Réunion, Nuova Caledonia, Polinesia Francese: legate da granelli di sabbia

Ti voglio cullare, cullare…” faceva una canzone di molti anni fa. Forse Nico Fidenco pensava agli alisei che soffiano dolcemente e baciano questi paradisi di splendide spiagge, biodiversità e cultura, più vicini al cielo che alla terra.

Sfoglia il magazineVai alla photogalleryVai alle info utili 3 4

REUNION

La neve! In un’isola che galleggia nel blu infinito e tiepido dell’Oceano Indiano 800 km a sud del Madagascar e 200 a ovest di Mauritius, è davvero una sorpresa. Passi che stia sul Piton de Neiges (3.070 m), che uno se l’aspetta anche. Ma se sta anche sul ciglio del cratere del Piton de la Fournaise, tra i  vulcani più attivi del mondo, che con i suoi botti e fuochi d’artificio è una delle maggiori attrattive per i  turisti, sembra un vero scherzo della natura. Eppure è lì, posata a poco più di 2600 metri d’altezza ad addolcire il nero della lava, che lascia il passo all’azzurro carico di promesse del cielo. Non è facile raggiungerla, considerando che il trek parte davvero dal livello del mare e che 2600 metri di dislivello proprio pochi non sono, che  dura 5 ore sotto un bel sole ancora più cocente per la roccia nerastra, che il terreno friabile può nascondere diverse insidie e che l’imponente e in genere poco irascibile Piton si può sempre svegliare senza preavviso e decidere di schiarirsi la voce. O di suggerire alla sua lava un tuffo ristoratore nell’oceano tra sfrigolii rumorosi, spruzzi e alte colonne di vapore­. Non è che chi è un po’ più pigro o prudente sia escluso dallo spettacolo:  con una spesa non eccessiva può concedersi un volo in elicottero per godersi lo show a distanza di sicurezza. Sotto, si scatena uno spettacolo straordinario di spiagge bianche e nere, di lagune e altipiani. E poi picchi e gole, vulcani e cascate  organizzati in cirques (immense depressioni geografiche), Patrimonio UNESCO dal 2010, che ancora conservano tratti della foresta originaria. I principali sono quelli di  Mafate, il più preservato, di Cilaos, il più aperto e luminoso e di Salazie, il più verde e lussureggiante, addossato al Piton des Neiges, che ospita il celebre villaggio di Hell-Bourg, ritenuto il più bello della Francia d’oltremare, Paese di cui Réunion fa parte. Circondato da cime merlate particolarmente spettacolari, non deve il suo nome a “hell” (inferno in inglese), ma a un vecchio governatore dell’isola. Il villaggio conserva ancora case creole storiche, come la casa Folio, del 1870, che ancora appartiene ai discendenti dei proprietari originari. Non è la sola,  dato che Réunion possiede un ricco patrimonio coloniale di migliaia di ville di campagna e di maisons créoles, testimoni di una riuscita fusione tra cultura creola e francese. Tra gli abitanti si riscontra la stessa caotica varietà che offre la sua esuberante natura, impreziosita da fiori straordinari e profumata di vaniglia che ha ispirato il logo Isole Vaniglia con cui sono commercializzate Réunion e Mauritius. Visi che tradiscono origini diversissime: bretoni dagli occhi azzurri, neri, mulatti, indiani, arabi, cinesi, rasta, ciascuno con le sue tradizioni, la sua religione e le sue chiese,  ma uniti dall’orgoglio di sentirsi francesi, lingua parlata non solo tra le varie comunità, ma anche all’interno di esse. Una vera scheggia di Francia che galleggia nel blu, colore richiamato dalle bandiere della UE che fanno capolino da ogni edificio pubblico e dalle targhe delle auto. Anche per questa ragione, sebbene in numero inferiore di quanti sono attratti dalle spiagge bianche di Mauritius, i turisti che scelgono Réunion ripartono entusiasti. Difficile trovare un altro posto nel mondo che sommi le peculiarità della natura africana con i servizi e l’assistenza sanitaria di livello europeo, una cucina varia e interessante dai sapori fusion ma sempre decisi, la straordinarietà del paesaggio, al 34° posto mondiale  nella classifica di biodiversità, e la possibilità, per gli appassionati, di praticare un’infinità di sport. Surf, parapendio e rafting tra i migliori d’Africa inclusi. Se lo spettacolo offerto dalla natura avesse bisogno di integrazioni più mondane dal 1 al 5 novembre si tiene un seguitissimo Festival del cinema, che ha raggiunto ormai  la settima edizione, dedicato a film francesi opere prime o secondi lavori e a qualche film fuori gara, quest’anno indiano. Anche per quanto riguarda l’ospitalità, Réunion offre una grande varietà di sistemazioni, che variano da hotel di proprietà di grandi catene alberghiere internazionali, a piccoli hotel di charme, magari con qualche stella in meno, ma  ideali per un viaggio di nozze romantico, di cui si voglia riportare a casa anche l’atmosfera di un sogno.

