Percorrendo la costa pacifica verso sud, si arriva alla Penisola di Osa: un concentrato di giungla selvaggia e foresta secca tropicale. Già dall’autobus si capisce che questo posto è veramente un paradiso per gli amanti della natura incontaminata ed è un susseguirsi di iguane arrampicate sugli alberi, rami colmi di pappagalli rossi, tucani coloratissimi e bellissime baie deserte. Su gran parte della penisola si estende il Parco Nazionale Corcovado, a detta di tutti il parco dei parchi, la giungla delle giungle in Costa Rica, e noi ovviamente non potevamo farci scappare l’occasione di visitarlo e magari di aiutare in qualche modo i suoi funzionari. L’autobus ci ha lasciato a Puerto Jimenez dove avevamo appuntamento con il coordinatore dei progetti di volontariato. Una tempesta tropicale ci ha accolti, con il suo bagaglio di vento fortissimo, fulmini e tuoni che sembrano veramente rompere il cielo. Con un po’ di fortuna abbiamo raggiunto il luogo dell’appuntamento e parlando dei nostri progetti è venuta fuori la possibilità di lavorare come volontari all’avamposto di Sirena e che l’indomani avremmo potuto raggiungerlo via mare, su una piccola barca, insieme ai rifornimenti. Che fortuna! Sirena era proprio il posto dove volevamo andare, completamente in mezzo alla giungla, raggiungibile normalmente solo camminando per nove ore o a bordo di un piccolo aeroplano privato (opzione ovviamente carissima). Ovviamente noi abbiamo preso a volo l’occasione e il giorno dopo, dopo aver aiutato nelle operazioni di carico siamo partiti accompagnati da un mare calmo e meraviglioso. Dopo circa un’ora un mezzo, Sirena ci ha letteralmente abbracciati con tutto il verde che una persona possa immaginare, una spiaggia deserta, due fiumi, e una radura nella giungla dove si incastra l’avamposto. Uno scenario da film.
I quattro funzionari presenti ci hanno dato il benvenuto e ci hanno mostrato la piccola stanza che ci avrebbe ospitati. Normalmente non accettano volontari ma noi siamo stati abbastanza convincenti e fortunati. Questa stazione è visitata da qualche turista e da molti biologi e studiosi, tutti attratti dalla ricchezza che offre questa foresta incontaminata. Proprio il primo giorno siamo andati con i ranger a perlustrare uno dei sentieri alla ricerca delle impronte degli animali, un’esperienza piacevolissima e molto interessante in quanto, dopo un po’ di pratica, abbiamo iniziato a riconoscerne qualcuna. Queste ricerche vengono effettuate perché da poco il parco ha iniziato uno studio statistico della frequenza con la quale si incontrano alcune specie animali e noi durante la nostra permanenza abbiamo costruito un database che aiuterà i funzionari in questo lavoro. A parte questo abbiamo dato una mano nei lavori quotidiani che un guardaparco deve svolgere (dalla cucina alla pulizia della struttura) e nel tempo libero ci siamo regalati delle bellissime passeggiate, esplorando tutti i sentieri che questa stazione offre. Durante le lunghe camminate abbiamo incontrato innumerevoli specie animali, come l’agouti paca (un grande e simpatico roditore) in compagnia di un suo cucciolo, dei coccodrilli sulla spiaggia vicino a una laguna, abbiamo intravisto alcuni squali toro alla ricerca di un pasto nella foce di un fiume, molti serpenti, rane e scimmie e tantissimi altri animali e uccelli. Vivere per una settimana in mezzo a questa foresta quasi inaccessibile ci ha fatto sentire veramente fortunati.
Alla fine del nostro lavoro al Parco, un’altra imbarcazione ci ha accompagnato al piccolo villaggio che si affaccia sulla Bahia Drake. Questa volta l’Oceano non era affatto “Pacifico” e ci ha mostrato parte della sua potenza scuotendo incessantemente la barca e rendendo le due ore di navigazione molto ‘emozionanti’. Questo villaggio, che prende il nome dalla baia, è ancora immerso nella prorompente natura della penisola di Osa e regala anfratti incantevoli. Dopo solo una notte e un indimenticabile pranzo a base di freschissimo filetto di Dorado alla brace, con un piccolo bus abbiamo iniziato il viaggio che ci ha portato quasi fino al confine con Panama, nell’estremo sud del Costa Rica dove un’altra grande avventura ci attende, stay tuned!
Testo e foto di Love4Globe
Caro lettore,
Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.
Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.