Nel cuore della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, a sua volta cuore pulsante della Francia mediterranea, il dipartimento del Var è un gioiello striato di verde e di azzurro, incastonato nel porfido rosso delle calanques, le coste rocciose che abbracciano un mare generoso, gettandovi aspri promontori. Nelle fratture si aprono spiagge di sabbia e sassi, baie segrete circondate da una natura verde, esuberante e ugualmente selvaggia. Alle spalle della costa un incredibile mosaico di boschi, pianure laghi, fiumi e gole crea quell’ineguagliabile mix che costituisce la vera identità del dipartimento di Var, affacciato sul mare e sposato alla montagna.
Del primo si parla a proposito della rada di Tolone, una delle più belle d’Europa – che in realtà sono due: la Grande e la Piccola – riparata dai venti e sede di un’importante base militare, che si può ammirare dalla Corniche de Tamaris, nota per i suoi allevamenti di mitili. Se la Grande Rade ospita le ampie spiagge di Mourillion e i capanni dei pescatori nelle anse di Méjean e Magaud, sulla Petite Rade predominano baie e spiaggette selvagge e porticcioli di pescatori, come il Port du Manteaug.
Oppure quando si racconta la celebre Saint-Tropez, prediletta dal jet-set, con il suo magico centro storico, la cui architettura narra delle popolazioni liguri, etrusche, romane, saracene che si sono avvicendate, dove pennellate di blu gettano i loro riflessi sulla vita quotidiana. Via dalla pazza folla guardano al mare anche la più discreta Ramatuelle e la deliziosa Gassin, uno dei “più bei villaggi di Francia”, pur se inerpicate sulla scogliera poco lontano
Al largo, tra Tolone e Saint-Tropez, galleggiano le Isole d’Hyères ciascuna a proprio modo speciale: Porquerolles la maggiore è un angolo di paradiso ben conservato, con spiagge orlate dai pini marini che quasi si tuffano in acqua, a nord, e ripide scogliere sul versante opposto. Port Cros, la più piccola, è un Parco Naturale montuoso e selvaggio, dominato da Pini d’Aleppo e lecc, fuori dall’acqua, e una Riserva Marina sotto, ideale per lo snorkeling soprattutto lungo il “sentiero” sottomarino di La Palud. Prima riserva d’Europa, istituita nel 1963, fa parte anche del “Santuario Pelagos” che protegge i mammiferi marini.
Per gli appassionati di immersioni i fondali del Var custodiscono una impressionante serie di relitti e contano siti ricchissimi di flora e fauna marina, come la roccia della Gabinière, le isole di Hyères, le Fourmigues, Cap Sicié e la Baia di Cavalaire.L’isola di Levant è invece il luogo dei contrasti: vi convivono una base militare e un villaggio naturista, che occupa la punta nord occidentale e affaccia su fondali spettacolari.
Allontanandosi dalla costa ci si scontra con il massiccio di porfido dei Maures (Lei Mauro, “la montagna nera” in provenzale) famoso per i suoi antichi castagneti. E’ quello che resta di un vasto continente, che un tempo comprendeva anche Sardegna e Corsica, sprofondato nel mare, le cui vette emerse costituiscono le isole d’Hyères. Ancora più imponente il massiccio de L’Esterel , che in alcuni tratti rotola letteralmente nel mare. La sua natura dura e grandiosa, le gole, le rocce a strapiombo, ma soprattutto la varietà di piante autoctone e importate, tra cui si passeggia a piedi o in bicicletta, ne fanno perdonare la limitata altezza (618 m). Le viscere della muraglia di calcare della Sainte-Baume ospitano la grotta con le reliquie di Maria Maddalena.
Alla sua base sorge la Basilica di St-Maximin-la-Sainte-Baume la più importante chiesa gotica della Provenza. In stile romanico puro è invece la suggestiva Abbazia di Thoronet, fondata da monaci cistercensi fra il 1160 e il 1190 e costruita con pietre a secco. Tra queste montagne si aprono la strada fiumi come il Verdon , che nasce dal lago di St.Croix e marca il confine con il dipartimento delle Alpes-de-Haute-Provence.
Negli altipiani calcarei ha scavato le omonime gigantesche Gole, dalla natura intatta e impervia e profonde da 250 a 700 m, che costituiscono il più bel canyon di Europa. Se gli spettacoli naturali catturano i sensi, anche le città non sono da meno: Fréjus, in posizione dominantesul la piana d’Argens deve il suo nome al romano Forum Julii. Situata sulla antica Via Aurelia , è una città d’arte e di storia che conserva ancora molte vestigia del suo passato romano e medievale. Basti ricordare l’anfiteatro, l’acquedotto, il teatro, il battistero paleocristiano, la cattedrale, il chiostro e l’arcivescovado. Insignita del titolo “Città e mestieri d’Arte” il suo centro storico ospita una tradizione artigiana secolare animata da pittori, scultori, ceramisti rilegatori, litografi, artisti del vetro, incisori, ecc.
Più piccoli ma non meno interessanti, I villaggi abbarbicati alla roccia del Pays de Fayence. Le loro stradine medievali scoscese con scorci di mare, circondati da terrazzamenti di viti e olivi, ricordano come i vini di questa zona siano gli eredi dei primi vigneti di Francia, qui importati dai Fenici nel 600 a.C. e ora specializzati nella produzione dei rosé di cui detengono il titolo di maggior produttore mondiale. Quanto agli olivi le 700.000 piante fanno del Var il secondo dipartimento oleico di Francia con 500.000 litri.
Una terra baciata da mille fortune che ringrazia nel suo fittissimo calendario di eventi che spaziano dalle feste popolari al teatro, dalla danza ai concerti, passando per i deliziosi mercatini, tutti consultabili sulla brochure bimestrale disponibile negli Uffici del Turismo del Var o su richiesta all’ADT Var Tourisme e sul cellulare – visitvar.fr – con le applicazioni iPhone e Androïd.
Link Utili: Sito dell’Ente del turismo francese
Testo di Federico Klausner © RIPRODUZIONE RISERVATA | Foto Ufficio del Turismo del Var
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