NUOVA CALEDONIA

Immaginate un arcipelago perso da qualche parte nel cuore del Sud Pacifico. Immaginate che abbia una temperatura compresa tra 19 e 32 gradi, accarezzato dai dolci alisei che mantengono il clima piacevole tutto l’anno. E, ovviamente, ci sia una splendida barriera corallina che racchiuda la più grande laguna del mondo, dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, colma di acqua di cristallo che permetta di vedere un pesciolino a 50 metri. E immaginate che contasse anche alcune tra le spiagge più belle della terra e la sua biodiversità fosse senza uguali come lo chiamereste? Un Paradiso? Ci siete andati vicino. I Caledoniani, appena più modesti si accontentano di chiamarla “L’isola più vicina al Paradiso“. A quale delle isole si riferiscano non è dato sapere. O meglio: pare che il copyright sia di un poeta giapponese e la dedica in realtà all’Isola dei Pini, che insieme a Grande Terre e alle Isole della Lealtà (Lifou, Ouvéa, Marè) costituisce l’Arcipelago della Nuova Caledonia, a cui la dedica si estende. Noumea, la capitale, è una città ricca di spunti interessanti, tra cui un pezzetto d’Italia.Renzo Piano vi ha progettato il Centro Culturale di Tjibaou, rilettura in chiave moderna della casa di un capo tribù,  ideato con lo scopo di far conoscere lo stretto legame che unisce i kanak alla propria terra. All’interno sono esposte opere oceaniche e la storia delle antiche tradizioni melanesiane. Dinamica e nel contempo tranquilla Noumea è detta  la piccola Francia del Pacifico, una città di 100.000 abitanti e di romantiche case coloniali, specchio delle varie comunità che abitano l’arcipelago: melanesiana, europea, wallisiana, tahitiana, cinesi, indonesiana, vietnamita, giapponese, antigliese. Il centro si sviluppa verso ovest lungo la Baie de la Moselle, dove ogni mattina si svolge un animato mercato e si apre un meraviglioso porto che offre riparo a navi da crociera, pescherecci e lussuosi yacht privati.  Chi non sa nuotare, all’Aquarium des Lagons può farsi un’idea dello straordinario ecosistema caledoniano, ammirando più di 150 specie di pesci e altrettanti invertebrati muoversi in libertà all’interno di bacini giganteschi, tra coralli fluorescenti. Tutti gli altri preferiranno l’originale e ritaglieranno per sé qualche metro dei 1800 km di barriera e 24.000 kmq di laguna per nuotare insieme a tartarughe marine, dugonghi, pesci napoleone, nautili, mante, e, a distanza più rispettosa, a centinaia di balene che, da luglio a settembre, hanno scelto la baia di Prony per riprodursi. La stessa eccezionale biodiversità che si trova nel mare (più di 1.000 specie di pesci, 6.500 di invertebrati marini,  350 tipi di corallo duro e circa 500 di corallo morbido) si ritrova in superficie dove, della incredibile varietà di specie, ben l’80% della flora e il 30% della fauna sono endemiche. Il motivo è da ricercare nelle origini di questa terra e nel suo lungo isolamento, 60 milioni di anni da quando abbandonò il Gondwana. Oggi per biodiversità è uno dei primi 4 territori al mondo e attrae studiosi da ogni parte. Tra i suoi vanti è l’“Amborella Trichopoda”, una specie “primitiva”, considerata il fiore con il più antico DNA del mondo e il Pino colonna, conifera antica di 230 milioni di anni e simbolo del Paese, che dà il nome alla meravigliosa Isola dei Pini, dove pini alti 40 metri orlano lunghe spiagge di sabbia bianca e si specchiano nella laguna turchese. Solo 50 km separano da Grande Terre questa immensa riserva marina, che possiede innumerevoli e splendide baie e spiagge tra cui Kuto, con le sue strutture ricettive e le sue barche da pesca, Kanuméra piccolo eden di sabbia bianca dove può capitare di nuotare con i delfini e dove sorge l’Hotel Ouré, la Baia d’Oro, un estuario in una posizione riparata, dalle acque di un meraviglioso color turchese e circondato da altissimi pini. Qui si trova l’hotel più lussuoso dell’isola della catena Le Meridien. Chi ha più tempo può visitare le isole della Lealtà (Lifou, Ouvéa, Marè), oasi di pace, di natura e tradizioni. Anche qui candide spiagge tra le più belle del mondo (Mouli su Ouvéa) e mare trasparente. La fauna terreste e marina è particolarmente ricca di specie endemiche: farfalle rare e pappagalli, ma anche tartarughe, balene, pesci pagliaccio, dugonghi e delfini, che si muovono lungo una barriera che conta oltre 1500 specie di corallo. Gli abitanti, tenendo fede al nome delle isole, sono molto ospitali e i capi tribù aprono volentieri le loro case a chi vuole immergersi nella cultura locale. Che pur mantenendo tradizioni autentiche ha assorbito molte influenze occidentali, come per esempio la cucina, che sposa la ricercatezza della cucina francese con il sapore dell’avocado, del cocco e dei meravigliosi frutti del mare: oltre ai pesci, squisiti gamberi e aragoste. Tanto non c’è rischio di ingrassare per chi tiene alla linea: golf, sport acquatici, canoa, pesca d’altura, escursioni a piedi o a cavallo sono a disposizione per asciugare le sue lacrime di coccodrillo e bruciare le calorie in eccesso. Chi poi sceglie la Nuova Caledonia per la propria  luna di miele non potrebbe fare scelta migliore. Ha a disposizione tutte le opzioni di cui si è parlato più una: non fare proprio nulla e dedicarsi esclusivamente alla sua metà, iniziando la nuova vita sotto i migliori auspici.

Continua a pagina 2

Caro lettore,

Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.

Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.