Dolci di Carnevale: la ricetta delle bugie

Nel pieno della festa più allegra dell’anno, tanto amata dai bambini e da tutti quelli che vanno ghiotti per i dolci, tra maschere e coriandoli, è impossibile resistere alla vista di zucchero a velo e frittelle d’ogni tipo, che fanno capolino dalle vetrine delle migliori pasticcerie.

Conosciuto soprattutto per le maschere, le stelle filanti e le parate di ogni tipo che si svolgono ogni anno in tante città, il Carnevale è una celebrazione cristiana, occasione per rimpinguarsi in compagnia prima della Quaresima, periodo d’astinenza e preghiera. La festa ha, però, origini in festività più antiche di epoca romana e greca, che esprimevano il bisogno di divertimento, scherzo e dissolutezza, comune a tutti.

Che decidiate di sfilare tra le raffinate maschere in giro per i canali di Venezia o tra i coloratissimi carri di cartapesta a Viareggio, in Brasile o in Europa, tra le vie del vostro paese o in qualche festa privata, non potete fare a meno di mangiare qualche dolcetto unto e zuccheroso.

Girando per le città italiane o semplicemente parlando con qualche amico, ci si accorge che i dolci carnevaleschi cambiano di luogo in luogo. Frittelle di mele o di pastella, con marmellata o senza, coperte di zuccherini colorati o di cioccolato, c’è l’imbarazzo della scelta.

I più diffusi, e anche i più sfiziosi, sono le chiacchiere, striscioline croccanti, fritte o al forno, coperte di zucchero a velo. Semplici da fare, mettono allegria solo a vederle.

In Toscana li chiamano cenci, in Liguria e Piemonte bugie, in Friuli grostoli, crostoli in Trentino, galani in Veneto, sfrappole in Emilia, frappe nelle Marche e chiacchiere a Napoli. Ma anche lattughe, rosoni, lasagne, pampuglie…

Qual è la ricetta migliore? In linea di massima, l’ingrediente che cambia tra le varie ricette regionali, è marsala, vino bianco, acquavite o liquore all’anice.

Ecco come faceva le bugie la mia bisnonna genovese:


Ingredienti

500 g di farina

2 rossi d’uovo

40 g di burro

1 bicchiere di vino bianco

buccia di limone

1 cucchiaino di zucchero semolato

zucchero velo

Preparazione

Fate una fontana con la farina, rompete i tuorli d’uovo al centro, unite il burro ammorbidito a pezzetti, il vino bianco, lo zucchero e la buccia del limone. Lavorate l’impasto fino a quando sarà sodo ed elastico, lasciandolo riposare per mezz’ora coperto.

Stendete la pasta con il mattarello sulla spianatoia infarinata: bisogna ottenere una sfoglia sottile alta 1 mm. Ritagliate con una rotella dentata la pasta in rettangoli di circa 6×10 cm e fate alcuni tagli all’interno.

Disponete tutto su una teglia, coprite con la carta da forno e cuocete a 200 C per pochi minuti. Dopo la cottura spolverizzate a piacere con tanto zucchero a velo.

Buon lavoro a tutti, e fateci sapere come si fanno nella vostra regione!


Testo di Giorgia Boitano

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