Considerata finora esclusivamente una destinazione turistica, l’India si propone oggi anche come destinazione di “turismo medico”. Forte di una tradizione olistica millenaria e dei recenti successi della sua industria farmaceutica che ha messo in discussione il primato di quelle occidentali.
Oltre al Rajasthan, con i suoi colori profumi, dromedari e palazzi, alle backwater del Kerala, ai verdi monti di tè del Darjeeling, ai templi e agli ashram del Karnataka, ai suoi mille monumenti straordinari come il Taj Mahal, tanto per citarne uno, alle città sacre come Varanasi, l’India ha pensato di variare la sua offerta turistica proponendosi al turismo medico. Di che cosa si tratti è presto detto. Secondo gli antichi testi del veda, grande patrimonio culturale dell’intera umanità, che raccoglie regole alimentari e mediche ancora oggi sorprendenti per accuratezza e affidabilità, l’uomo è un insieme di corpo, psiche ed anima. Di cui l’occidente, troppo materialista, è in grado di curare solo il primo: cioè gli effetti ma non le cause. Per di più l’oriente, e specialmente l’India, si è sempre più specializzato nella medicina moderna grazie all‘innovazione nella tecnologia – come il sistema robotico Da Vinci per la chirurgia cardiaca, il 64 CT Scan e gli acceleratorilineari simili alla Sloan Kettering. O nell’informatica, nell’industria farmaceutica
e al training seguito all’estero dei migliori specialisti, che hanno riportato in patria il know how delle tecniche più avanzate. L’insieme di conoscenze contemporanee e antiche, che coinvolgono ayurveda e yoga , permettono di intervenire con successo sia in chirurgia generale che estetica, in odontoiatria, in cure per la fertilità, e nel riequibrio mente-corpo – disintossicazione da alcool e droga inclusa nella privacy totale. Le terapie olistiche integrano la medicina classica per accelerare il processo di guarigione, il tutto controllato e garantito dagli stretti protocolli imposti dall’accredito presso la Joint Commission International, operativa da 75 anni in tutto il mondo, con standard qualitativi altissimi. Qualche numero può aiutare a comprendere come tale qualità non si rifletta sui costi, largamente inferiori a quelli praticati in Europa e
negli USA. Un impianto dentale? 700 €, 84 per una capsiula porcellana-metallo, 18 per un’otturazione, 14 per la pulizia dei denti…solo per parlare di interventi odontoiatrici standard.Tanto che europei sono il 28 % dei pazienti e statunitensi un altro 21%. Al vantaggio economico si sommano le brevi o nulle liste di attesa, un personale medico altamente specializzato e la possibilità di abbinare un soggiorno rigenerante o semplicemente di conoscenza delle meraviglie dell’India, dei suoi popoli e della sua straordinaria società dalle mille sfaccettature.
Testo di Federico Klausner
Link utili:
Turismo medico
IMTA: Associazione paragovernativa che collega i Ministeri della Salute e del Turismo e che si occupa di fornire un canale preferenziale ai clienti stranieri che vengono in India a farsi operare. L’organizzazione raccoglie i più affidabili ospedali e strutture sanitarie insieme ai migliori hotel e resort
Chirurgia cardiaca: Asian Heart Insitute
Oncologia: Gruppo Columbia Asia Hospitals
Trapianti di reni: Artemis Renal Institute
Chirurgia ortopedica e cardiaca: Fortis Healtcare
Odontoiatria: Apollo Victor Hospital di Goa
Fertilità: Kerala Institute of Medical Science
Chirurgia Estetica e ricostruttiva: Max Super Specialty Hospital di Delhi; Baby Memorial Hospital in Kerala
Wellness: Kerala Institute of Medical Science; Arya Vaidya Sala (AVS) con diverse cliniche sparse nel Paese
Turismo
Ufficio del turismo indiano, via Albricci 9, 20122 Milano. t 02804952; Indian visa, v Marostica 34, 20146 Milano; Consolato dell’India v. Larga 16, 20122 Milano. t 028057691, email: cgi.milan@consolatoindia.com; Ambasciata dell’India, v. XX Settembre 5, 00187 Roma. t 064884642
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