Festival della mente: IX edizione 31 agosto – 2 settembre, Sarzana
Riuscire a codificare il presente e ideare, creare il futuro, sono questioni fondamentali dell’essere umano che anche quest’anno il Festival della mente, alla sua IX edizione, ha cercato di esplorare attraverso un presidio attivo di confronto e condivisione, articolato in tre giorni di incontri, letture, spettacoli, workshop e laboratori, sia per adulti che per ragazzi. Ben 85 eventi diretti da alcuni dei più significativi pensatori italiani e stranieri: scienziati, filosofi, psicanalisti, linguisti, artisti, registi, attori hanno nutrito le nostre menti e posto domande importanti.
Il linguaggio e le sue regole sono soprattutto un fatto convenzionale o hanno sede nell’architettura funzionale del nostro cervello? Ha senso misurare l’espressione della creatività, l’arte? Solamente la scrittura contribuisce all’affermazione del concetto di “io”? Come possono la scuola e la società restituire ai ragazzi l’idea di futuro, condizione essenziale dei processi creativi e quindi evolutivi?
Alcune domande restano ancora aperte, in quanto strettamente relazionate alle attuali scoperte delle neuroscienze, come ha bene illustrato il professore Andrea Moro, ma altre hanno già trovato almeno una risposta. Lo psichiatra e psicanalista Gustavo Pietropolli Charmet, nel suo bellissimo intervento, aiuta a tracciare l’impianto educativo al quale la scuola dovrebbe riferirsi per consentire ai ragazzi, ognuno portatore di un proto-progetto futuro attraverso il proprio “se sociale”, di diventare adulti compiuti. Il focus deve essere quindi l’idea di futuro, la realizzazione del “se sociale” attraverso un approccio interdisciplinare e non la dittatura delle discipline. Il biofisico Ruggero Pierantoni riesce nel difficile compito di dimostrare che la creatività è misurabile, a volte anche attraverso l’ironia.
Un Festival quindi che pone al centro l’uomo e la necessità della conoscenza.
Infine una doverosa nota di merito anche all’organizzazione che, ancora una volta, si è rivelata ottima e alla decisione di mantenere invariato il costo dei biglietti (3,50 euro gli eventi, 7 euro gli spettacoli e gli incontri della sezione “approfonditaMente”), per consentire piena accessibilità alla conoscenza e contribuire, in piccola parte, alla riduzione del divario crescente tra l’aristocrazia del sapere e la massa di semplici consumatori, di cui parla l’antropologo Marc Augè.
Testo di Fabio Chisari
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