Veneto. Marostica: scrigno di meraviglie

Marostica,  complesso medievale tra i più importanti del Veneto, ha sempre suscitato un irresistibile fascino per le bellezze naturali di cui è ricca e per un passato storico originale e glorioso. Il suo aspetto di città murata e impenetrabile è dovuto agli Scaligeri : dal Castello Superiore, posto sul Colle Pausolino e visibile da ogni punto della città, partono le due muraglie fortificate che, abbracciando tutto il nucleo storico, si incontrano più in basso nel Castello Inferiore ricreando un suggestivo ed eccezionale scorcio nell’immagine del paesaggio collinare.

Questa naturale scenografia, che incornicia una delle piazze più belle d’Italia,  non solo fa da sfondo alla famosa partita a scacchi con personaggi viventi, un’epopea d’amore senza tempo, che da più di cinquant’anni conquista spettatori da ogni parte del mondo ( 7/8/9 settembre p.v. ),  ma dal 7 luglio fino al 14 ottobre 2012 ospiterà nella parte inferiore del Castello, un inedito  evento espositivo, la prima e superba mostra monografica su Consroe Dusi, talentuoso pittore, poco conosciuto in Italia ,  ma famoso in Russia (i suoi quadri sono esposti al  Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo) per essere stato quasi vent’anni accademico e pittore di corte per lo Zar Nicola I.

La fuga di cervelli che di questi tempi  avvilisce tanto l’Italia, non è solo prerogativa dei giorni nostri. In un certo senso dalla fine del Settecento e per gran parte del secolo successivo a Venezia si assiste a una sorta di “fuga” analoga, ma di talenti artistici. Tra i pittori veneziani quello di Cosroe Dusi (1808 – 1859), la cui vicenda biografica si snoda nella prima metà del XIX secolo tra Venezia, il Tirolo, Monaco e San Pietroburgo.
Con lo sfaldarsi della stagione napoleonica la vita a Venezia diventa “internazionale” in forme molto diverse dal cosmopolitismo che aveva improntato i secoli precedenti. Francese, austriaca, poi di nuovo francese e ancora austriaca, la città, non più “dominante”, fin dagli ultimi anni della Repubblica vive una vera diaspora intellettuale-artistica.  Giambattista Tiepolo muore a Madrid nel 1770, Bellotto a Varsavia, Casanova a Dux in Boemia, Goldoni a Parigi, Canaletto torna a Venezia dopo aver trascorso a Londra quasi vent’anni e Canova rientra in laguna, per morirvi, dopo trent’anni di permanenza romana.

Dusi fu uno di questi transfughi e gran parte delle sue opere le realizzò fuori Venezia e fuori dall’Italia, tanto che, dopo la sua morte, inevitabilmente venne dimenticato dai più, mentre la difficoltà di reperire suoi dipinti e disegni, sparsi in luoghi molto lontani se non inaccessibili, ha reso finora impossibile una valutazione complessiva della sua attività.
Pittore romantico e grande colorista, al quale è  stata riconosciuta finezza ed energia nel disegno, precisione nei dettagli di ambientazione storica, varietà ed equilibrio nelle composizioni e grande naturalezza nell’espressione degli affetti, colpisce anche per la fascinosa personalità, che emerge dalla sua vita avventurosa, dai legami affettivi e dalle tante amicizie, dalle curiosità culturali e dalle passioni che affiorano nei racconti del prezioso diario di viaggio (ora al centro perfino di un romanzo giallo!) ed anche dalla capacità dell’artista di cogliere i lati belli e positivi di una società e di una terra diversa dalla sua, come quella russa. Autore di magnifici ritratti, di tavole d’altare, di opere di genere storico e mitologico, ma anche di litografie, di vignette e dei sipari di alcuni tra i più famosi teatri d’Italia e Russia come La Fenice di Venezia e il Bolshoi di Mosca.

Il percorso espositivo accuratamente studiato dai curatori Nico Stringa e Maurizio Mottin, testimonia la produzione artistica del Dusi proponendo cronologicamente una ricca selezione di oltre 200 opere di cui moltissime inedite: 40 dipinti – anche di grandi dimensioni – e oltre 150 tra disegni, acquarelli, litografie e documenti originali recuperati tra chiese, archivi collezioni private e musei.

L’evento,  che è stato possibile grazie alla tenace e ferma volontà dei discendenti del Dusi, quali  Maurizio Mottin che per anni ha svolto indagini e ricerche, rinvenendo numerose opere e documenti inediti sull’artista ,  è stato promosso dal Comune di Marostica e dalla Regione del Veneto, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Provincia di Vicenza, il contributo quale main sponsor dell’Azienda Agricola Casaria e l’organizzazione di Villaggio Globale International – che riporta luce sul Dusi e sul ruolo di primo piano che egli ebbe nel panorama artistico dell’Ottocento veneto e internazionale. Insomma una vera sorpresa. Da non perdere.

Catalogo “Cosroe Dusi 1808- 1859. Diario Artistico di un veneziano alla corte degli zar” – Editore Skira

Info: Pro Marostica

Testo di Silvana Benedetti | Foto Ufficio Stampa

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