Damien Hirst stupisce Torino con il suo gusto estremo per l’arte e la creatività: fino al 10 marzo 2013 potrete visitare Freedom not genius, curata da Elena Geuna e ospitata dalla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli. L’esposizione sarà occasione per conoscere e approfondire il genio di uno degli artisti viventi più celebri e quotati al mondo. Un artista che ha stupito, sconvolto e qualche volta scandalizzato, eccessivo e ostentatamente ai limiti.
Presentata per la prima volta in Italia, Freedom not Genius, esprime la ricerca sul tema del collezionismo e presenta una selezione di opere dalla Murderme collection, la collezione privata di Damien Hirst.
Maschere funestri e calchi di teschi in uno sprofondare nella morte che appare come fil rouge capace di guidare la ricerca artistica e filosofica di Damien Hirst: l’ossessione della vanitas biblica degenera nella marcescenza di una vita che rigetta se stessa, pur attaccandosi con disperazione all’artificiale conservazione di se stessa.
Da Nature Morte au Crane et Pot di Pablo Picasso alla materia primitiva dei teschi, l’ossessione per il fascino della morte si dipana in un memento mori che sembra vibrare attraverso la polvere dei secoli.
Damien Hirst inizia a collezionare opere alla fine degli anni Ottanta, spesso scambiando opere con i membri del gruppo YBA, Young British Artists, i ragazzacci dell’arte Brit guidati da Charles Saatchi. Anno dopo anno, la raccolta si è ampliata: un piccolo tesoro in espansione che si avvia a diventare piccolo museo, tanto che pare che l’artista abbia acquistato un palazzo nei pressi di Bristol per esporre la MurderMe Collection in maniera permanente.
Torino fino al 10 marzo 2013 vi attende presso la Pinacoteca Agnelli con Freedom not genius. Per scoprire l’arte contemporanea nell’evoluzione dei suoi più intimi meccanismi.
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