Intervista a Niall Gibbons

Latitudes Life ha intervistato Mr. Niall Gibbons, Direttore Esecutivo del Turismo in Irlanda, per indagare sulla situazione del settore terziario nell’isola e capire quali sono gli elementi che legano gli italiani a questo Paese.


Latitudeslife: Quanto è importante il settore del turismo nell’economia irlandese ?

Mr. Gibbons: Il turismo è un settore molto importante nell’economia irlandese e il suo valore si aggira su più di 3 bilioni di euro: rappresenta il 4% del prodotto interno lordo e impiega più di 200.000 persone. Dà un contributo molto elevato al Paese ed è la maggiore industria in Irlanda adesso, persino più dell’agricoltura.

L: Ci può fornire dei dati ? Qual è stata la reazione del vostro Paese alla crisi globale ?

G: Il periodo è stato molto difficile da un punto di vista economico per l’Irlanda: guardando nello specifico il turismo abbiamo passato due anni davvero difficili, ovvero il 2009 e il 2010. Prevediamo che il 2011 sarà migliore. L’industria del turismo irlandese sta lavorando duramente per risanare questa situazione. Lo scorso anno abbiamo registrato 6.6 milioni di visitatori, un dato che è sceso originariamente da 7.5 milioni: ben il 14% in meno, quindi dobbiamo tornare a fornire un’offerta turistica di alto valore. Nel 2011 entreremo nel mercato con un forte messaggio per comunicare che non esiste un momento migliore per venire in Irlanda perché è divertente, affascinante…

L: Avete qualche piano strategico per affrontare la crisi ? E in che termini pensate di farlo ?

G: Esiste un piano sul turismo organizzato dal Ministro che ha previsto l’istituzione di un gruppo di rinnovo dell’offerta. La squadra ha redatto delle linee guida basate su 3 obiettivi principali: dare supporto al marchio irlandese sul mercato internazionale, fare in modo che le infrastrutture turistiche lavorino di più e meglio con noi, continuare ad investire sul nostro marchio. Il Paese è ancora visto in modo molto positivo dovunque e la popolazione continua a venire, quindi non dobbiamo limitarci ma andare avanti con sicurezza.

L: Quanto è importante il mercato MICE in Irlanda ?

G:Il mercato MICE è molto importante per noi infatti contribuisce con un fatturato di circa 500 milioni di euro e stiamo provando a raddoppiare questo dato nei prossimi 4 anni. Abbiamo aperto un centro congressi a Dublino e ci siamo aggiudicati 120 tra i top buyers internazionali. Stiamo cominciando a concludere ottimi affari nelle conferenze e nei meetings. L’Irlanda è un’ottima destinazione per tenere un convegno perché molti non possono spendere soldi ed è facile arrivarci: forse non è esotico ma si respira un clima amichevole. Qui si può pensare di portare anche il partner e ci stiamo concentrando su questo aspetto.

L: Esistono già progetti per sviluppare il MICE, per esempio con l’apertura di altri centri congressi dopo quello di Dublino ?

G: Il centro congressi è aperto e le convention sono prenotate fino al 2020. Abbiamo investito parecchio per aggiornarci in questo settore e progettiamo di raddoppiare tutto il mercato fino ad arrivare ad 1 bilione di euro di fatturato.

L: Quali sono i vostri mercati di riferimento ? E quali i nuovi ?

G. I mercati di riferimento principali sono la Gran Bretagna, gli Stati Uniti e la Germania: rappresentano per noi il 75% del volume d’affari. I nuovi mercati sono India e Cina. La prima per ora rappresenta una piccola fetta di mercato, ma stimiamo che in 10-15 anni svilupperà il suo potenziale.

L: Quali sono le aree di maggior interesse turistico e con il più alto tasso di crescita ?

G: La città più popolare in assoluto è Dublino: l’80% dei visitatori è passato dalla capitale. I visitatori italiani di solito effettuano tour nell’ovest e nel sud: è fondamentale che girino il Paese in questo modo in quanto fanno esperienza di diversi usi e costumi.

L: Ci sono mercati di nicchia che volete promuovere ?

G: Due in particolare: uno è il MICE e l’altro è quello legato ai corsi d’inglese. Il secondo muove più di 300 milioni di euro ed è significativo il fatto che ora stanno tornando i figli di coloro che erano venuti qui 30 anni fa per imparare la lingua.

L: Sono previste aperture di nuovi hotel ?

G: Il numero degli hotel è raddoppiato in 10 anni: nel 1996 ce n’erano 28.000 ora siamo a 60.000 e gli hotel irlandesi sono i migliori in Europa occidentale.

L: Quali sono le potenzialità del mercato italiano in Irlanda ?

G: Se torniamo indietro di 10 anni abbiamo avuto un flusso di 190.000 persone provenienti dall’Italia, nel 2009 sono state 275.000. Una crescita notevole che era diminuita nel 2010 ma che ricomincerà ad aumentare nel 2011.

L: Quali sono le azioni promozionali e le strategie di marketing per promuovere l’Irlanda in Italia ?

G: Abbiamo un forte programma destinato all’Italia: abbiamo speso più di 1 milione di euro e ci stiamo muovendo su diversi fronti. Un sito web che si interfaccia con i social network e registra più di 6.000 fan su facebook, abbiamo un ufficio di rappresentanza con sede a Milano che promuove una forte connessione culturale tra i nostri due Paesi.

L: Quali sono i luoghi turistici preferiti dagli italiani ?

G: Dublino con monumenti e vecchie chiese oppure il quartiere del Temple Bar che è molto popolare tra i giovani: qui si possono gustare caffè e birra Guiness mentre si ascolta la musica tradizionale. Un rito molto apprezzato dai ragazzi.

L: Come sono i collegamenti aerei con l’Italia ? Sono sufficienti ?

G: Abbiamo bisogno di più collegamenti. Aerlingus ha espanso gli scali e i voli ma stiamo ricevendo sempre più richieste sia da parte dei singoli che dei gruppi.

Intervista di Lanfranco Bonisolli – A cura di Mauro Pinto

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