Andare per pianure e montagne, e poi fiumi, torrenti, e paesi. Nel vero senso della parola, dall’Uzbekistan fino a un atelier di Anversa…così il sarto – stilista Dries Van Noten divenne un vero esploratore. Esplorare mondi e culture è uno stato mentale, ognuno lo fa a modo proprio, anche senza muoversi, guidando pensieri e azioni che ci frullano nella testa. Questo è stato il punto di partenza di Dries, un uomo che amante della moda ha riunito culture e paesi lontani. Risultato? Una serie di collezioni dedicate ai decori e alle atmosfere del mondo etnico. Il “nostro” Dries Van Noten passa mesi nei luoghi dove sono nate le tecniche che caratterizzano gli abiti etnici unici e inimitabili, ha passato anni lì dove quei motivi sono stati creati, per trovare chi li produce davvero e ne conosce ogni sfumatura, per poi riportarli negli atelier.
Tutto ciò non è un capriccio, ma la volontà e la passione di trasformare usi e costumi sull’orlo dello stereotipo in qualcosa di vivo e nuovo…quando la tradizione si mescola alla modernità!!!
Le tecniche più usate per gli abiti sono:
BATIK
Tecnica indonesiana, il batik consiste nel tingere i tessuti coprendone una parte con la cera, che viene poi eliminata bollendo la stoffa.
BOUBOU
Sono generalmente chiamati BouBou i caftani unisex dai toni vivaci e accesi usati in Africa Occidentale.
IKAT
Nato tra India e Pakistan, l’ikat è ottenuto da fili tinti singolarmente e annodati per creare motivi geometrici.
di: Samantha Lamonaca
Info: Dries Van Noten
Per altre pillola di moda PopCornBlogazine