Il fascino per il sud-est asiatico è irresistibile per me e mia moglie quindi anche quest’anno, nonostante la nube giapponese , il tragico evento dello tsunami etc.. non abbiamo rinunciato a recarci verso est e precisamente verso nuove mete , le Filippine. Ho letto molte recensioni , molti diari di viaggio su questo paese e solo ora capisco perché in tutti la parola ricorrente è .. il “paese del sorriso” .. questo semplice gesto che però ti regala sensazioni uniche davvero e al quale molto spesso non siamo più abituati.
Pronti partenza e via…. Il 13 marzo partiamo con il nostro volo Emirates da Venezia alle 15:40 … destinazione Dubai , transito nel terminal 3 ( completamente Emirates ) e poi altre 9 ore di volo verso Manila. Vorrei spendere due parole su questo vettore perché è davvero una compagnia eccellente e il servizio lo si percepisce già dallo scalo di partenza, a Venezia ho avuto la percezione costante che lo staff in generale si fa veramente in quattro per garantirti qualità e cortesia. Il viaggio è lungo ma lo scalo negli Emirati garantisce di poter spezzare il lungo volo intercontinentale , di notte l’aeroporto è più che mai vivo , e le possibilità di cenare fare shopping etc… qui come ben si sa si sprecano.
Alle 15:30 del giorno seguente si arriva finalmente a Manila , città caotica e piena di traffico, con un taxi decidiamo di portarci in hotel per lasciare le valigie e poi , visto che in aereo siamo riusciti a dormire, la nostra prima meta nella capitale è il Mall of Asia , un mega centro a 20 minuti dall’aeroporto dove si trova di tutto. Qui abbiamo cenato scegliendo tra 30 ristoranti diversi e dopo un po’ di “vasche” tra i negozi siamo rientrati in hotel.
Il giorno dopo la vera avventura ha inizio , prendiamo un volo Cebu Pacific e voliamo a Cagayan de Oro da dove con un traghetto ci imbarchiamo per andare a Camiguin dove due nostri amici italiani si sono trasferiti e gestiscono il loro meraviglioso resort il Nypa Style Resort. Percepiamo la gioia di essere in vacanza quando dalla barca vediamo le loro braccia alzate dal molo che ci salutano e ci danno il benvenuto in questa nuova realtà, l’isola di Camiguin è una metà turistica non ancora battuta come piace a noi ma offre innumerevoli cose da vedere , una varietà per tutti i gusti dal mare di Mantigue Island alle terme , dalle sorgenti di acqua fredda alle escursioni al vulcano, alle sorgenti naturali di Soda Water…insomma la natura qui è stata davvero generosa.
Ilenia e Stefano sono rimasti stregati da tutto questo e hanno deciso di trasferirsi qui , di dare il loro contributo a questo paese creando un resort nel quale come per incanto ogni viaggiatore pian piano ritrova la sua dimensione. Il Resort infatti è costruito su 7500 mq. di giardini, palme e fiori , ma su scelta dei ns. amici i cottage sono solo 5 per garantire privacy e tranquillità. Leggendo il guest book , la cosa che mi è saltata subito agli occhi è stato il ringraziamento di molti ospiti per essersi riappropriati della loro serenità, in effetti la gestione familiar , il paesaggio strepitoso, le persone, i bambin,i il cibo … insomma tutto questo porta inevitabilmente a vivere emozioni uniche e naturali.
