Bretagna | Saint Malo: nella terra dei corsari

Una bandiera garrisce al vento di Bretagna, dalla cima del mastio del castello di Saint-Malo: è il vessillo della città, posto al di sopra anche del tradizionale tricolore francese, che dà il benvenuto ai viaggiatori che giungono fin qui. Non è una scelta casuale, ma un atto simbolico ben preciso e dal forte carattere ideologico: nessuna parola potrebbe spiegare meglio il sentimento di indipendenza che da sempre anima questa comunità. Il suo glorioso passato è legato in modo indissolubile al mare che si è rivelato essere un inestimabile tesoro, indispensabile quasi quanto l’aria per la popolazione. Fin dall’antichità, questo prezioso scenario naturale garantì al luogo ricchezza, derivante dai profitti dei floridi scambi commerciali, fama, grazie a impavidi esploratori come Jacques Cartier che scoprì il Canada, e rispetto, per la presenza dei leggendari corsari che, con l’autorizzazione del re, attaccavano e depredavano navi mercantili nemiche.

Il fascino intramontabile

Sono trascorsi molti secoli da allora e le cose sono cambiate: non si naviga più alla ricerca di nuovi mondi e le armi sono state messe a tacere, ma il richiamo avventuroso, selvaggio e romantico di quell’era resiste ancora oggi. Per averne una prova basta raggiungere la Città Vecchia conosciuta anche col nome di Intra-Muros, perché circondata da imponenti bastioni. Al suo interno vi si accede mediante le portes: non solo un passaggio fisico, ma un varco che conduce in una dimensione diversa, dove il tempo diviene un concetto relativo. Neanche il suo inevitabile scorrere riesce a scalfire la mitica e poetica immagine di questa terra.

Intra-Muros, il cuore della città

Le possenti mura sono come uno scrigno che protegge un prezioso tesoro, costituito non da monete e gioielli, ma da scenari fiabeschi e antiche tradizioni. Molto è stato ricostruito dopo i bombardamenti del 1944, ma qui tutto appare immutato: le silenziose stradine acciottolate, gli alti edifici dalle facciate in granito perfettamente allineate, la grande Cattedrale di St-Vincent con la sua profonda carica mistica e l’affascinante castello che ospita il Musée du Château e il Musée du Pays Malouin, custodi della memoria della città. Si può ammirare il panorama anche da una prospettiva diversa: è possibile salire sulle stesse fortificazioni e concedersi una piacevole passeggiata con la vista che spazia sia sul centro abitato che sul vasto litorale che ha la parvenza di non avere confini. Un invito anche all’esplorazione di ciò che è posto oltre i baluardi difensivi.

Le atmosfere surreali della costa

Ad attendere all’esterno, un paesaggio magico e mutevole: l’acqua che lambiva i bastioni indietreggia, lasciando posto a enormi spiagge; gli scogli e gli isolotti, prima piccoli puntini in balia delle rabbiose onde, sembrano emerge dal suolo e si elevano verso l’alto, diventando una cosa sola con la terraferma. Si potrebbe pensare a un’illusione o a una magia: in fondo, siamo sempre nella Bretagna dove le leggende legate al mito arturiano hanno profonde radici. Ma la realtà è diversa e racconta di una località caratterizzata da una delle più grandi variazioni di maree al mondo. Non c’è luogo più bello dove camminare, perdendosi nei propri pensieri: la sabbia non più bagnata forma nuove strade, come eleganti tappeti su quali si adagiano molte conchiglie e qualche alga, che conducono, tra l’intenso profumo della salsedine, verso gli antichi forti, prima inaccessibili e ora quasi al confine del bagnasciuga, che vegliano instancabilmente sulla città.

I fondali si ricoprono

Profili misteriosi che si proiettano nell’ampio orizzonte che si perde nell’infinito, regalando immense sensazioni di libertà. Solo qualche ora, ma di intense emozioni, prima che il livello dell’acqua ritorni a salire, coprendo con il suo manto quelle superfici che d’improvviso si erano riscoperte nude. E non si può fare altro che restare sbalorditi dinnanzi alla meraviglia della natura.

Testo e foto di Gabriele Laganà © RIPRODUZIONE RISERVATA

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