Intervista al Taurinorum Travel Team, rientrato dal sud America

Il Taurinorum Travel Team, rientrato dopo un lungo viaggio solidale in sud America, ha risposto a qualche nostra domanda per raccontarci avventure ed emozioni.


Ape for Charity, questo il nome della spedizione, è partita il 6 agosto 2011 con lo scopo di portare aiuti alle minoranze etniche non tenute in considerazine dalle grandi Organizzazioni di aiuto internazionale. Al ritorno, Carlo Alberto Biscaretti di Ruffia, Ludovico de Maistre e Paolo Rignon ci hanno raccontato qualcosa di più in quest’intervista.

D. Perché avete scelto proprio il Sud America come destinazione per il vostro viaggio?

R. Abbiamo scelto il Sud America perchè erano anni che volevamo avere il primo impatto con le Ande. Paolo conosce molto l’Argentina e ci ha sempre parlato benissimo della gente e dell’ospitalità sudamericana. L’Ecuador e il Perù sono stati scelti perchè in poco spazio offrono una enorme varietà di paesaggi diversi e spettacolari. Inoltre quest’anno si celebra il centenario dalla scoperta di Machu Picchu dove abbiamo sempre sognato di andare… La Fondazione Otonga (con sede a Quito )a cui abbiamo regalato l’Ape è stata fondata di un professore torinese che conoscevamo di fama e che eravamo sicuri avrebbe avuto bisogno del veicolo: la sua ospitalità è stata fantastica e ci ha aiutato moltissimo durante l’organizzazione del viaggio. Sono statimolti i fattori che ci hanno convinto ad andare in Sud America… non ultimo la necessità del Gruppo Piaggio di promuovere il veicolo sul territorio ecuadoriano!

D. Quali difficoltà avete incontrato durante il mese lì?

R. Nessuna grande difficoltà a parte il grosso pericolo dato dalla guida imprudente della gente del luogo. Eravamo sempre all’erta per evitare incidenti… eravamo così piccoli che per i camion non esistevamo! Nonostante i molti avvertimenti di possibili problemi con la polizia e della grande criminalità registrata in alcune zone che abbiamo attraversato non abbiamo mai avuto nessun problema ma, al contrario, abbiamo avuto a che fare con moltissimi poliziotti divertiti dalla nostra impresa (chiamata DESAFIO PIAGGIO . sfida Piaggio) e la gente del luogo si è rivelata molto ospitale e cordiale. Siamo stati sicuramente fortunati, ma durante un viaggio simile si impara a “schivare” i pericoli e i contrattempi comportandosi bene e stando sempre concentrati al 100%.

D. Raccontateci l’aneddoto più divertente.

R. Sicuramente il giorno in cui abbiamo addirittura dato un passaggio ad uno dei guardiani delle linee di Nazca. Era terminato il suo turno di lavoro e doveva tornare a Nazca, città che si trova nel deserto Peruviano famosa appunto per il mistero delle linee e dei disegni nella sabbia che si possono osservare dall’alto dei mirador lungo la strada. Lo spazio era pochissimo, ma ha voluto provare l’ebbrezza di salire sulla nostra Ape. Appena partiti ha iniziato a raccontarci la sua vita e, ad ogni camion che sorpassava si ammutoliva qualche secondo e faceva il segno della croce. Noi ormai eravamo abituati a guidare su quelle strade con un mezzo così piccolo e i camion non ci facevano paura (sapevamo come comportarci sulla strada…). Lui poverino era spaventato, ma al contempo molto divertito e si è fatto grandi risate insieme a noi.

D. Cosa vi ha lasciato questa esperienza dal punto di vista personale?

R. Negli anni passati abbiamo visitato alcuni paesi dell’Africa. Dopo l’Africa siamo maturati grazie ad aver toccato con mano molte situazioni che viste in televisione non sono abbastanza percepibili. Anche in questo viaggio è accaduto lo stesso. Siamo rimasti molto colpiti dall’estrema povertà di alcune regioni che abbiamo attraversato e, come sempre, siamo rimasti davvero emozionati a ricevere tanta ospitalità e disponibilità da persone che nella vita faticano davvero ad andare avanti. Oltre che degli aspetti più “sociali” abbiamo riempito gli occhi anche di paesaggi e luoghi incantevoli, di incontri brevi ma ricchi di intensità. In un villaggio sperduto sugli altopiani centrali del Perù abbiamo acquistato dai pastori piccole cuffie di lana di alpaca fatte a mano e ci siamo davvero resi conto come sia importante per l’economia locale il passaggio anche solo di un’Ape… con pochi acquisti abbiamo fatto sorridere un villaggio intero il cui sindaco ci ha addirittura aperto la scuola elementare e offerto ospitalità per la notte. Sono piccoli gesti di amicizia che si ricordano tutta la vita e che, seppur inconsapevolmente, sono sicuro che ci hanno fatto crescere ancora.

D. Pensate di organizzare una nuova avventura?

R. Sicuramente sì. Abbiamo ricevuto davvero moltissimi messaggi da tutta Italia e anche dall’estero… stiamo pensando di organizzare un’altra avventura nel Sud Est Asiatico o forse di nuovo in Africa (dipenderà dai progetti umanitari che selezioneremo e anche dalle esigenze dei partner che troveremo), ma è possibile che organizzeremo anche un viaggio dal format davvero originale (e ancora segreto…) con altri equipaggi (più siamo e più riusciamo a portare aiuto alle piccole economie locali che visitiamo e ai progetti umanitari che supportiamo). Sicuramente il viaggio è prima di tutto una passione e, finchè riusciremo a portare avanti la nostra idea di esplorazione, partiremo ogni volta che ne avremo la possibilità!

A cura di Federica Giuliani. Foto Taurinorum Travel Team