Stefano e Ilenia ci accompagnano per 5 giorni tra le meraviglie dell’isola e lo facciamo a bordo di 2 scooters … on the road quindi tra la gente che ti incrocia e ti saluta , i bambini che timidamente si avvicinano e ti regalano sorrisi o parlano con te in inglese visto che qui lo parlano tutti …Entro nei ristoranti e la gente seduta a mangiare mi saluta , insomma mi sento vivo e questo mi riempie di gioia … a pensare che quando vado a prendere il pane in Italia entro in panificio saluto e la gente …. resta in silenzio quasi avessi detto una parolaccia !!!!I prezzi sono ridicoli per noi europei , si mangia con 10 euro in 2 ma a volte anche con meno …. questo è un paese povero ma con molta dignità , la cucina è un mix tra quella asiatica e quella spagnola… come di consuetudine evitiamo di mangiare italiano ( la pizza la si trova anche qui per chi non sa rinunciare ) e ci buttiamo tra i gusti speziati e a volte “spicy” di questi piatti , a base di granchio , pesce e pollo.
Dopo 5 giorni dove, a dire il vero il meteo non ci è stato molto amico … salutiamo i nostri amici , ci imbarchiamo nuovamente verso Cagayan de Oro e ci dirigiamo verso Cebu per raggiungere un’altra meta l’Isola di Malapascua. Il viaggio è lungo , il trasferimento dura quasi 10 ore tra volo barca , etc… ma anche qui proviamo nuove emozioni viaggiando con un bus locale… è meraviglioso vedere un sacco di gente salire scendere , parlare tra loro … insomma il viaggio riacquista la sua vera dimensione dove il tempo viene scandito dalle innumerevoli fermate e il finestrino diventa un cinema a cielo aperto.
Alle 22:00 arriviamo a Malapascua , al ns. resort ci aspettano e dopo una veloce doccia ci piazziamo al ristorantino da “Angelina” dove gentilmente cucinano solo per noi ..vista l’ora. Il giorno dopo scopriamo Malapascua , un’isola relativamente nuova al turismo per lo più legato ai sub e alla presenza del famoso squalo volpe. Come al solito cerco di dilettarmi tra immersioni e spiaggia, il sole qui ricompare dopo una settimana di tempo incerto e quindi la vita di relax prende il via …Il mare è turchese , le spiaggie circondano l’isola quindi creme ad alta protezione , e sdraio mega comodo fanno il resto della nostra vacanza. Il Tenapee è un resort gestito da due ragazzi italiani Andrea e la moglie Silvia, persone in gamba e molto gentili , anche loro , come Ile e Ste hanno fatto la scelta di venire a vivere qui…Le immersioni sono belle , speciale per gli amanti delle foto in macro e per avvistare il pesce mandarino che si accoppia di sera …. Lo squalo volpe è molto bello da vedere come i martello, tuttavia le immersioni per vedere quest’ultimi pescioni si fanno di prima mattina ( 04:30 sveglia … ).
Girando per l’isola ci accorgiamo che Malapascua non è solo spiaggie e mare turchese, quest’isola è piena di bambini … e i bambini sono la vera energia con i loro sorrisi , con la loro semplicità… insomma guardandoli e restando a giocare con loro ho capito che da loro c’è molto da imparare, o meglio guardando la vita con gli occhi di un bambino ci si ricorda quanto è bella la vita , la naturalezza dei propri gesti … qui non esistono le play station , i bimbi giocano come facevano i ns. genitori 50 anni fa .. e i loro genitori giocano con loro , la televisione è una per 10 bambini e si guarda solo alla sera per giocare con il karaoke.
Giriamo il villaggio e arriviamo in una scuola dove l’insegnante mi invita ad entrare e vedere come fanno lezione i bambini , poi mi invita a fargli una lezione di italiano e mi ritrovo 30 bambini seduti in prima fila a guardarmi con gli occhi spalancati mentre io , preso da un’improvvisa vena didattica insegno loro i numeri…. Poi un bambino mi guarda e mi dice … “ you are number one” e tutti mi battono le mani …e la lacrima mi scende guardandoli e pensando che i veri numero uno sono proprio loro , gli arcani di questo modo meraviglioso dove le emozioni scandiscono ancora il passare del tempo in questo angolo meraviglioso di mondo….un mondo che grazie a loro sento sempre più vicino.
Testo e foto di Daniele Pasquali
Caro lettore,
Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.
Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.