Distese azzurre dove cristalli marini accendono di luce sfolgorante i paesaggi a picco sul mare, le notti a lume di candela a base di cene di pesce e pomeriggi silenziosi, percorsi dagli scafi che rompono la quiete dell’acqua: la Sicilia raccontata da Andrea Camilleri e resa celebre da Montalbano si esplora seguendo, pagina dopo pagina, il racconto di una terra densa di tradizioni.
Se la serie televisiva è stata girata nel territorio ragusano, i romanzi di Andrea Camilleri sono ambientati tra la città immaginaria di Vigata e il borgo di Montelusa, ideato dalla fantasia dello scrittore: luoghi identificati con Porto Empedocle e Agrigento. Qui potrete visitare il palazzo neorinascimentale di inizio Novecento, il Municipio di Scicli, dove il commissario lavora insieme ai collaboratori.
Montelusa fu citata già da Luigi Pirandello e il suo nome corrisponde a una contrada sul litorale del comune di Agrigento. Nell’incanto di una narrazione divenuta celebre anche sul piccolo schermo scopriamo l’anima barocca di una Sicilia dalle tradizioni antiche.
Aree archeologiche e gioielli dell’arte seicentesca gettano sul viaggiatore il fascino di una malìa tentacolare, capace di mescolare palazzi dalle atmosfere sontuose alla bellezza di una natura selvaggia. Una natura rarefatta in cui ritrovare se stessi, come insegna il commissario, che ogni mattina inizia la giornata con una corroborante nuotata nell’azzurro di Punta Secca. Non perdetevi il gusto di una camminata sulla spiaggia, nei pressi della frazione di Santa Croce Camerina, a Marina di Ragusa. In questo tratto di limpido mare svettano ben 5 Bandiere Blu, confermando l’attrattiva di queste spiagge che, dalla fine degli anni Novanta hanno visto moltiplicarsi gli arrivi dei turisti, in maniera proporzionale al travolgente successo della serie.
A Punta Secca scoprirete la casa di Montalbano, un tempo magazzino per la dissalazione delle sarde, trasformato agli inizi del Novecento in abitazione: da questo B&B è possibile scorgere il faro sul porticciolo, risalente al 1853, e immaginare la vita dei pescatori di un tempo.
Tra agrumeti, carrubi e mandorli in fiore la Val di Noto, inserita nel Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2003, vi conquisterà con la splendida forza di un racconto che, dalle pagine di un romanzo ormai entrato nell’immaginario collettivo, prende il volo nell’orizzonte di luce.
Dove dormire?
La Casa di Montalbano B&B
Corso Aldo Moro, 44, Santa Croce Camerina, 97017 – Punta Secca
Dove mangiare?
Pesce fresco, agnello e caciocavallo all’Osteria San Calogero, Porto Empedocle
Maddalena De Bernardi © RIPRODUZIONE RISERVATA | Foto web
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