Alla Fieracavalli di Verona galoppa anche la crisi, o forse no

Alla sua 114a edizione, la Fieracavalli di Verona, nonostante sia la manifestazione di settore più importante d’Europa, si trova anch’essa a cavalcare a fianco della crisi, come segnalato da più osservatori in questo allestimento del 2012. Naturalmente l’evento era talmente ricco ed entusiasmante per addetti ai lavori e semplici visitatori, che la quattro giorni ha offerto comunque al pubblico sufficienti motivi di piacere, e parteciparvi ha peremsso di assistere a un ventaglio grandioso di proposte e spettacoli. Tuttavia da varie parti si è ventilato come col tempo si stia pericolosamente sostituendo al vero e proprio spazio dei cavalli il semplice merchandising. E soprattutto come questo mercato dell’oggettistica sia sempre meno tecnico e, al contrario, inflazionato di prodotti generici e di non eccelsa qualità. Non ci sarebbe da stupirsene, quando i risparmi personali iniziano dal voluttuario e l’acquisto di un cavallo con tutto quanto comporta è sempre più un lusso per pochissimi.

Forse l’imperativo del risparmio coinvolge anche la stessa organizzazione, con personale – hostess e impiegati – non sempre all’altezza delle situazioni, un po’ impreparati e, a volte, anche, purtroppo, poco gentili. Rimane, però, l’occasione unica di vedere qui radunata una quantità impressionante di razze di cavalli, scuole di monta, discipline equestri sportive e da lavoro, insieme con tutto l’immaginario legato a questo formidabile universo che richiama di continuo atmosfere di natura e libertà.

Alcuni dati su questa edizione novembrina con cui la pioggia è stata tutto sommato abbastanza clemente: 156 mila visitatori da 75 Paesi (155 mila nel 2011), 2.500 cavalli di 60 razze, un intero quartiere fieristico di 350mila metri quadrati, oltre 650 espositori da 25 nazioni, 45 associazioni allevatoriali di cui 10 estere e 180 iniziative tra gare sportive, mostre e spettacoli con record di presenze tra Westernshow e Salone del Cavallo Iberico che diventano le due manifestazioni di riferimento europeo dei rispettivi settori. Ottimo il riscontro di pubblico durante le gare della ROLEX FEI World CupTMdi Salto Ostacoli con 12.500 spettatori e del Gala serale con 10.200 presenze.

Ovviamente positivo è il commento istituzionale del presidente di Veronafiere Ettore Riello: «Nonostante la crisi, Fieracavalli tiene le redini del settore, lo dimostrano i risultati di affluenza, ma anche le grandi e prestigiose presenze tra gli espositori, soddisfatti da performance di vendita e presenza di buyer qualificati. Lo confermano i numeri con un + 10% tra le presenze allevatoriali, 20 nuove iniziative tra gli appuntamenti in programma e – grazie agli investimenti a favore delle attività di incoming – le delegazioni estere sono aumentate del 35%». Probabilmente tra chi nota un calo di attenzione riguarda al vero business del cavallo rispetto allo spettacolo in sé, e chi si dice entusiasta dei risultati raggiunti, come speso capita, la verità trotta nel mezzo.

Testo e foto di Rossella Migli

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