Costa Rica: Love4Globe nella fattoria modello di Zapotal

 

Durante il nostro viaggio abbiamo capito una cosa: raggiungere i progetti e le comunità che vogliamo visitare non è mai facile e comporta sempre un giorno di viaggio. La destinazione questa volta è stato il piccolo paesino di montagna chiamato Zapotal. Silvia aveva già visitato questo remoto villaggio di montagna lavorando presso

fattoria modello di Betty e abbiamo sempre avuto in mente di tornarci insieme per stringere dei legami forti con questo posto privo di turisti e pieno di gente genuina e di paesaggi e scenari incantevoli. Visitare un posto fuori dalle rotte turistiche ti da delle sensazioni uniche, quasi da viaggiatori di altri tempi. E’ bellissimo sentirsi ospiti di un posto vero, che non è stato creato per soddisfare gente in villeggiatura. Ci si sposta nell’unica strada sterrata del paesino, tra la decina scarsa di casette immerse nella nebbia e non si fa fatica a conoscere tutti gli abitanti, stringere amicizia e chiacchierare piacevolmente con loro.

 

 

Betty vive in una casa di legno e la sua fattoria dista quasi un chilometro. Da sola gestisce il progetto e porta avanti tutti i lavori quotidiani. Nella fattoria ci sono mucche, maiali, galline, un cavallo, uno stagno con dei pesci d’acqua dolce e in più coltiva verdura e piante medicinali. Ogni mattina la sveglia suona presto e dopo la colazione si cammina verso la finca e prepara il pasto, assolutamente biologico e naturale, per tutti gli animali. Successivamente si munge e con il latte si prepara in modo molto rustico del freschissimo formaggio, che nel frigo di casa e nelle nostre pance non è mai mancato. Inoltre Betty ci ha fatto assaporare ogni giorno delle specialità locali a base di latte e derivati.

 

 

Noi in particolare abbiamo costruito un’insegna in legno per l’entrata della fattoria e una guida di piante medicinali visto che Betty ha tutta una serie di erbe e piante utili per ogni evenienza.

Con “Chi Chi” il marito di Betty, siamo andati in esplorazione della foresta umida nuvolosa facendoci strada a colpi di machete come nei film di Indiana Jones e nel tempo libero serale ci ha insegnato a fare bracciali artigianali con semi di frutti locali.

Infine abbiamo fatto visita alle scuola primaria, aiutato nella sala pranzo e giocato nell’ora di ricreazione con i bambini di Zapotal e con poco ci siamo divertiti tantissimo.

 


Che dire una unica atmosfera in cui natura, calore umano, identità locale e tradizioni sono gli ingredienti speciali che rendono questo posto magico. Dopo la settimana dedicata a questo progetto, ci siamo di nuovo messi in viaggio, e da viaggiatori spavaldi quali siamo abbiamo percorso la strada di montagna che separa Zapotal da Miramar nel cassone posteriore di un’auto del 1970 che sembrava cadere a pezzi dopo ogni buca presa sull’accidentale percorso montano. Non il mezzo più comodo, ma anche questa un’esperienza unica colma di risate e di panorami incantevoli.

Testo e foto di Toti e Silvia Salemi   Love4Globe

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