Quando arrivi a Marrakech o a Rabat, ti aspetti di essere sedotto dai colori, dai sapori, dai suoni, dal caos e tutti i sensi vengono rapiti da un turbinio di emozioni diverse; è difficile da spiegare questa esperienza se non si è fatta in prima persona, però questo è ciò che potrebbe accadere anche a Parigi.
Si proprio nella Ville Lumière, nella città dell’eleganza, della raffinatezza, della misura e dell’ordine per eccellenza! Non accade tutti i giorni, però se il martedì o il venerdì ci si reca nella zona di Belleville, l’omonimo mercato saprà davvero stupirvi.
Usciti dalla metropolitana ci si trova immersi in un mercato di spezie, menta, cibi non di tradizione francese e soprattutto tra i richiami degli avventori direttamente gridati in lingua araba come se ci trovassimo in Nord Africa. La gente si affolla davanti ai venditori di frutta, a quelli di carne o pesce e naturalmente davanti ai banchetti dove il pane arabo è il principe della tavola. Se ci si reca fin qui, sono certo che anche a voi accadrà di stropicciarvi gli occhi o di darvi un pizzicotto per capire se è tutto parte di un sogno o se invece è una realtà così contrastante da quello che ci si aspetta dalla città turistica per antonomasia! Io stesso, per avere conferma che fossi davvero a Parigi, sono dovuto uscire dalle file del mercato e solo alla vista dei tipici bistrò, mischiati ai migliori kebab della città, ho avuto conferma che si trattava veramente di una esperienza singolare.
Se invece la ricerca è rivolta alla cucina raffinata o più semplicemente alla vera essenza della cucina francese, di certo non può che dirigersi al Marchè de la Bastille. Foie gras, ostriche, cosci di maiale arrosto, formaggi di ogni tipo, fiori, frutta e verdura, qui, sono disposti con una cura tale come se si trattasse di gioielli o profumi. Fagiolini disposti in linea per dimensione, pomodori allineati, frutta e verdura disposta per cromatismi, sono solo un esempio di ciò che rappresenta il cibo per chi frequenta questo mercato. La Parigi da mangiare e da bere è veramente condensata in questo posto, ma c’è un personaggio che più di ogni altro attira l’attenzione ed anima questi banchi; lui si fa chiamare George Clooney, ma in realtà i suoi tratti distintamente Bretoni ne tradiscono le sue origini. Non sarà difficile individuarlo, è un signore simpatico e burlone, è vestito da chef e ti attira con un sorriso o con una battuta, poi una volta in confidenza, si guarda intorno come chi sta per rivelarti un segreto e verifica che non ci siano occhi e orecchie indiscrete. È a quel punto che ti sussurra sottovoce le caratteristiche del sale marino che vende, lo rappresenterà subito come “mon bebè” ed in effetti la passione con cui parla della sua merce è paragonabile solo a quella con cui un genitore parla dell’orgoglio per i propri figli. Lui non vende semplicemente sale, lui vende un’esperienza, uno stile di vita, di cui fanno parte il sale affumicato, quello aromatizzato con ogni tipo di spezia e non da ultimo quello al vino! Lui usa il vino della Borgogna e il sale che ne scaturisce è rosso rubino intenso. È lo chef del sale per ognuna delle sue “saporite” creazioni suggerisce una ricetta o più semplicemente fornisce indicazioni per impiegarle al meglio. Dopo qualche minuto di intrattenimento si capisce perché è conosciuto col nome del famoso attore, infatti si esibisce in mezzo alla gente, la rende protagonista di uno spettacolo, con una coreografia fatta del suo banco pieno di bandiere e sacchettini di seta colorati a seconda della specialità che vi è conservata all’interno. Qui lo conoscono tutti, infatti tutti lo salutano e a tutti regala un sorriso. Comunque questo è anche il posto giusto per fare uno spuntino o anche un pasto più impegnativo, infatti basta farsi conquistare da qualche prodotto fresco acquistato direttamente tra i banchi per poi consumarlo sulle panchine in mezzo ai piccoli parchi urbani appena fuori il mercato, esattamente come i parigini amano fare.
Questa città, però, è quanto mai famosa per l’antiquariato, tanto più che universalmente lo stile dei prodotti è scandito dalle epoche dei regnanti francesi. Certo non sarà difficile imbattersi in uno dei tanti mercatini del pulci che offre la città, di certo però è improbabile che ci si possa ritrovare in quello che è considerato tra i più grandi d’Europa. Si tratta del Marchè aux puces de Saint Ouen che si raggiunge a piedi dalla fermata della metropolitana di Porte de Clignancourt. Questo posto non si trova sulle mappe turistiche della città e ciò, è più che mai, garanzia di autenticità. Arrivati fin qua giù non bisogna lasciarsi ingannare dal trambusto delle bancarelle dei falsi griffati(onnipresenti in questa zona), ma occorre seguire attentamente le indicazioni che vi proietteranno letteralmente in un’altra epoca. culture, vestiti, ricambi di bambole, arredi di ogni tipo rappresentano solo l’idea di quello che scenografi, architetti e semplici appassionati vengono a cercare qua.
Nelle stradine strette gremite di roba senza tempo non c’è la frenesia delle strade esterne, qui tutto si è fermato a più o meno tanto tempo fa, e se durante la passeggiata vi capita di sentir cantare la “vie en rose”, non si tratta di un sogno, ma più probabilmente siete di fronte al ristorante Chez Louisette. Il posto è perfettamente integrato in un’altra epoca così come l’arredamento ed ogni altro dettaglio che si trova in questo piccolo locale. Qui ogni cosa appesa al muro, ma semplicemente, ogni sedia, ogni tavolo hanno una storia da raccontare, come solo le cose senza tempo hanno la capacità di fare anche senza avere il dono della parola. Qui si esibiscono ancora chansonnier e musicisti di livello e contribuiscono ad affermare l’autentica atmosfera parigina sospesa nel tempo che ormai è possibile vedere solo in vecchi film. Qui i camerieri gridano le ordinazioni da una parte all’altra del locale mentre servono ai tavoli una cucina semplice, genuina, senza pretese estetiche ma con sapore autentico.
Stare qui dentro, immergersi nello spirito del luogo, è un viaggio nel viaggio, è una magia che non si ripete tutti i giorni, ma solo nel fine settimana (dal venerdì al lunedì) quando le 250 unità commerciali di questo mercato sono aperte al pubblico. Parigi è senz’altro la Tour Eiffel, gli Champs Elysee, Montmatre, il Louvre, ma la città autentica è ancora tutta da scoprire all’interno dei tanti marchè sparsi per gli arrondissement.
Testo e foto di Paolo Moressoni
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