Siria, la cucina come specchio di un popolo


La Siria è un Paese che vanta antiche tradizioni ed una cultura derivata da diverse civiltà. Negli ultimi mesi, purtroppo, è lacerata da conflitti interni che la stanno lentamente allontanando dalla possibilità di far conoscere al mondo esterno le proprie bellezze e la cordialità del suo popolo. Vorrei però raccontarvi un po’ della sua cucina tipica, sperando che presto potremo tutti di nuovo andare ad assaggiarla sul posto.


Comportamento assai comune tra le famiglie siriane è quello di accogliere a casa gli sconosciuti, soprattutto se viaggiatori stranieri. Questa tradizione di ospitalità deriva dalla consapevolezza delle difficoltà di sopravvivenza nelle zone desertiche e, perciò, è facile ricevere un invito a mangiare o per bere un tè. Ogni arte culinaria è una forma di espressione che riflette le caratteristiche di un popolo e quella siriana ha una tradizione che trae origine dalla sua stessa storia, Damasco infatti viene considerata una delle più antiche città del mondo. Le preparazioni, nei secoli, si sono poi arricchite grazie all’influenza ottomana e francese diventando così una gastronomia ricca di gusto, colore e raffinatezza.

Tutti conosceranno i tipici meze mediorientali, gli antipasti, come l’hummus di ceci o le falafel ma la cucina siriana offre molto più di questo.

Aleppo, ad esempio, è una città di straordinaria bellezza il cui cuore è animato dal bazar, centro di vendita di ogni tipo di merce. Qui è possibile assaggiare ogni genere di piatto ma Aleppo è famosa soprattutto per i dolci che presentano forme originali ed emanano un delicato profumo di rose o fiori d’arancio. Tra i più noti ci sono i karabijs, biscotti che, tradizionalmente, sono arricchiti di frutta secca e fritti nell’olio di oliva. Di seguito, una versione un po’ più light da provare a casa propria.


Ingredienti: 250 g di farina, 125 g di burro, 2 cucchiai di acqua ai fiori d’arancio o di rose, 2 cucchiai di latte, mandorle tritate

Preparazione: impastare la farina con il burro e gli altri ingredienti. Tritare le mandorle con un po’ di zucchero bagnandole con un cucchiaio di acqua di rose. Formare delle palline di pasta nel palmo della mano e inserire all’interno un po’ di mandorle tritate. Richiuderle e formare delle righe sul biscotto usando una forchetta. Cuocere i biscotto a 160° per 20 minuti circa, facendo attenzione a non farli scurire. Lasciare raffreddare e passare nello zucchero a velo o, meglio, caramello freddo.

Tanti sono i dolci da sperimentare ed altrettante le ricette salate da scoprire per conoscere un po’ di più la Siria, anche se adesso è in difficoltà.

Testo di Federica Giuliani

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