Basterebbe fermarsi qui per rendersi conto che Parigi, così adulata, è una favolosa matrioska in cui si riflettono epoche e luoghii. Un libro sottobraccio e andare. Saltellando tra mondi di carta nel Marais, pittoresco quartiere delle meraviglie.
Di vetrai non ce ne sono poi tanti, forse nessuno, ma rue de la Verrerie è una commistione di generi, di genti che camminano, si incrociano e si mischiano. Forse la felicità abita qui. Chissà, difficile dirlo con assoluta certezza, ma si ha subito l’impressione che in questo scorcio, a pochi minuti dalla maestosa e imponente Notre-Dame, la vie est belle! Tutto è fermento, c’è profumo di nuovo, ovattato da quel fascino inconfondibile di atmosfera parigina: Le Marais, quartiere à la mode sulla Rive Droite della Senna, chiacchierata enclave della comunità gay, sa ancora di autentico, nonostante la massiccia gentrification degli ultimi decenni. Della comunità ebraica che brulicava tra le strette stradine sopravvivono le pâtisserie, le brasserie, i negozi di gastronomia koscher. E le file interminabili di turisti fuori dal As du Falafel in Rue des Rosiers. In giro si dice che qui si mangia il miglior falafel al mondo. E ci crediamo, quando assaggiamo le deliziose pepite di farina di ceci fritte di questo gettonato takeaway.
I bobo, categoria sociale a metà tra “bourgeois”(borghesi) e “bohème”, sono sempre meno. Adesso preferiscono andare più in là. Prendono casa e aprono atelier e studi creativi nella proletaria Belleville, fantasticato sobborgo urbano vergato in quell’amabile saga di Malaussène di Daniel Pennac. Parigi, fantastica e immaginaria, città appariscente e città invisibile. Confusi in mezzo ai sognatori, oggi vaghiamo tra librerie.
Carnet de Marais
Non mancano i soliti cafè, i bistrot, le boutique d’artiste, gli atelier di design, gli antiquari. Del resto siamo a Parigi. Ma il 3° arrondissement è una mecca per bibliofili, pieno zeppo di librerie specializzate, cartolerie artigianali, stampatori. Bisognerebbe fare degli itinerari appositi, perché tra questi negozi si perde la rotta e alla fine si ha sempre la sensazione e il rammarico che qualche favoloso mondo di carta sia sfuggito al passaggio.
Ma ecco qualche luogo da segnare sul vostro percorso.
Un posto dove perdersi nel mondo: Images&Portraits è una libreria affascinante gestita dal fotografo Fabien Breuvart, al numero 35 e 37 di rue Charlot. Non vi aspettate di trovarci firme altisonanti, perché le foto sono tutte anonime. Eden dell’immagine e dell’immaginazione, questo piccolo luogo vende fotografie, istantanee, polaroid, dagherrotipi di autori sconosciuti di ogni angolo del globo. Prezzi delle stampe: da 7 a 130 euro.
Non sfuggirà al popolo di curiosi la libreria gay friendly più grande al mondo, Les Mots à la bouche. In questa eccentrica libreria in rue Sainte Croix de la Bretonnerìe, c’è di tutto. A cominciare da una selezione accurata di grandi penne della narrativa gay-lesbian. Non solo una libreria, ma anche una galleria d’arte, un caffè letterario dove incontrarsi , scambiare due chiacchiere e partecipare ai numerosi eventi. Qui i più trasgressivi troveranno divertente il piano inferiore.
Se proprio vi coglie la nostalgia di casa, potete fare un salto alla Tour de Babel in rue du Roi de Sicilie. Questa deliziosa libreria italiana è un bell’angolo che porta alta la bandiera della migliore letteratura di casa nostra. Sugli scaffali fanno bella mostra di sé gli scritti crociani, i classici e una selezione di novità interessanti. Da poco meno di un anno all’interno è stata inaugurata la piccola galleria d’arte. Senza poi tanta immaginazione, ci si sente orgogliosamente italiani.
