Il sultanato dell’Oman sta emergendo come una delle principali mete del Medio Oriente e offre ai visitatori un ricco patrimonio storico, bellezze naturali, tradizione e ospitalità. A poco meno di un’ora dalla capitale Muscat, in prossimità del tranquillo villaggio di pescatori di Sifah, è in via di sviluppo uno dei più nuovi e grandi insediamenti turistici del paese. Marina Town, formata da costruzioni basse in stile moresco e disposte intorno a un’ampia e attrezzata darsena, rappresenta il cuore di questo complesso.
A disposizione dei futuri visitatori sono sorti appartamenti e ville con vista mozzafiato sul mare, ristoranti dove gustare le specialità della cucina locale, negozi per lo shopping, un campo da golf a 18 buche e resort appartenenti alle più prestigiose catene internazionali. La posizione strategica rende Jebel Sifah, oltre che un’ottima destinazione per un piacevole soggiorno balneare, un interessante punto di partenza per scoprire il sultanato dell’Oman.
Muscat può essere raggiunta in auto, con un viaggio panoramico attraverso le montagne Hajjar, oppure via mare, in compagnia dei delfini che popolano queste acque. Pochi mesi fa, infatti, è stato inaugurato un servizio di taxi–boat che collega Jebel Sifah alla capitale. Questa iniziativa ha suscitato molto interesse, sia tra i residenti, desiderosi di trascorrere una giornata di mare in una località ancora poco conosciuta, sia tra i villeggianti, che ora hanno a disposizione un nuovo mezzo di trasporto per iniziare una giornata di escursioni.
La capitale offre scorci incantevoli e affascina immediatamente il visitatore con la sua atmosfera sospesa tra tradizione e modernità. Qui i grattacieli non esistono e le costruzioni bianche, in stile arabo, si stagliano nel blu del cielo; prima fra tutte, la Grande Moschea. Questo edifico è stato voluto dal sultano Qaboos Bin Said Al Said, artefice dello sviluppo e del benessere del paese, per festeggiare i trent’anni del proprio governo. Da non perdere la residenza ufficiale del sovrano, l’originale e sgargiante Palazzo Al Alam, circondato da giardini fioriti e protetto dai due forti portoghesi Mirani e Jalali.
La visita in città non è completa senza una passeggiata lungo la Corniche, nel vecchio quartiere di Muttrah, tra le bancarelle del mercato del pesce e negli animati vicoli del Souk. All’ombra dei tetti costruiti con fronde di palma, i piccoli negozietti ricolmi di merce si susseguono ininterrottamente, dando vita ad un vero e proprio labirinto.
Jebel Sifah è un buon punto per avventurasi tra i castelli del deserto e per immergersi nel passato leggendario. Imperdibile l’antica capitale Nizwa, primario centro culturale e religioso, protetta dal Round Tower Fort. All’interno, numerosi cannoni e trappole sapientemente nascoste servivano a tenere il nemico il più lontano possibile; dall’alto della torre si ammira uno splendido panorama sulla città e sui fitti palmeti incorniciati dalle montagne brulle.
Tappa obbligatoria il vivace e colorato souk, che si incontra appena varcate le mura, rinomato soprattutto per la produzione di gioielli in oro e argento e per i “khanjars”, i tipici pugnali ricurvi riccamente decorati. Ogni venerdì, decine di allevatori e pastori della zona arrivano in città e danno vita ad un pittoresco mercato del bestiame.
Poco distante, si trova il castello di Jabrin, considerato tra i più belli di tutto il paese. Nonostante l’edificio abbia l’aspetto di una fortezza militare, venne costruito nel XVII secolo come elegante casa di campagna di Bil’Arab bin Sultan, Imam della dinastia Ya’Aruba, conosciuto per la sua passione per la cultura e la poesia. All’interno si possono apprezzare soffitti affrescati, pareti con incisioni coraniche e legni finemente intagliati. Le stanze arredate con mobili e suppellettili dell’epoca riportano al passato e rendono la visita ancora più suggestiva.
Anche il villaggio di Bahla, famoso per la produzione di ceramiche e centro di magia, merita una sosta. Il forte, tra i più antichi del paese e caratterizzato da imponenti mura, è stato dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Jebel Sifah è ideale anche per esplorare i meravigliosi paesaggi naturali che l’Oman custodisce. Proseguendo verso sud, dopo chilometri di coste incontaminate, si incontrano “Fins beach”, una spiaggia bianca soffice come talco, e “Bimah Sinkhole”, un cratere calcareo le cui acque verde- smeraldo invitano a tuffarsi.
All’orizzonte compaiono poi le case bianche e basse dell’ antica cittadina marinara di Sur. In passato fu un importante centro commerciale dal quale, grazie alla posizione strategica, partivano le spedizioni verso l’Africa, l’India e l’Oriente. Oggi è conosciuta soprattutto per i cantieri dove, seguendo tradizioni secolari, vengono costruiti i dhow, le caratteristiche barche di legno omanite.
Il deserto dell’Arabia Saudita è alle porte e, continuando il viaggio verso l’interno, appare la sabbia che presto forma altissime dune, dove, da secoli, vivono tribù nomadi. Questa è la zona di Wahiba Sands, da assaporare al tramonto, quando gli ultimi raggi del sole infuocano la terra e regalano uno spettacolo mozzafiato.
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Testo e foto di Rita Fantini
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