Trovare lavoro all’estero: 5 dritte per partire

Lavorare e viaggiare: il sogno di molti, moltissimi, soprattutto giovani e giovanissimi alle prese con la voglia di esplorare nuovi orizzonti (geografici e mentali), trovare stimoli professionali e creare una rete in cui orientarsi, incrementando le proprie competenze e obiettivi. Ecco qualche dritta per trovare all’estero, partendo anche (ma non solo) dal settore turistico, capace di offrire occasioni molto interessanti a chi si mostri disponibile alla mobilità.

Step 1: perché sono in partenza?
Nonostante il primo pensiero possa andare verso gli obiettivi o la scelta di un certo tipo di occupazione, in realtà nella maggior parte si rivela molto utile soprattutto una piccola meditazione, ovvero, una riflessione riguardo le motivazioni che ci vedono al fianco di una valigia pronta da spedire. Partire per fare un’esperienza (come un progetto Erasmus, un corso o uno stage) o partire in caccia di occasioni lavorative e di una seconda vita possono nascere da bisogni e motivazioni differenti: nel corso del viaggio proprio le vostre motivazioni potrebbero mutare e voi potreste scoprire di avere, per esempio, l’anima del migrante, che nonostante tutto sogna il ritorno in patria, o, viceversa, l’inquietudine del nomade che elegge il mondo a sua dimora. Gli obiettivi a contatto con l’esperienza pratica di vita possono trasformarsi e diventare progetti a breve, medio, lungo termine, tuttavia vi sarà molto utile interrogarvi su ciò che cercate nella partenza: annotate le vostre aspirazioni, motivazioni e paure, ricordatele, siate pronti a cambiarle. E cambiare anche voi stessi, nello scontro con il futuro.

Step 2: focalizzare la ricerca
Oggi, anche grazie all’avvento del web, i portali e gli aggregatori di notizie di ogni Paese sono consultabili pressoché ovunque, per cui vi sarà facile essere inondati da offerte di lavoro provenienti da ogni angolo del pianete. Onde evitare di spedire cv da New York a Kathmandu sprecando km di tempo ed energia, fermatevi un attimo ad analizzare le vostre competenze e i vostri obiettivi: state cercando un lavoro estivo per migliorare le competenze linguistiche? Volete approfondire il know how acquisito in un certo campo? Sapere cosa state cercando vi aiuterà ad indirizzare meglio le ricerche.

Step 3: partire subito
Se desiderate partire nell’immediato sappiate che solitamente figure professionali come gli animatori turistici sono fortemente richieste: il lavoro nei villaggi turistici è faticoso, ma vi farà conoscere moltissime persone, aumenterà i vostri skills in termini di socializzazione e flessibilità e vi permetterà di iniziare subito, con vitto e alloggio assicurati. Se avete diplomi o attestati specifici (quali brevetti di nuoto, tennis, surf, scenografia, fotografia, baby sitting) potreste ottenere condizioni di lavoro più vantaggiose, in caso contrario sarà comunque un ottimo trampolino di lancio per farsi le ossa e ottenere ulteriori contatti.
Se siete interessati a partire nell’immediato e per brevi periodi informatevi anche sui lavori stagionali: la raccolta di fragole in Danimarca, di mele, o la vendemmia possono costituire un periodo da trascorrere all’estero guadagnando in poche settimane un budget magari di reinvestire in un nuovo progetto.
Anche i motori di ricerca forniscono interessanti informazioni per lavorare all’estero: se desiderate cercare un lavoro in un Paese straniero provate a tradurre il cv nella lingua preferita (potreste selezionare uno, due Paesi) e spulciare tra le offerte delle agenzie interinali online. Siti come Monster o Infojobs (e molti altri) esistono con pagine differenti a seconda della nazione: registratevi e rendetevi visibili ai recruiters. In molti Paesi, come Uk, Olanda o Germania, trovare impieghi a tempo determinato può essere facile e veloce, soprattutto se si parlano, oltre all’inglese, lingue come l’italiano e lo spagnolo.

Step 4: ci sono. E ora che faccio?
Siete arrivati a destinazione: non è il momento di darsi per vinti, ma di battere il ferro finché è caldo. Imparate ad adocchiare l’occasione giusta, dagli annunci appesi per strada ai discorsi della gente: potreste incontrare la vostra prima occasione lavorativa proprio al tavolino di un bar o, casualmente, chiacchierando con qualcuno. Naturalmente i ristoranti italiani costituiscono sempre un punto d’appoggio facilitato per trovare il primo impiego in terra straniera, anche se spesso il prezzo da pagare è la troppa vicinanza ai connazionali e una certa scollatura rispetto al nuovo ambiente, in cui invece, è bene tuffarsi subito: passati i primi momenti di solitudine incontrerete nuovi amici, una nuova casa e gli stimoli di una città tutta da scoprire. Dopo aver fatto l’ovvio tour-de-force presentandovi con cv alla mano nelle agenzie interinali e i centri del lavoro presenti sul territorio, ricordatevi che anche luoghi come la Camera di Commercio o società di cultura italiana possono offrire un valido aiuto per trovare lavoro in una città straniera, partendo proprio dalle proprie competenze in materia linguistica. Nel caso scopriate aziende particolarmente interessanti non esitate a inviare il cv o chiedere un colloquio al responsabile delle risorse umane.

Step 5: last but non least
Nel caso, per un motivo o un altro, siete ancora indecisi sulle modalità della partenza sappiate che esiste un’ulteriore strategia. Ovvero, trovare lavoro all’estero per un periodo specifico e ben delimitato: per esempio con un periodo di volontariato o uno stage. E come ci si mantiene? Grazie a un piccolo stipendio o la possibilità di avere vitto e alloggio pagati, un periodo di volontariato in un’associazione situata in un Paese straniero possono essere non soltanto possibili, ma anche lo strumento per acquisire competenze in ambiti come la cooperazione internazionale.
Numerosi musei ed enti internazionali, inoltre, offrono programmi di stage retribuiti: un’occasione preziosa per trascorrere un periodo, per esempio la stagione estiva, cimentandosi in un’esperienza capace di arricchire il nostro curriculum professionale e umano.

Maddalena De Bernardi

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