Chi sono e cosa cercano i nuovi nomadi? E che rapporto esiste tra l’ecologia e il viaggiare? Il rapporto c’è e parla di un flusso in costante aumento di persone che per lavoro, passione o inquieta nomadicità, si spostano attraverso un mondo sempre più percorribile e noto grazie a nuove rotte aeree, internet, facilità di mezzi e comunicazione.
Un’azienda di settore, Amadeus, ha analizzato la ramificata tipologia del viaggiatore contemporaneo estraendone alcuni modelli: sarebbero così parte della categoria pendolari cosmopoliti, senior dinamici, clan globali e top manager. Ovvero una tribù composita di esseri umani perennemente in viaggio, in parte a causa delle mere necessità del dovere, in parte grazie ai voluttuosi desideri del piacere. Etichette a parte, ciò che palpita realmente in questa materia di dibattito viva quanto affascinante è una propensione al viaggio che oggi svincola dalla mera costrizione e prende le ali verso un viaggiare inteso come occasione per conoscere l’altro oltre che se stessi, modalità per espandere i propri confini (in senso nazionale, ma anche psicologico-emozionale), strumento coraggioso e indispensabile per approfondire la propria formazione, in quanto professionisti e nondimeno esseri umani.
Quali prospettive e necessità emergono fra queste tribù viaggianti dell’epoca contemporanea? Secondo il rapporto Future Traveller Tribes 2020 in un mondo che si presenta sempre più globalizzato, la capacità di sguardo diventa critica consapevole. E si sofferma su ciò che, in contrasto con le logiche attuali (pur già messe a nudo dalla crisi attuale) vede emergere l’artigianato, a discapito dell’omologazione, la tradizione (ben lontana dal mero mettere in mostra folkloristico), il senso di ciò che è peculiare e proprio a ciascuna cultura. E come tale tesoro da scoprire, valorizzare, espandere, riutilizzare importandolo nella propria logica di vita.
I viaggiatori del futuro (e del presente) mostrano un’attenzione in rapida ascesa verso l’ecologia, che oggi non è più ragionevolmente possibile considerare alla stregua di una passione elitaria, bensì solido mattone con cui cercare di costruire il mondo del domani (prendendo a prestito l’espressione da una celebre serie tv a cartoni animati), un mondo forse migliore.
Green oggi diventa eco-sostenibilità non sempre possibile, ma auspicabile: a partire dalle piccole scelte del quotidiano. E se proprio il quotidiano mostra di comprimersi in un cartellino plastificato da timbrare ogni (santo?) dì nei meccanismi feroci di una clessidra che perde pezzi mentre la sabbia scivola via a manciate perdendosi in luoghi non meglio precisati (forse sulle bacheche dei social network?), il tempo diventa tascabile. E la vacanza short break, week end dove volare (low cost, ovviamente) a un passo dalla nostra città, in mete che fino a ieri destavano preoccupazione per il contenuto da mettere nei bagagli e la scelta sulle guide migliori. Oggi le guide si scaricano da internet in file Mp3 da ascoltare direttamente nello smartphone e i bagagli sempre più leggeri. Anche perché spesso si fa incetta dei prezzi popular di molti negozi dei Paesi di destinazione. E si cerca la meditazione, perché nel palpitare senza sosta di questo tempo che viene meno, fose la soluzione (già intuita da molti) è di rallentare e fare downshifting, scalare la marcia, come si dice.
La crisi taglia le vacanze e per chi ha famiglia anche la vacanza al mare presenta i suoi lati rischiosi? Una cosa è certa: il nuovo millennio ci vede ancora più curiosi, ancora più consapevoli. Forse più squattrinati, ma proprio per questo impegnati nella vocazione perenne di far scoprire ai nostri figli il vero viaggio del viaggio. Che può essere su un aereo (magari per iscriversi all’università di una metropoli come Shanghai e imparare il mandarino), in treno (per riscoprire i nostri meravigliosi tesori di cultura, a un passo da casa), in bicicletta, perché spesso dimentichiamo che è il nostro essere parte della Natura a dover essere riscoperto: il vero viaggio non si misura in km, ma nel cuore di un orizzonte che cambia le cose e sa di diventare saggio a ogni passo intrapreso con coscienza, un orizzonte così saggio da saper vedere oltre le proprie montagne. Verso un futuro da immaginare nell’adesso.
Maddalena De Bernardi