Polonia: Breslavia, vacanza con gli gnomi

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Pensavo che gli gnomi esistessero solo nelle fiabe. Mi è bastato passeggiare per Breslavia (Wroclaw, in polacco),  storica capitale della Slesia e quarta città della Polonia, per scoprire che non è così. Stavo camminando in Rynek, la principale piazza della città, racchiusa tra eleganti palazzi in stile Mitteleuropa. Ad un tratto, all’incrocio con Ul. Odrzanska, sotto la Chiesa di Santa Elisabetta, ho visto una piccola creatura che luccicava al sole. Uno gnomo. Breslavia è piena di questi personaggi fantastici, rappresentati da piccole statuette disseminate nel centro storico della cittadina. Ognuna ha un proprio nome, una propria personalità e un proprio mestiere.

Polonia. Breslavia: lo gnomo Wroclovek

Tutto ebbe inizio nei primi anni ’80. Gli slogan anticomunisti scritti sui muri dal partito di opposizione Alternativa Arancione venivano puntualmente fatti cancellare dalle autorità. Per evitare la censura, il gruppo iniziò a creare graffiti che avevano come soggetti gli gnomi per ridicolizzare il potere. Sono passati quarant’anni da quel periodo di protesta. Oggi la Polonia è una repubblica parlamentare, membro della Ue e dal 2005 gli gnomi sono diventati una simpatica attrazione turistica, con l’aiuto dell’artista Tomasz Moczek. Le prime 32 statuette sono state finanziate dall’amministrazione locale. Le altre (una novantina) sono nate grazie agli investimenti di privati cittadini e uomini d’affari. Ecco quindi famiglie e ragazzi di tutto il mondo girare con una cartina in mano e gli occhi a terra alla ricerca delle piccole creature.


Polonia. Breslavia: il Municipio Ratusz



Il mio primo incontro con questo mondo magico è stato con Wroclovek, un buffo ometto con un cuore nella mano destra. Scoperta la storia di questi simpatici personaggi, mi sono messa anch’io sulle loro tracce. Sono tornata in Rynek e, vicino alla fontana sul lato sinistro della piazza, ho trovato ?yczliwek con un bel fiore in mano. La Rynek o piazza del mercato è considerata una delle più belle della Polonia. Al centro, domina il vecchio municipio, chiamato Ratusz. È un edificio gotico-rinascimentale in mattoncini rossi. La facciata è caratterizzata da un grande orologio astronomico del Cinquecento. All’ingresso del municipio si trovano altre tre creature. Si chiamano G?uchak, ?lepak e ‘W-skers e sono invalidi. Uno è sordo, uno è cieco e l’ultimo è sulla sedia a rotelle e vogliono ricordare alle persone il rispetto e l’attenzione verso i diversamente abili. La parte a sud della piazza è chiamata “lato delle Coppe d’Oro” per i suoi eleganti ristoranti e caffè. Alla loro sinistra, ci sono le poste polacche e lo gnomo-postino Pocztowiec.




Polonia. Breslavia: gli gnomi Grajek e Meloman

Da qui si arriva a Ul. Olawska, strada di negozi e caffè. Subito all’angolo, a salutare le shoppingaholic, ci sono gli Syzyfki, due ometti che cercano di muovere una grossa palla di pietra, ma senza grandi risultati visto che uno la spinge in avanti e l’altro indietro. Non fatevi distrarre troppo dallo shopping. Sul lato sinistro della strada, c’è Grajek che suona la chitarra, come i tanti artisti di strada che si incontrano nelle città di tutta Europa. Potete mettervi ad ascoltare come lo gnomo Meloman oppure salire sulla torre della Chiesa di Santa Maria Maddalena per godervi una ottima visuale sulla città e sul suo fiume, l’Oder.




Polonia. Breslavia: Sabato pomeriggio a Rynek

Uno dei miei preferiti si trova in via Ku?nicza, vicino a Rynek. È il pastaio Pieroznik con il suo raviolo nella forchetta. Questo tipo di pasta fa parte di un tipico piatto polacco, i Pierogi. Il ripieno può essere principalmente a base di formaggio, frutta, funghi o cavoli. Seguendo questa strada, verso il fiume Oder, si arriva al quartiere universitario, una zona giovane con pub e locali alla moda. L’università di Breslavia è stata fondata nel 1702. Fa parte di una grande complesso barocco che comprende anche l’antico Collegio e la Chiesa dei Gesuiti. Dal quartiere degli studenti, si può raggiungere Most Piaskowy, il ponte più antico della città. Non è l’unico. Breslavia è infatti conosciuta anche come “la città dei cento ponti”.


Polonia. Breslavia: lo gnomo Rzeznik

Tornando indietro, sono passata per via Wiezienna. Guardavo le vecchie case della zona quando mi sono accorta di un piccola creatura in catene tra le inferiate di un’abitazione. È Wiezien, il Prigioniero. Questa è una zona ricca di gnomi. C’è il macellaio, Rze?nik, nella stretta e suggestiva strada Jakti, la via delle antiche macellerie. Qui ci sono anche statue, in dimensione naturale, di oche, maiali e conigli. I vecchi negozi dei macellai, sotto i portici in legno, tra fiori colorati, oggi sono diventati gallerie d’arte e spazi per esposizioni. Poco distante c’è Podró?nik, il viaggiatore, con la valigia nella mano sinistra e una borsa nella destra. Che stia scappando dal dormiglione Chrapek che dorme e russa lì vicino? Più tranquillo è Teatralny, lo gnomo del teatro in Ul. Rze?nicza. Breslavia è una città ricca di palcoscenici. Il “Wratislavia Cantans” (2-17 settembre 2011) è uno dei festival di musica classica più apprezzati al mondo. Il teatro dell’Opera, appena restaurato, ricorda gli splendori della Belle Epoque con le sue rifiniture dorate e i grandi lampadari di cristallo.





Polonia. Breslavia: plaz Solny

Ormai è sera. La mia ricerca ha bisogno di una pausa. Arrivo in plaz Solny, una delle più importanti piazze di Breslavia. Anticamente era famosa per il commercio di sale. Oggi ospita gli stand dei fiorai della cittadina polacca. Attorno a piazza ci sono antichi palazzi e pub. Al calar del sole diventa un punto di ritrovo per i giovani che si incontrano per bere una birra o fare quattro salti nelle discoteche vicine. Proprio nel centro della piazza ho trovato un altro simpatico amico. Non è stato facile perché era appollaiato su un palo della luce, e non in basso come tutti gli altri gnomi della città. Si chiama S?upnik. Ha un fratellino, S?upniki in fondo a Ul. Olawska. Entrambi sorridono e sembrano che vogliano darci il loro “arrivederci” a Breslavia.


Testo e foto di Carlotta Mariani

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