CNN, dentro la città, dentro la notizia
Un luogo, un mito. Gli studi della CNN sono un concentrato di americanità. A partire dal tour all’interno degli studios in una dimensione da spy-story. Dura 55 minuti e conduce i visitatori attraverso le varie sale, redazioni, studi televisivi. La sicurezza è controllata in modo quasi fanatico. La guida, camice bianco immacolato come uno scienziato spaziale, conduce il gruppo attraverso i diversi ambienti. Non si va in bagno, telefoni spenti, niente soste durante il giro, niente cibi né bevande. Una cosa serissima. Il network più celebre del mondo mette a disposizione dei visitatori una Sala di Controllo ricostruita – quella vera è tre piani sotto – cuore del lavoro, dove le ultime notizie diventano davvero news e vengono mandate in onda. Nello studio 7E top della tecnologia del settore si apprezzano le ‘diavolerie’ che stanno dietro al conduttore e allo schermo: pareti magiche, specchi capovolti con le notizie riflesse, grafici che compaiono e scompaiono e tutte le apparecchiature che permettono la messa in onda. Fantastico il colpo d’occhio sulla grande redazione dove si agitano almeno 150 persone e pare l’ufficio dei giornalisti del caso Watergate. I numeri sciorinati sono impressionanti, 98 milioni di famiglie vengono raggiunte dai programmi della CNN e milioni nel resto del mondo. In tutto quasi 2 miliardi di persone. Le trasmissioni , cui si dedicano 4000 addetti , di cui 1500 qui nella sede di Atlanta, durano 24 ore al giorno e a fine giro, vi sembrerà di aver capito un po’ la way of life made in America.
I tesori di Midtown
Entrare nel distretto di Buckhead, a Midtown, è come entrare nella macchina del tempo e uscirne tra le scene di ‘Via col Vento’. Questo è l’Atlanta History Center, un quartiere dove si concentrano le più belle e scenografiche magioni storiche del buon vecchio sud. 22 acri di vegetazione lussureggiante, 6 giardini storici e la Margaret Mitchell House , dove visse l’autrice di ‘Gone with the Wind’. In questa casa, chiamata affettuosamente ‘The Dump’ l’autrice scrisse il libro che le valse il Pulitzer. L’edificio è segnalato nel Registro dei Luoghi storici: una splendida costruzione bianca che svetta alta sopra una doppia scalinata. La villa risale alla fine dell’800 ed è un magnifico esempio di stile Tudor Revival. Un palcoscenico storico dove si celebra la famosa ospitalità del sud, che rivive i suoi fasti in queste grandi stanze, sovraccariche di divani, velluti, boiserie. E la storia continua a Jonesboro, a sud di Atlanta, dove si sviluppa il Gone with the Wind Mini Tour, che include il The Road To Tara Museum, istituzione completamente dedita a celebrare libro e film di cui si possono godere intere scene originali, costumi di scena, fotografie, edizioni straniere e manoscritte del libro. Come pubblicizzano tutte le brochure, questo è uno dei paesaggi più fotografati della Georgia; qui si trova anche la Swan House, meravigliosa magione in stile classico eretta nel 1928. La villa è visitabile ed è un bello spaccato dello stile di vita delle classi agiate durante gli anni ’20 e ’30 del ‘900. Celeberrimo il parco, un ispirato paesaggio ottocentesco con piscine, cascatelle, rose rampicanti e prati verdissimi.
L’orgoglio di una città
Di mito in mito. Anzi, nel caso di Martin Luther King, è il caso di parlare di culto. Atlanta nasce e cresce come una città a maggioranza nera, con una elite e una classe media nera prospera e colta, che influisce nella vita cittadina già dalla fine del XIX° secolo. Ma è negli anni ’60 del ‘900, con la fine del regime di segregazione razziale che il Movimento dei Diritti Civili inizia la lotta contro razzismo e discriminazione. Nel dicembre del 1963, Martin Luther King tiene qui in città il celebre discorso ‘I Have a Dream’, nel ’64 riceve il Nobel per la Pace e nel 1968 è ucciso in Arizona, a Memphis. Un sogno di pace e fratellanza, che la città non vuole dimenticare. Un sogno preservato e coltivato al Martin Luther King National Historic Site, dove il ‘sogno’ non si spegne e dove ognuno può vedere i luoghi dove il pastore nacque, visse, lavorò e infine venne sepolto. Un intero distretto che si visita gratuitamente in piccoli gruppi di 15 persone. Si vedono la sua casa natale, mostre e film che raccontano le lotte e i famosi discorsi di King e la Ebenezer Church, la chiesa battista, ‘la seconda casa’ del Dr. King, dove il nonno e il padre officiavano come pastori e dove lui stesso fu co-pastore nel 1960. I diritti civili sono tenuti in gran conto qui ad Atlanta, non per caso la città ospita il grande Carter Center, organizzazione non governativa fondata nel 1982 da Jimmy Carter e dalla moglie, allo scopo di difendere i diritti civili non solo in America, ma in tutto il mondo. Il Carter Center sorge su una grande area vasta 150.000 m2, nel quartiere di Coperhill; all’interno si trova la Jimmy Carter Presidential Library and Museum. In pratica un sacrario degli anni di presidenza di Carter, ma comunque interessante per ricordare il suo quinquennio presidenziale, dal 1976 al 1981. Diverte la copia perfetta che si è ricreata del celebre Studio Ovale della White House; ci sono anche numerose foto, i regali ricevuti da Carter negli anni del mandato, filmati collegati e numerosi memorabilia storici. Per una rigenerante iniezione di orgoglio nazionale, occorre avviarsi verso il magnifico High Museum of Art, edificio progettato da Renzo Piano e da Richard Meier. Come spesso accade i musei moderni sono opere d’arte che contengono altre opere d’arte. Questo non è da meno: una teoria di bianchi edifici decisamente minimali e molto affascinanti dal punto di vista architettonico. La collezione permanente conduce attraverso il tempo e i continenti grazie alle 12.000 opere di arte decorativa Americana del XIX e XX secolo, oltre a molti lavori di provenienza europea e africana.
Testo e foto di Eugenio Bersani © RIPRODUZIONE RISERVATA LATITUDESLIFE.COM
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