Florida: tra Miami e Key West, a caccia di specialità

La Florida è senza ombra di dubbio lo stato Nordamericano che più di ogni altro evoca sole, mare e quanto altro fa pensare a una vera e propria vacanza. Nessuno direbbe, però, che è anche il posto giusto per fare un tour enogastronomico.


Scendendo verso sud sulla USA Hwy 1 si punta dritti verso Key West, il punto più a sud degli Stati Uniti, ma pochi sanno che poco dopo aver lasciato Miami e superata Florida City, si entra nella Conch Republic.

Tutto inizia nel 1982, quando il governo Americano ha istituito un ufficio di frontiera contro l’ingresso illegale dei clandestini sull’unica strada che consente di uscire dalle isole Keys. In protesta contro l’ondata di controlli, anche su di loro, gli abitanti di queste isole affermarono la propria indipendenza dagli Stati Uniti per voce del sindaco di Key West, che proclamò la costituzione formale della Conch Republic (letteralmente la repubblica della conchiglia).

In seguito a tale evento, la storia vuole che molti degli incontri dei secessionisti fossero avvenuti alla Conch House di Key Largo: una residenza d’epoca vecchio stile delle Keys circondata da una veranda.

L’ambientazione tropicale ne fa un luogo veramente caratteristico: perfetto per sedersi a uno dei tavoli e gustare uno dei piatti che hanno reso famosi e pluripremiati i proprietari. Da provare le Conch Frittes (il mollusco interno della grande conchiglia di acqua dolce chiamata appunto Counch), la Lobster Bisque e l’immancabile Key Lime Pie (simbolo culinario di tutta la Florida).

Visitando questo paese non può mancare una visita all’Everglades National Park, di consegeunza è d’obbligo passare a Everglades City, dove non vi sarà difficile trovare il Camellia Street Grill: a indicare il posto giusto c’è un vecchio maggiolino Volkswagen variopinto e una serie di insegne colorate.

L’edificio è una sorta di capanno sviluppatosi disordinatamente dall’ampliarsi del mercato del pesce che ospitava in precedenza, infatti ha un pontile ancora utilizzato che si affaccia sul Barron River, sul quale si può anche mangiare.

Fuori, oltre a singolari e coloratissime casine per uccelli e sculture realizzate con materiale di riciclo, ci sono aiuole piene di erbe aromatiche nelle quali lo chef va a rifornirsi. Tutto sembra alla buona, si ordina in piedi davanti al bancone scegliendo le pietanze del giorno scritte sulla lavagna, si prende qualche rivista da sfogliare durante l’attesa. Ciò che è subito chiaro, è la tipica ospitalità del sud degli Stati Uniti.

Sembra di stare in un set cinematografico, ma non appena arrivano le pietanze, presentazione e sapore sono incredibilmente perfetti: la zuppa di vongole con finocchietto selvatico è qualcosa di indimenticabile. Si mangia così bene, che le poche anime della città fanno la fila per portarsi a casa le specialità preparate qui.

Per provare la potenzialità della cucina di Miami, invece, non perdetevi una visita ad una stazione di servizio. Se chiedete in giro, nessuno conosce El Carajo: il locale si trova all’interno di una sorta di Autogrill, ma, per mantenerlo segreto, l’insegna all’esterno è ancora quella del vecchio food store.

Non lasciatevi ingannare dalle pompe di benzina ancora in bella vista sul piazzale: all’interno c’è una raffinata enoteca, un pasticceria con strepitosi prodotti da forno e soprattutto uno straordinario ristorante. Potete ordinare di tutto senza avere timore di sbagliare, ma per scegliere il vino, lasciatevi suggerire dal personale.

Se invece avete bisogno di liquidi, non può mancare una visita al No Name Pub, non solo per quello che si può ordinare al bar, ma soprattutto per quanto riguarda i dollari. Appesi alle pareti, infatti, si stima ci siano almeno 75 000 banconote, e sono sempre in aumento.

Si trova a Big Pine Key ma non ha nome e, se nonostante tutto riuscite a trovarlo, ad accogliervi c’è la scritta “Congratulation you find it”. Dal 1936 covo dei pescatori della zona, adesso è punto di ritrovo per i motociclisti e per gli appassionati che arrivano fin qui da tutto il mondo.

Furono proprio i pescatori ad avviare la tradizione, di appendere i soldi ai muri: quando venivano a rifocillarsi qui, erano soliti lasciare un dollaro firmato attaccato alla parete per i giorni in cui fossero stati meno fortunati con la pesca.

Difficile resistere alla tentazione di personalizzare una banconota da un dollaro e fissarla alla parete o al soffitto per lasciare la traccia del proprio passaggio, dopo aver gustato una leggendaria pizza e un piatto di pesce freschissimo.

Secessionisti, motociclisti, benzinai celati, gente amichevole, porzioni generose e piatti gourmand sono solo un assaggio di ciò che ha da offrire un pasto in Florida.


Testo e foto di Paolo Moressoni

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