Viaggiare con i bambini: 3 regole per divertirsi senza impazzire

Arriva un bambino in famiglia e il viaggiatore (o la viaggiatrice!) che è in noi si rifugia nella comodità rassicurante (e un po’ noiosa) che per anni abbiamo aborrito. Ma siamo davvero sicuri che il problema, anziché del pargolo, non sia invece nostro? In cima alle vette del Tibet o nella jungla delle foreste equatoriali si vedono spesso strani esemplari di uomini biondi con zainetti sulle spalle: non sono giganti di una razza perduta, bensì semplici appassionati del viaggio di derivazione tedesca o olandese che, a differenza di noi, hanno l’abitudine di educare i figli al movimento e non (solo), viceversa, al divano, dove aspettare la maggiore età della discendenza.

Se pensate che viaggiare con i bambini sia impossibile, ecco 3 accorgimenti per partire e divertirsi tutti insieme senza trasformare la vacanza in un ring.

Innanzitutto iniziate a dare ai figli l’età che hanno veramente: sembra banale, eppure ciò che facciamo in continuazione è sgridarli costantemente, qualsiasi cosa accada e qualsiasi comportamento essi adottino. Non potete rimproverarli perché non sono abbastanza adulti davanti a una pozzanghera che assolutamente chiede di essere calpestata con schizzi da cascate del Niagara (voi non lo fareste persino alla vostra età?) per poi trascinarli al Louvre, stanza per stanza, in ammirazione estatica davanti a ogni capolavoro dell’arte. L’educazione è certamente importante, per questo imparate a rimproverarli (o forse, rimproverare prima di tutto voi stessi) di fronte ai piccoli segni di non civiltà: educateli al rispetto degli altri e dell’ambiente, all’amore per la civiltà e l’attenzione alle regole elementari di convivenza. Per il resto lasciateli divertire! E imparate a divertitirvi anche voi: non c’è più qualcuno che vi sgrida. E i pantaloni con le macchie di pozzanghera si tuffano in lavatrice in un attimo.

Talvolta esistono sconti per chi viaggia con bambini, o facilitazioni. Per esempio nei Kinderhoteld’Europa vengono serviti menu adattati ai bimbi oltre alle proposte di tante attività e laboratori appositamente creati per i più piccoli: questo non significa che dobbiate rifugiarvi unicamente in ciò che è pensato per i bambini, tuttavia iniziate a chiedere l’opinione dei vostri figli e scegliere ciò che si addice alle necessità di tutti i membri del gruppo. Del resto, con un’amica non lo fareste? Anche se sono piccoli (e spesso vittime dei nostri piccoli abusi di potere) i bambini sanno rispondere con molta intelligenza e spirito d’adattamento alle situazioni. Inoltre (pensa un po’!), la maggior parte di loro è dotata di parola. E vi sbagliate nel caso davvero siate convinti che sono solo i capricci a parlare per loro: quasi qualsiasi viaggio può essere adatto a quasi qualsiasi persona, è la traduzione nelle nostre esigenze particolari ciò che conta davvero per vivere un viaggio felice. Quindi, se avete deciso di visitare il Louvre, magari concedetevi delle pausa; iniziate con lo scegliere tutti insieme un padiglione e scoprirlo in maniera empatica invece che pedissequa, annusando e sperimentando ciò che più vi stuzzica. Viaggiando non è necessario sentire sulle spalle la condanna al vedere tutto, ma semplicemente assaporare il gusto di attraversare il mondo scegliendo ciò da cui siamo ispirati. Probabilmente l’esercizio farà più bene a voi che a loro, visto che i bambini sanno benissimo ciò che amano e ciò che solca la loro indifferenza. Proprio per questa smaccante incapacità alla bugia talvolta non li sopportiamo.

I bambini sono curiosi: stimolate questa naturale attutudine a interessarsi del mondo naturale e animale, dell’architettura, delle storie umane e di qualsiasi cosa capace di colpirli. Questo non rientra soltanto tra i doveri di un buon genitore, ma può essere formativo in primo luogo per voi. Dunque stuzzicate i sensi davanti allo spettacolo della natura, imparate a rispondere con gioia alle loro domande perché, più delle risposte, sono i buoni interrogativi il traino del mondo. Per stimolare l’attenzione creativa dei vostri bimbi dotateli di uno zainetto leggero (li farà sentire grandi e darà loro una piccola responsabilità a cui far fronte) con un libro da colorare (per i momenti di pausa al ristorante.. quando le mamme italiane invadono di decibel i tranquilli tavoli altrui e quelle inglesi consegnano l’onorevole astuccio pieno di pennarelli), un quadernetto e il famoso astuccio. Potranno disegnare i luoghi visti, appiccicare cartoline, fiori e ricordi, proprio da veri viaggiatori. E il taccuino attraverserà gli anni come ottima abitudine oltre che come struggente souvenir dell’infanzia.

Viaggiare con i bambini non è affatto impossibile: spesso è soltanto una questione di buon senso. A noi ne è rimasto?

Maddalena De Bernardi

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