London markets



Portobello – Cambiamo decisamente zona, ambiente, feeling. Dai multietnici e popolari Camden e Brick Lane, passiamo all’esclusivo Portobello. Già la zona la dice lunga. Portobello road, nell’esclusiva enclave di Notting Hill, zona ovest di Londra, resa celebre oltre che dal cinema anche dall’alto tenore di vita dei residenti, è sede, soprattutto il Sabato e la Domenica, di un mercato che si snoda per circa due chilometri. Ci si arriva con la Central line, la rossa e si scende a Notting Hill Gate. Da lì c’è da fare un po’ di strada a piedi ma come si esce dalla metropolitana, seguite i cartelli, artigianali, che qualcuno della zona, forse stufo di dover rispondere sempre alla stessa domanda, ha piazzato su pali e muri. Portobello “è” il mercato storico di Londra e prende il nome dalla città caraibica, oggi panamense, che l’ammiraglio Vernon, inglese, strappò agli spagnoli nel 1739. Di ritorno a casa, in ricordo di quella battaglia, chiamò Portobello il suo pezzetto di terra londinese, poi diventata la strada attuale. Il mercato è famoso soprattutto per l’antiquariato e il vintage, il sabato e la domenica, subito all’inizio della strada. Più avanti l’immancabile mercato alimentare, le cui bancarelle sono da esaminare altrettanto curiosamente come le altre e poi, verso Cambridge Gardens, sotto il ponte della ferrovia, il mercato dell’abbigliamento usato. Anche se per questo, dimenticate di poter fare buoni affari da queste parti! Un paio di curiosità. Al 22 di Portobello Road ha vissuto George Orwell, l’autore di 1984. Al 280 di Westbourne Park Road, invece, c’è la famosa porta blu alla quale si affaccia Anna Scott/Julia Roberts in Notting Hill dopo aver dormito a casa di William Thacker/Hugh Grant e scoprire che tutti i paparazzi sono li fuori che l’aspettano. Non si può perdere, è solo una piccola deviazione da Portobello road. Come riferimento, all’angolo c’è uno Starbucks Coffee. Lungo tutto il percorso immancabili i musicisti di strada, alcuni anche bravi, che fanno da colonna sonora alla esplorazione del mercato.


Borough Market – Il giovedì, venerdì e sabato si tiene, al riparo del London Bridge, il Borough Market, un mercato dedicato solo al food, specialmente British, ma non solo. La peculiarità è che qui non ci sono rivenditori, ma i veri produttori, allevatori, pescatori che arrivano da ogni angolo del Regno Unito. E’ uno dei mercati più antichi, addirittura dal 1014, anche se esistono “prove in vita” anche prima di quella data. Qui hanno girato scene del “Diario di Bridget Jones” e di “Harry Potter” per citarne due. Bancarelle di prodotti “raw”, crudi, da portare via, ma tantissime occasioni per provare, sul posto, un ventaglio di curiosità alimentari da togliere il respiro. Avrete solo l’imbarazzo della scelta, questo mercato è il miglior posto per l’assaggio libero. Il miglior cibo inglese così come quello italiano o francese è rappresentato. Ma il focus resta il cibo inglese e quello delle ex-colonie. Dalle ostriche e capesante selvagge di Colchester al Cumbrian Flitch Bacon, pancetta stesa, trattata solo con sale e spezie, dalla razza di maiali Iron Age Pig allo Stornoway Scottish Black Pudding, un sanguinaccio di cinghiale all’avena, passando attraverso pane fatto a mano, sidro e sali speciali dalla Cornovaglia. Una fermata d’obbligo è da Neal’s Yard Dairy, appena fuori dal mercato, vera cattedrale del formaggio, dove Randolph Hodgson, guru dei formaggi inglesi, raccoglie e affina le personali selezioni di piccole produzioni casearie tipicamente britanniche, di nicchia o a rischio di estinzione. Qui, senza dubbio, si trovano i migliori Stilton e Cheddar del Regno Unito. Con queste premesse, molto del cibo che mangerete in un ristorante londinese, sarà stato comprato qui. Per arrivare al mercato c’è la comodissima stazione di London Bridge del Tube, sulla Jubilee e sulla Northern.


Covent Garden Market – Oggi Covent, ieri Convent. All’inizio del secolo in questo spiazzo, occupato dalle strutture liberty del mercato coperto, c’era l’orto di un convento da cui il nome attuale. Nel 1540 Enrico VIII ne ordinò l’esproprio e Covent Garden divenne luogo di mercato. E tale è rimasto fino al 1974, anno in cui il mercato, prevalentemente ortofrutticolo, è stato trasferito altrove. Il distretto costituisce il cuore del West End londinese, racchiuso tra High Holborn a nord, Kingsway a est, lo Strand a sud e Charing Cross Road a ovest.  Covent Garden oggi è un mercato “non mercato”. Conserva la struttura palladiana coperta sotto la quale ci sono bancarelle e negozi. E ha sembra un mercato. In realtà nessuno pensa a Covent Garden come ad un mercato di strada dove andare a fare compere e affari stracciati. Piuttosto è un luogo di ritrovo conosciuto per i “buskers”, gli artisti di strada che lo frequentano e per i teatri, come la Royal Opera House. Qui nell’agosto del 2010 ha aperto il più grande Apple Store di Londra, sempre pieno. In Southampton street, una stradina che scende da Covent Garden verso lo Strand, c’è una concentrazione di negozi di abbigliamento invernale e attrezzatura per escursioni estreme che ne fa la meta ideale di trekker e alpinisti di passaggio in città. Ma Covent Garden è anche, ancora, un mercato dove si può provare una vasta scelta di food street, dalla paella agli stuzzichini provenzali passando per brochette di carne aromatizzata della cucina bulgara. C’è anche un mercato più povero a Covent Garden, messo un po’ in disparte rispetto al mercato “nobile”, quello nella piazza principale. Si trova di lato, sulla destra, salendo Southampton street. Vendono valigie, gadget cinesi, oltre agli immancabili chioschetti di cibo. Covent Garden è una zona molto centrale essendo a 5 minuti a piedi da Trafalgar Square. La fermata del Tube è appunto Covent Garden sulla Piccadilly Line.

Testo e foto di Vittorio Sciosia © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sfoglia il magazineVai alla photogallery Vai alle info utili

STYLE CSS VIDEO