Ma che valigia… freddolose come siamo, io e Francesca dovremmo metterci piuttosto i Tracht, gli abiti tradizionali Altoatesini.
Camicetta bianca, possibilmente di lino bordato con pizzi lavorati al tombolo, un corpetto rigido e la pettorina a forma di cuore. Tutto orlato con nastri e cordoncini variopiniti. Sotto, una gonna di Wiefling (un misto di lino e lana) plissettata e ampia almeno 2,5 metri, calze pesanti lavorate all’uncinetto e scarpe nere bordate di rosso.
L’Alto Adige ha una vastità di costumi e abiti tradizionali pari, probabilmente, soltanto al numero delle sue valli. Fin dai tempi dell’imperatrice Maria Teresia d’Austria, ogni parrocchia utilizza colori e ornamenti differenti, in una vera e propria “moda contadina”.
Per poterli indossare ancora oggi senza sembrare marionette, è stata lanciata una versione semplificata, più sobria e adatta a tutti i giorni. E poi ci sono le necessità metereologiche: queste signore, infatti, si sono concesse un maglioncino per combattere il freddo, ovviamente in tinta.