É il più grande museo fotografico 2.0, il primo museo online che vive grazie al contributo di fotografi di ogni parte del mondo: siete mai stati al Photographic Museum of Humanity? Non serve spostarsi: per accedere basta un click.
Desiderate lasciare un segno tra i numerosi lavori presenti nel Photographic Museum of Humanity? La registrazione avviene in due modalità: potete registrarvi come visitatore e dunque visionare i materiali, condividerli e commentarlo oppure attuare una registrazione come fotografi, che vi permetterà di seguire un iter al termine del quale potrete pubblicare le vostre immagini.
«Il problema dell’industria fotografica è che è chiusa in se stessa. Esiste un vasto pubblico, tuttavia i canali di fruizione sono disconnessi e i fotografi non riescono a farsi conoscere», spiega Giuseppe Oliverio, che ha lanciato il progetto di questo museo fotografico il 25 giugno 2012 dalla città di Buenos Aires, dove è fuggito per un anno sabbatico di ispirazione, dopo una laurea presso la Bocconi di Milano e un master in finanza a Londra.
Il Photographic Museum of Humanity si sviluppa interamente su web, è organizzato in cinque gallerie, ognuna dedicata a un fotografo e funzionerà anche come e-commerce.
L’obiettivo? Espandersi e coinvolgere oltre 82mila fotografi nei prossimi quattro anni. Oltre a connettere tutti coloro che amano la fotografia tessendo un fil rouge da una parte all’altra del globo.
Info Photographic Museum of Humanity
Photographic Museum of Humanity su Facebook
Maddalena De Bernardi © RIPRODUZIONE RISERVATA | Foto web
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