Potrebbe cogliervi quell’irrefrenabile desiderio di scrivere e di fermare su carta le belle suggestioni evocate bighellonando. In fondo, la casa di Victor Hugo non è poi così lontana, affacciata su quella piazza incantevole che è Place des Vosges. Se il furore letterario vi assale, vale la pena di correre in rue du Pont Louis-Philippe. Si susseguono, quasi una dopo l’altra le più belle cartolerie di Parigi, tra cui spicca al numero dieci Mélodies Graphiques. Il nome la dice lunga; ma la dice bene. C’è da perdersi in questo castello di raffinata carta da lettere color crema, tempio immaginifico di carta da lettere color crema, inchiostri, taccuini rilegati a mano, copertine da personalizzare, matite coloratissime. Non rimane che acquistare il necessario e scrivere il vostro meraviglioso diario di Parigi.
Da non perdere
L‘elenco delle cose da vedere in questo quartiere è davvero fitto. Place des Vosges, già citata, è la piazza più antica di Parigi. Il parco è il posto ideale dove consumare un buon libro, sospirando di tanto in tanto tra le facciate degli hôtel particulier che ne merlettano il perimetro. A pochi passi da qui c’è la Maison di Victor Hugo, oggi piccolo museo dedicato al celebre scrittore. Gli appassionati d’arte troveranno pane per i loro denti. Solo per citare gli imperdibili: Museo Picasso, Musée Carnavalet, Memorial de la Shoah, tutte tappe da seguire obbligatoriamente a piedi, terminando al Centre Pompidou: arte, panorama mozzafiato e un bookstore senza eguali.
Info utili
Dove dormire: il Marais è un quartiere molto quotato, motivo per cui, spuntano hotel come funghi. Noi, sognatori e romantici, consigliamo di affittare un appartamento. Trovarne uno a buon mercato non è semplicissimo, ma non impossibile ed è comunque una soluzione spesso più economica rispetto a quella in albergo. Homelidays per esempio propone appartamenti per tutte le tasche in ogni quartiere di Parigi. Noi ne abbiamo provato uno al Marais, in via rue de la Verrerie, a pochi passi dal Centre Pompidou, un grazioso bilocale su due piani all’interno di un tipico palazzo parigino sito al quarto piano. Non c’è l’ascensore, si raggiunge salendo una scala a chiocciola con tanto di balaustre, ma il posto è incantevole. La vista sui tetti è impareggiabile e gode di un silenzio sorprendente. Non mancano Wifi, cucina attrezzata, tv satellitare ed è anche dotata anche di una fornita libreria con libri su Parigi notevoli. Molto disponibile la proprietaria della casa, Marielle, che saprà indirizzarvi sulle chicche da non perdere in questo vivace quartiere. Può ospitare fino a 6 persone. Altre soluzioni sono consultabili sul sito di Homeliday.
Dove mangiare: Le Loir dans la Théière è un posto graziosissimo situato al numero 3 di Rue de Rosiers. L’atmosfera è friendly e festaiola, e ricorda certi bar di New York. Le pareti sono ricoperte di manifesti di programmi TV, spettacoli teatrali e film, tutti da ammirare sprofondando nei morbidi divani fanè dove consumare i deliziosi brunch. t. +33 1 42 72 90 61. L’Ange 20, in rue Geoffroy L’angevin 8 è un buon indirizzo gourmet per testare velocemente i piatti di Thierry Pauli che accoglie con semplicità. Tutto è fresco, tutto è fatto in casa, tutto è servito con un sorriso anche se il padrone di casa è un grande chef. Raccomandata la prenotazione. t +33 (0)1 40 27 93 67
Link utili: Images&Portraits; Les Mots à la bouche; Tour de Babel; Homelidays;
Testo di Francesca Calò | Foto Web © RIPRODUZIONE RISERVATA
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