Il valoroso eroe Diomede getta in mare tre immensi massi portati da Troia: nascono le isole di San Domino, San Nicola e Capraia. Pini d’Aleppo, lecci e il profumo dei cespugli di rosmarino e mirto, insieme al delicatissimo fiordaliso tipico del luogo, la Centaurea diomedea, nell’epoca di una Magna Graecia mitica fecero di questi luoghi il leggiadro giardino incantato di un hortus ricoperto da alberi da frutto, vigneti e ulivi.
L’arcipelago delle isole Tremiti appare sfolgorante di bellezza nell’orizzonte infuocato dall’azzurro di un mare che qui dipinge l’anima di un blu senza possibilità di ritorno, mentre antichi velieri e tesori perduti giacciono, secondo le leggende, nel silenzio irrimediabile delle colonie di coralli sui fondali bianchi.
Le Tremiti si trovano a circa 12 miglia al largo del Gargano, il culmine di una Puglia intrisa di leggenda, spiagge incantevoli e un mare oggi al centro di un turismo che negli ultimi anni ha reso la regione una delle mete estive per eccellenza.
Il museo a cielo aperto di San Nicola è il cuore storico delle isole Diomedee, come vengono altrimenti dette le Tremiti, mentre San Domino, che rimase enclave religiosa dei monaci benedettini di Montecassino fino al 1256, ospita una natura rigogliosa e vivida.
Sapete da cosa deriva il nome Tremiti? Sembra che la parola provenga da tremetus o trimerus, un terremoto da cui avrebbe avuto origine l’attuale configurazione geografica, che le separò dalla penisola garganica e che ricorderebbe l’antico mito dell’eroe omerico. Ma secondo altre fonti il nome Tremiti deriverebbe da tramitis, ovvero tramite, passaggio verso la vicina Illiria.
Non perdetevi la cavità carsica della Grotta delle Viole, dove le viole selvatiche e i fiordalisi azzurri si aggrappano alle rocce a strapiombo sul mare creando lo spettacolo vibrante dei riflessi violacei che danzano sulle onde. Attraverso queste coste frastagliate, un tempo rifugio di eremiti e pirati, potrete praticare snorkeling, sub e vela, ammirando la forza di una natura dall’incanto raro. Il comune fa infatti parte del Parco Nazionale del Gargano e dal 1989 una parte di questo territorio ha costituito la riserva naturale marina delle Isole Tremiti.
La torre del faro di Pianosa, che dista alcune miglia rispetto l’arcipelago, da lontano osserva la vita delle isole, insieme alle numerose specie ittiche destinate a ripopolare un mare che oggi da cacciatore diventa preda, ma verso il quale è necessario spendere ogni forza affinché la sua potenza rimanga intatta.
Maddalena De Bernardi
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