Montecristo, Toscana. L’archetipo dell’isola

Nessun uomo può nemmeno pensare di aver mai visto un’isola, se non è stato, almeno una volta nella vita, a Montecristo

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Piccoleitalie

Solo mille fortunati mortali possono accedervi ogni anno, ma quella è l’isola per antonomasia e la pazienza necessaria per riuscire ad approdarvi è ripagata da un’atmosfera davvero unica al mondo. Ci si arriva lentamente da ponente, e si approda a Cala Maestra, una specie di piscina naturale dalle acque trasparenti. L’isola comincia ad apparire già da lontano avvolta in una nebbiolina azzurra che ne accresce il fascino misterioso: una montagna di granito chiaro screziata da vivaci macchie scure di verde intenso, una villa (reale), le abitazioni dei custodi e un convento diroccato, nulla di più. Eppure quando uscì la notizia che l’isola era stata riaperta alle visite (non era in realtà mai stata chiusa, ma dal 2008 solo meglio regolamentata) perfino i giornali cinesi la citarono per via della vera e propria fascinazione che Montecristo esercita, certamente legata al ricordo del romanzo di Dumas, ma anche alla quasi totale assenza di tracce umane. È buona abitudine portare vino, pane, acqua e riviste o giornali ai custodi di Montecristo. Dopo averli salutati, si sale il sentiero che porta al Belvedere e poi lo si lascia verso il crinale arrotondato di granito grigio e scabroso. Lì ci si può portare il più possibile verso il ciglio e sdraiarsi supini con la testa rivolta a occidente ad aspettare il tramonto. In pochi minuti vi troverete magicamente dentro un inviluppo arancio e rossastro di luce solare, le nuvole si stracceranno colorandosi di rosa e il profilo della Corsica vi apparirà nitido appena più a nord-ovest. Aspettate ancora un momento: se c’è un posto al mondo dove avete una possibilità di vedere il raggio verde, questo posto è certamente Montecristo. Arrivata la notte (qui più stellata che altrove),  il rumore del mare vi guiderà nella discesa verso la residenza e poi, ancora più giù, all’approdo, dove ci si può accoccolare a godere lo scintillìo della Luna nuova tingere d’argento la superficie del mare scuro. Il giorno dopo trovate il tempo per arrampicarvi su fino al vecchio convento abbandonato o alla Grotta del Santo, a vedere cosa può la tenacia degli uomini quando decidono di vivere dove solo le capre osano. Da lì il panorama mozza il fiato, per non parlare dei profumi della macchia mediterranea; più in alto volteggiano solo i rapaci. Montecristo è scampata ad alcuni progetti di valorizzazione (come si chiama ipocritamente lo scempio ambientale) e solo la villa dove dormì il re, l’abitazione dei guardiani e qualche piccola struttura sono effettivamente in piedi. L’ambiente è talmente integro che l’isola è riserva della biosfera, gode del diploma europeo e gli accessi sono rigidamente contingentati. Se volete avere un’idea di come doveva essere l’Italia prima dell’assalto al territorio visitate Montecristo, non ve ne pentirete.

Testo di Mario Tozzi


In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, il 5 giugno, apriamo parentesi su piccoleItalie per accogliere tra gli scrittori Mario Tozzi, peraltro autore lui stesso,  responsabile di un progetto che non ha precedenti. Sua infatti l’idea di mettere insieme una grande narrazione collettiva dal basso grazie al contributo della Rete che attraverso un docu-film ecologico racconterà per la prima volta lo stato delle cose sul territorio nel Bel Paese. “È insopportabile che il giardino d’Europa si trasformi sotto i nostri occhi”, ha sottolineato recentemente con forza in un video. Con intenti simili, ma modalità inverse, nel tessere tra loro racconti d’Autore dei luoghi più amati in Italia, ospitiamo quindi con grande piacere un suo brano su una delle meno conosciute isole italiane: Montecristo. Isola isolata verrebbe quasi da dire con una tautologia, avvolta dai profumi mediterranei nel bel mezzo del Parco dell’Arcipelago Toscano di cui Tozzi è Presidente. Ma – in tempi di annunciate aggressioni a spiagge e arenili – se è a favore della bellezza e dell’ambiente allora evviva al conflitto d’interesse.

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