Visitare Los Angeles a ritmo di jazz

Los Angeles è una delle città più importanti al mondo dal punto di vista della cultura. La patria di Hollywood, della Walk of Fame e di Beverly Hills, la città che dal 1929 ospita gli Academy Awards (meglio conosciuti come“Premi Oscar”), è considerata una vera e propria jungla urbana, che cela innumerevoli e variegate micro-realtà. Se viaggiare verso la città californiana significa, nell’immaginario comune, addentrarsi nella storia del cinema, esplorarla sotto un punto di vista differente, con l’intento di scoprirne i luoghi – simbolo della storia della musica, può riservare incredibili sorprese. Visitare Los Angeles a ritmo di jazz grazie ai suoni incalzanti della “West Coast e respirare l’atmosfera “sole-spiagge-surf e musica” esportata in tutto il mondo dai Beach Boys, sono solo alcune delle possibilità offerte dalla seconda città più grande degli Stati Uniti d’America.

Storia della musica e del cinema nei Charlie Chaplin Studios

Il connubio idilliaco tra musica e cinema, nato sotto il cielo di Los Angeles quasi cento anni orsono, è rappresentato dai Charlie Chaplin Studios , costruiti nel 1917 ad Holliwood, al n. 1416 N. La Brea Avenue, nei pressi di Sunset Boulevard. La struttura, divenuta nel 1969 un “Monumento Storico e Culturale della città di Los Angeles”, è stata voluta e costruita da Charlie Chaplin, rappresentando per decenni la fucina creativa del geniale artista, che qui compose personalmente le colonne sonore di tutti i suoi film. Venduta nel 1953, la proprietà ha ospitato per circa un trentennio l’ A.M. Records, oggi appartenente alla Universal Music, continuando di fatto ad essere un importantissimo luogo di produzione musicale. Restando in tema di etichette discografiche, la storia americana del Ventesimo secolo è si è sviluppata attorno a realtà “made in L.A.” come la Capitol Records, un altro baluardo della discografia mondiale, ancora oggi in attività nella Capitol Records Tower, situata al n. 1750 di Vine Street, uno degli edifici più famosi del distretto di Hollywood.

Musica a Los Angeles: dal jazz al rock and roll

L’epoca d’oro della musica losangelina inizia la sua sfavillante ascesa tra gli anni Trenta e Quaranta, durante i quali la comunità afro-americana della città si riuniva presso Central Avenue per urlare al mondo la sofferenza per propria condizione attraverso la musica. In questi anni esplodono i fenomeni del blues e del jazz, che dai sobborghi di Los Angeles raggiungono rapidamente tutta l’America, per poi scontrarsi con altre sonorità dando infine vita, negli anni Cinquanta, al rock and roll. Partendo proprio da queste declinazioni della black music, tra gli anni Cinquanta e i Sessanta s’innescherà la più importante dicotomia musicale di tutti i tempi, quella tra East Coast e West Coast. Jazzisti del calibro di Chet Baker, Charlie Parker e Gerry Mulligan sono stati tra i pionieri del genere, che è esploso definitivamente negli anni Settanta, con il rock psichedelico.

Musica dal vivo a Los Angeles

Da Charles Mingus ai Doors, passando per Janis Joplin, Beach Boys, Joni Mitchell, Van Halen, Guns’n’Roses e Red Hot Chili Peppers, ogni epoca e ogni genere musicale sono legati a doppio filo alla capitale californiana, scenario d’eccezione dell’ascesa dei più grandi artisti di tutti i tempi. Respirare quest’atmosfera densa di storia è ancora oggi una delle emozioni più intense per i visitatori di Los Angeles, che possono ripercorrere le tappe più importanti della storia della musica nei numerosissimi jazz club aperti sette giorni su sette, e più in generale nei locali di musica dal vivo come la House of Blues, situata al n. 8430 di Sunset Boulevard, la via principale di West Hollywood. Da visitare è infine il Grammy Museum (800 W. Olympic Boulevard), interessante museo interattivo che racconta la storia dell’equivalente musicale del Premio Oscar, con tanto di Walk of Fame personalizzata: intorno alla struttura, infatti, è possibile osservare i nomi di tutti i vincitori di uno degli ambitissimi “grammofoni dorati” dal 1951 sino ai giorni nostri, impressi sulla strada circostante.

Testo di Alessandra Narcisi | Foto web

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