraverso gli stati del Karnataka e del Maharastra, fino ad arrivare alla capitale Bangalore. L’itinerario comincia con due splendidi siti nominati Patrimonio dell’Unesco, ovvero le grotte buddhiste di Ajanta e i templi rupestri di Ellora. La spiritualità dei monaci pervade le grotte che fungono da santuari e, data la bellezza delle decorazioni, vengono definite come la “Cappella Sistina dell’Asia.” Anche il complesso di Ellora, costruito da credenti induisti, jainisti e buddhisti, ospita notevoli sculture e affreschi. Le bellezze di queste regioni non si esauriscono qui, infatti a Badami troviamo quattro templi direttamente ricavati nella roccia e dedicati alle divinità Shiva e Visnu. La posizione particolare della cittadina è uno spettacolo nello spettacolo, in quanto è situata al limite di un burrone tra due colline dai profili frastagliati. Proseguendo verso Hampi, si respira un’aria India3 300x203 India: i templi stellari del Karnataka e del Maharastradi grandiosità tra le rovine sparse su 26 chilometri quadrati inframmezzate da fiumi e laghi. Un’altra tappa suggestiva è quella presso i templi stellari di Halebid e Belur: l’aggettivo deriva dalla forma della pianta di questi monumenti e dai calcoli astrologici elaborati dai bramini che ne hanno deciso anche l’orientamento, mentre il luogo veniva eletto direttamente da un toro. Questo animale sacro per la tradizione induista, veniva lasciato libero di pascolare finchè non si fermava e da quel punto aveva origine l’edificio legato al culto. Infine si arriva a Bangalore anche detta “città giardino” grazie alla lussureggiante presenza di verde rappresentato egregiamente dai Lalbagh Gardens: giardini botanici nati nel 1760 che ospitano piante provenienti da ogni angolo della terra.

Testo di Mauro Pinto

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