Mostra a Milano interamente dedicata a quel geniaccio creativo di Picasso il quale, eccellente disegnatore, ben lontano da estetismi ottocenteschi e note naturalistiche, tralascia dettagli insignificanti e menzogneri per dedicarsi a una più frenetica sperimentazione di forma e colore.
“Occhi vigili come fiori che di continuo si volgono al sole”. Così lo definì Apollinaire. Gli stessi occhi che Doisneau ritrarrà in ‘Picasso and the loaves’ . Suo padre pittore di “quadri da salotto”, lui anticipatore e contemporaneo; artista-poeta la cui produzione non corrisponde a una semplice visione, ma più a un’espressione. I suoi ritratti del periodo blu e circense sono studi psicologici, ricostruzioni di forme che assumono una monumentalità classica, ma lontane dal concetto di canonica bellezza.
Le stanze del Palazzo Reale, permeate di lirismo, rimangono fino a gennaio 2013 un luogo di scambio reciproco tra scultura, pittura e tableaux-reliefs, appositamente pensato per ospitare parte della collezione del Museo Nazionale di Parigi ora in fase di ammodernamento e restauro. Iter cronologico sapientemente meditato che, dai primissimi anni del Novecento, approda ai guazzi di compensato degli anni Venti e poi ai grandi olii su tela degli anni Trenta, senza tralasciare le statue lignee lumeggiate del periodo africano e i primi accenni di protocubismo.
In una delle sale sta Jacqueline che con le mani intrecciate siede all’interno di un’intersezione geometrica scomposta a più piani, in un’altra il celebrato Ritratto di Dora Maar, più in fondo delle acquatinte. Nella stanza più grande una serie di dipinti surrealisti, quadri dal quale Picasso, come disse Breton, “ha lasciato penzolare una scala di corda, o una scala fatta con le lenzuola del suo letto, e probabilmente tutti noi cerchiamo di scendere e di salire nel nostro sonno”.
Dove: Palazzo Reale | Piazza Duomo 12, 20122 Milano
Quando: fino al 6 gennaio
Info: Mostra Picasso
Testo di Raffaela Cuccu | Foto Web
Caro lettore,
Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.
Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.