Sembra di compiere un viaggio all’interno di una Wunderkammer. Le pagine di “Giappone – Taccuini dal Mondo fluttuante”, l’ultima opera di Stefano Faravelli, ci introducono in una realtà magica, grazie alla sottile capacità di percezione e alla straordinaria rappresentazione che l’artista ci propone, di un mondo distante e complesso come quello giapponese. Mondo che ci suggestiona con l’ossequio reverenziale alla tradizione, ma che non esita a sperimentare la modernità più irruente. Nei Taccuini dal mondo fluttuante, che ricordano gli appunti colti ma spontanei dei viaggiatori del Grand Tour, si susseguono impressioni, dettagli, appunti, in un insieme che ci incanta, come se qualcuno ci stesse narrando una fiaba. Una fiaba dal sapore antico che trasuda acuta e poetica sensibilità. Faravelli fissa sulla carta impressioni e sensazioni che gli arrivano dal mondo vegetale, da quello animale, dai tanti volti incontrati di vecchi, giovani, bambini, nei quali si colgono austerità, bellezza o spensieratezza. Ma anche dai volti delle città moderne (o città “modernastre” come usava esprimersi Fosco Maraini), che si contrappongono alle suggestive architetture della tradizione giapponese, rappresentata, ad esempio, dalla delicatezza di un ponte dipinto di lacca rossa a Nikko. Accanto agli utensili e manufatti diversi di uso quotidiano, ci si imbatte nel bosco di bambù di Kyoto o negli Scogli “sposati”. Ma anche nella giocosità spensierata dei macachi che fanno il bagno nelle acque termali di Owakudani. Disegni e Acquerelli leggeri e, al contempo, struggenti, capaci di suscitare emozioni come solo alcune foto d’autore sanno fare. E anche le note che fissano le riflessioni e osservazioni dell’autore e che accompagnano le immagini, rappresentano un complemento essenziale che aiutano il lettore a meglio intraprendere questo viaggio mentale. Appunti che lasciano sempre un segno a chi si sofferma su queste pagine: come quelli a pagina 113: “Al museo della Pace mi sento male. Le cose si mettono a urlare ed io devo uscire a respirare…” (dove si rievoca una pagina tristissima della storia dell’umanità). Ecco che allora si comprende meglio il significato delle parole dello stesso autore: “I miei carnet di viaggio non vogliono essere l’estemporaneo esercizio di una abilità tecnica ma la narrazione della mia esperienza spirituale di un Paese. Sono il tentativo di racchiudere un mondo in un libro e offrire al lettore il miracolo di un viaggio da fermi. Il Giappone, quest’ultima mia opera con illustrazioni, nasce, inoltre, con l’intento, in accordo con Enrico Ducrot dopo un suo viaggio in Giappone e la visione reciproca di una mostra di Iroshige, di rappresentare i due aspetti di questo Paese: una forte identità tradizionale e l’aspetto sviluppato con i modelli occidentali”.
L’opera, voluta e finanziata da Enrico Ducrot, Amministratore Delegato di Viaggi dell’Elefante, nonché archeologo, grande conoscitore ed esperto di molte destinazioni nel mondo, si inserisce in un percorso editoriale dedicato all’opera di Stefano Faravelli che ha avuto inizio con un libro sulla Cina, Mali, India ed Egitto.
Giappone – Taccuini dal Mondo fluttuante di Stefano Faravelli, Editrice De Agostini, Novara 2010. Pagg.120, € 40. Allegato al libro anche un dvd che raccoglie immagini girate e montate da Stefano Folgaria.
A cura di Licia Zuzzaro