Un viaggio nella Parigi bohemienne, sulle orme del poeta Charles Beaudelaire, è una trovata originale per chi vuole vedere la capitale francese da un altro punto di vista.
Nota soprattutto per l’arte e l’atmosfera emozionante che regalano le sue strade, Parigi è una città che non smette mai di stupire. Con i suoi spazi monumentali, i palazzi, ma anche i suoi umori e odori, fa da sfondo a tutte le opere di Beaudelaire, porta bandiera del Decadentismo francese, che ne era profondamente innamorato. Nemmeno mentre cantava l’inquietudine della sua generazione, ha mai smesso di meravigliarsi delle bellezze che vedeva in ogni angolo. Leggendo le sue poesie, è impossibile restare indifferenti al fascino di questa città piena di distrazioni, che Beaudelaire osservava cullare i suoi abitanti in un’atmosfera d’ebbrezza perenne, affinché la noia della quotidianità diventi sopportabile.
Conoscere la capitale francese attraverso i versi di questo narratore della notte e dell’oscurità delle sensazioni umane, non significa soltanto visitare i bar più malfamati, ma anche quartieri d’artisti come Montmartre, Marais e il lungo-Senna.
Oggi si può andare al cinema in una piccola via del quartiere latino dove nacque il piccolo Charles, e provare a visitare l’hôtel Pimodan all’Île Saint-Louis, dove il poeta abitò per un certo tempo. Perfettamente restaurato, è uno dei grandi palazzi cittadini dove sono ospitati i regnanti o alti personaggi politici in visita di Stato e dove, con un po’ di fortuna, si può prenotare una visita guidata.

Ma il simbolo intramontabile del fermento artistico di questa città è il Quartiere di Montmartre, dove si recavano gli artisti squattrinati in cerca di fortuna nel 1800, oltre ai ricchi annoiati con il pallino delle prostitute e del Moulin Rouge. Un quartiere irriverente, tutto da scoprire. C’è persino una vigna che produce vino bohemien sulla collina che ha visto scorrere le vite di Picasso, Van Gogh e Modiglioni. Anche se oggi disegnatori di caricature e turisti hanno preso il posto dei grandi artisti, Montmartre possiede ancora un fascino particolare, tutto da vivere.
Seguendo le orme del poeta maledetto, fate una passeggiata sulle colline della Butte, una visita al cimitero di Montmartre, dove riposano le anime di Stendhal, Zola, Berlioz, Dumas e Truffaut o al Lapin Agile, dove è nato il cabaret, punto di incontro di numerosi esponenti del mondo artistico dell’800-900 come Utrillo, Braque, Apollinaire e Jacob.
Ma il cimitero degli artisti per eccellenza è Père-Lachaise: una città di morti celebri, personaggi famosi più rilevanti della cultura europea, come Jim Morrison, Balzac, Oscar Wilde, Marcel Proust, Chopin e tanti altri.
Beaudelaire, invece, è sepolto a Montparnasse, a Nord della città, insieme a Guy de Maupassant, Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir.
Sulla riva destra della Senna sorge il Quartiere del Marais: un delizioso labirinto di stradine medievali con capolavori architettonici del XVII e del XVIII secolo. È l’unica zona della città sopravvissuta alle trasformazioni del Barone Haussmann che nel 1800 rivoluzionò l’architettura di ampie zone di Parigi. È uno dei distretti più vecchi dove un tempo viveva la nobiltà parigina, oggi invece frequentata da artisti e personaggi famosi, in uno straordinario intreccio tra passato, presente e futuro. In questo speciale angolo di Parigi, piccole stradine con negozi, botteghe antiche, gallerie d’arte, pasticcerie, piccoli bar accoglienti, locali di tendenza e ristoranti tipici lo rendono il quartiere più alla moda della città.
Il luogo dove il poeta maledetto preferiva passeggiare è senz’altro il Quartiere Latino, sull’altro lato della Senna, a poca distanza dalla cattedrale di Notre Dame. Da queste parti, le strade sono oggi piene di locali e cafè straripanti di professori e studenti che, usciti dalle sobrie mura della Sorbona e delle altre istituzioni culturali, cercano distrazione e qualche momento di relax.
Se vi stufate di camminare, potete salire su un Bateaux-Mouche e passare sotto i più celebri ponti della città, magari la sera quando tutto diventa più misterioso. E mentre osservate i marciapiedi lungo il fiume, immaginate un poeta aggirarsi per quelle strade, ebbro di vino e di amore per la sua città: l’unica in grado di sconfiggere la noia.
Per restare nell’atmosfera, potete scegliere di soggiornare in un atelier d’artiste: basta cercare un po’ in internet, e si può facilmente prenotare uno di questi appartamenti ristrutturati, con librerie, quadri, luci soffuse e poltrone comode dove sprofondare sentirsi un po’ poeti – e anche un po’ maledetti – nelle notti parigine.
Link utili: Homelidays
Testo di Giorgia Boitano
Caro lettore,
Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.
Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.