Bagnato dal mare su tre lati, occupa quello sperone di terra che ben si distingue sullo stivale d’Italia. Il promontorio del Gargano ha una storia antica che risale al Paleolitico ed è stato sede di numerose battaglie per la conquista del territorio da parte dei romani, bizantini fino a giungere all’epoca borbonica passando per i normanni. Il suo mare cristallino è noto a molti ma il Gargano non è solo spiagge e divertimenti balneari, è molto di più.
Vico del Gargano guarda il mare dall’alto della collina su cui è arroccato, è annoverato tra i borghi più belli d’Italia e rappresenta il luogo perfetto in cui soggiornare per andare alla scoperta della zona. Costituisce il cuore del parco naturale del Gargano e comprende nel suo territorio la maggior parte della Foresta Umbra, che prende il nome dal latino con il significato di ‘ombrosa’. Tipico di questa foresta è l’albero del tasso, le cui radici tendono a soffocare la vegetazione circostante, motivo per cui vive in solitudine. Da questa pianta si ricava la tassina, un veleno mortale con effetto narcotico e paralizzante sull’uomo e su alcuni animali. Una leggenda racconta che Federico II di Svevia usasse questo veleno per uccidere le sue amanti.
Oltre alle numerose chiese ospitate dal borgo, addirittura diciassette, la parte più caratteristica ed affascinante è rappresentata dal centro storico, con le strade lastricate di lucida pietra e le case in tufo.
Durante le ore diurne, il sole infuocato trasforma Vico in un paese fantasma. Il silenzio è talmente profondo da sembrare irreale, soprattutto per chi è abituato a vivere nel traffico cittadino, e i colori vengono appiattiti dalla luce accecante. Con il sopraggiungere del tramonto, però, tutto cambia. Le strette vie si animano e gli edifici si colorano di un caldo arancio che fa da contrasto al cielo limpido.
Come spesso capita nelle regioni del sud Italia, è abitudine sedersi fuori dall’uscio a chiacchierare con i vicini o anche solo a prendere il fresco della sera. E’ un’usanza sociale che ho sempre apprezzato e mi dispiace un po’ non avere il tempo di fermarmi lì con loro ad ascoltare ricordi ripescati nel profondo della memoria.
Sono molti gli angoli caratteristici ma il più famoso è sicuramente il vicolo del bacio. Una stradina larga non più di 50 centimetri e lunga meno di 30 metri, talmente stretta da costringere le persone che vi si incrociano a sfiorarsi e gli innamorati a baciarsi. Il patrono di Vico del Gargano, infatti, è il famoso San Valentino da cui deriva la denominazione di paese dell’amore.
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