Tivoli, Tivoli
Scena prima: una giovane madre saltella urlando al proprio bambino, “Tivoli, Tivoli” . Scena seconda: entriamo al Tivoli e verrebbe anche noi da cantare: “Tivoli, Tivoli” , solo che restiamo a bocca aperta completamente muti per la sorpresa. Eh sì, Il Tivoli è unico, incredibile, irresistibile, sempre. Ma a Natale, supera tutte le aspettative: si crea una atmosfera che i danesi chiamano ‘hyggelig’, intima, dolce, calda. Trattasi del più celebre parco divertimenti della Danimarca, solo che è in centro città, è antico, è elegante, mai volgare. Quasi una contraddizione in termini. Nasce nel 1843 e non ha mai ceduto la sua classe da Belle Epoque. Le giostre sono un dettaglio, il bello sono i magnifici giardini, i ristoranti , le caffetterie, gli spettacoli di ballo, i concerti nei teatri e all’aperto. Un vero incanto: la quantità di luci è impressionante, le casette del mercatino sono infinite e propongono oggetti delle grandi firme e oggetti deliziosi di artigianato locale. Ma tutto è semplice nella sua opulenza, tutto è quieto, non urlato. Non si sente fracasso, solo dolci carole natalizie che arrivano da chissà dove. Tra il Taj Mahal innevato, un piccolo S. Basilio colorato, le giunche che scivolano sulle acque del laghetto e i pavoni che mostrano i favolosi colori di un oriente misterioso, si circola immersi in una gigantesca fiaba. Tra l’altro, qui si può anche incorrere in qualche boccone da gourmet. Nuovissimo il ristorante Kälher, un concept restaurant, come si usa dire. Il concetto è quello del design danese, celebrato con arredi dei grandi maestri, da Arne Jacobsen a Poul Hennigsen, associato alla grande cucina new nordic rappresentata al Kälher da Thorsten Schmidt, astro in ascesa tra gli chef del nord Europa. Si pranza con circa 20 euro e a cena circa 55 (3 piatti dal menu). Le ceramiche Kälher esposte e utilizzate ai tavoli, si possono acquistare.
C’erano una volta le caramelle…
Rieccoci tutti bambini alla fabbrica di caramelle più antica di Copenaghen, Sømods Bolcher. Dentro un vecchio cortile che ricorda la casa del vecchio signor Scrooge di dickensiana memoria, ecco il paese del bengodi: mille e mille latte colme di belle caramelle colorate, dure e saporose come quelle di una volta. Le fanno ancora a mano in questa piccola fabbrica con angolo vendita. Per le feste ci sono quelle speciali natalizie con la bandiera danese e i disegnini del Natale. Magnifico dono il calendario dell’Avvento che invece dei cioccolatini classici, nasconde caramelle. Ci sono anche visite guidate al laboratorio retrostante per vedere la produzione in diretta; le visite partono ogni giorno alle 9:15, 10:15, 15:15. Per finire l’abbuffata di spirito natalizio, recarsi infine in piazza Kongens Nytorvi, alle spalle del canale Nyhavn. Domina la grande piazza in ristrutturazione, l’appena rinnovato Hotel D’Angleterre, leggendario e sontuoso albergo vecchio stile inaugurato nel 1755. Qui hanno fatto le cose in grande: l’immensa facciata bianca è decorata da un sipario enorme fatto di una rete di piccole luci dorate. All’interno del sipario si celebra il balletto natalizio per eccellenza, Schiaccianoci. Grandissimi pupazzi rappresentano, Clara, il Re Topo, i soldatini e Schiaccianoci. Una mise en scene di tale bellezza che da sola basterebbe a portarvi a Copenaghen. Non è finita: al Teatro Reale di fronte all’Angleterre, ogni sera di dicembre, si rappresenta Schiaccianoci. Voilà!
Testo di Lucia Giglio | Foto di Eugenio Bersani
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